In un archivio canadese che custodisce ghiaccio antichissimo è successa la cosa che non doveva succedere

Si è rotto il freezer

Il 2 aprile una delle celle frigorifere del Canadian Ice Core Archive, un centro studi canadese dell’università dell’Alberta, a Edmonton, ha avuto un grave guasto: nel giro di qualche ora la temperatura del frigorifero si è alzata di circa 38 gradi centigradi, sciogliendo parzialmente o completamente 180 campioni di ghiaccio antico di migliaia di anni che conteneva al suo interno. I campioni, di forma cilindrica, provenivano dall’arcipelago artico canadese ed erano stati raccolti a partire dagli anni Settanta: materiali del genere servono agli scienziati per capire in che condizioni fosse la Terra migliaia di anni fa, cioè nel momento in cui si formarono questi pezzi di ghiaccio (che al loro interno possono contenere gas e altri elementi utili per ottenere informazioni sul clima dell’epoca). Martin Sharp, glaciologo dell’università dell’Alberta e direttore del Canadian Ice Core Archive, ha spiegato che la perdita dei campioni «è profondamente negativa per l’università e i nostri ricercatori, che avevano in programma di usarli per rispondere a domande importanti sul cambiamento climatico e la storia del nostro pianeta».

La cella frigorifera che si è guastata fa parte di un complesso sistema costato 4 milioni di dollari canadesi – circa 2,8 milioni di euro – e che prima d’ora non aveva mai subìto un guasto. L’università ha spiegato che il problema ha riguardato il sistema di sicurezza che controlla la temperatura all’interno della cella. Sharp ha spiegato che una volta scoperto il guasto la situazione era talmente grave che il pavimento del laboratorio era allagato, pieno di pozzanghere e rivoli di acqua.

La maggior parte dei campioni di ghiaccio dell’archivio si trovava però in un’altra cella frigorifera, in cui poi sono stati spostati anche i campioni che si erano sciolti solo parzialmente. In tutto, nel guasto è andato perduto circa il 13 per cento dell’archivio, anche se molti dei pezzi che si erano sciolti erano antichi di migliaia di anni: il pezzo più antico della collezione, un pezzo della calotta di ghiaccio che un tempo ricopriva il Nord America, si è salvato dato che era conservato nella cella frigorifera che è rimasta intatta. «Questo incidente condizionerà senza dubbio le nostre ricerche», ha spiegato Sharp: «ma non tutti gli studi che facciamo prevedono analisi dei campioni interi. A volte ce ne servono solo alcune parti. Potremmo essere costretti a ripensare parte del lavoro che intendevamo fare, ma le ricerche possono e devono continuare: e poi quasi il 90 per cento dell’archivio è rimasto intatto».