Virginia Raggi è stata convocata dalla Procura di Roma

Per l'inchiesta sulla nomina di Renato Marra: lo ha annunciato lei su Facebook, secondo i giornali è indagata

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha pubblicato su Facebook alle 18.30 di martedì sera un post in cui annuncia di avere ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Roma rispetto all’inchiesta sulle modalità della nomina di Renato Marra – fratello dell’ex capo del personale del Comune Raffaele Marra, arrestato con l’accusa di corruzione a dicembre – al Comune di Roma. Secondo diverse testate giornalistiche Raggi sarebbe formalmente indagata. Le ipotesi di reato sarebbero abuso di ufficio e falso in atto pubblico: i magistrati stanno cercando di capire se la nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo abbia coinvolto il fratello Raffaele, che era a capo dell’ufficio personale. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) si era occupata di questo caso e aveva giudicato “configurabile” il “conflitto di interessi”, e a quel punto Raggi aveva annullato l’incarico. Secondo i giornali, Raggi è indagata per falso per avere detto all’ANAC di aver deciso in autonomia sulla nomina di Marra, e per abuso d’ufficio per non avere impedito a Raffaele Marra di intervenire nella decisione.

Il segretario del PD, Matteo Renzi, è stato tra i primi a commentare l’invito a comparire ricevuto dalla sindaca Raggi. Sulla sua pagina Facebook ha scritto: «Invito dunque tutto il PD a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l’hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace».

Raggi ha sempre detto che Raffaele Marra si limitava a eseguire le sue indicazioni, e quindi non era coinvolto direttamente nella nomina del fratello, ma il Fatto fa notare che altri fatti emersi nel corso dell’indagine potrebbero mettere in discussione questa tesi.

In una conversazione sulla chat dei “Quattro amici al bar“, com’era chiamato il gruppo su Telegram con il quale la sindaca si teneva in contatto con Marra, con l’ex vicesindaco Daniele Frongia e con l’ex capo della segreteria Salvatore Romeo, Raggi chiedeva notizie sullo stipendio che Renato avrebbe percepito da capo dipartimento: sarebbe la prova che l’ex capo del personale gestì la nomina in conflitto di interessi.

Non solo. In un altro scambio di messaggi, anche questo acquisito dalla procura, Raggi si lamenta con Marra per l’aumento di stipendio garantito al fratello in seguito alla promozione. “Perché se c’era un aumento di stipendio tu non me lo hai detto?”, chiede la sindaca al suo fidatissimo capo del personale. Uno scambio che, a detta degli inquirenti, smentisce il fatto che la sindaca possa aver deciso da sola.

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Dal momento in cui Raffaele Marra è stato arrestato si è cominciato a parlare con insistenza e concretezza, sui giornali e tra gli addetti ai lavori, della possibilità che Virginia Raggi venisse indagata dai magistrati della procura di Roma. Molti hanno messo questa possibilità in relazione con la decisione di Beppe Grillo e Davide Casaleggio di sottoporre agli iscritti del Movimento 5 Stelle un “codice di comportamento” che non avrebbe più richiesto le dimissioni dei politici indagati del Movimento ma una valutazione caso per caso da parte di alcuni organi del partito e di Beppe Grillo.