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  • Giovedì 15 dicembre 2016

Dylann Roof è stato giudicato colpevole

È il ragazzo che nel giugno del 2015 uccise nove afroamericani in una chiesa metodista di Charleston: ora rischia la pena di morte

Dylann Roof in tribunale a Charleston, 16 luglio 2015 (Grace Beahm/The Post and Courier via AP, Pool)
Dylann Roof in tribunale a Charleston, 16 luglio 2015 (Grace Beahm/The Post and Courier via AP, Pool)

Dylann Roof, il ragazzo di 22 anni che nel giugno del 2015 aveva ucciso nove afroamericani in una chiesa metodista di Charleston, in South Carolina, è stato riconosciuto colpevole da una giuria federale. Il processo era iniziato il 7 dicembre e la giuria, composta da 12 persone, ha raggiunto il verdetto all’unanimità in circa due ore: Roof è stato giudicato colpevole di tutti e 33 i capi di imputazione di cui era accusato, tra cui omicidio, crimini d’odio razziale e tentato omicidio. Il prossimo 3 gennaio avrà inizio una nuova fase del processo per decidere se Roof sarà condannato a morte oppure all’ergastolo senza condizionale. Il ragazzo era presente durante la lettura del verdetto, ma non ha avuto alcuna reazione evidente.

Il 17 giugno del 2015 Dylann Roof era entrato nella Emanuel African Methodist Episcopal Church di Charleston, una chiesa molto frequentata dalla comunità nera e aveva sparato uccidendo nove persone riunite per una preghiera settimanale: sei delle persone uccise erano donne, tre erano uomini. Tra di loro c’era anche Clementa Pinckney, pastore della chiesa e senatore statale democratico. Le altre persone morte nella strage erano Cynthia Hurd, Tywanza Sanders, Sharonda Singleton, Ethel Lance, Susie Jackson, Daniel Simmons e DePayne Doctor, tutti neri e di età compresa tra i 26 e gli 87 anni. Delle persone che erano presenti nella chiesa durante la sparatoria, tre erano sopravvissute. Una donna sopravvissuta aveva raccontato che prima di sparare Roof aveva detto: «Devo farlo, stuprate le nostre donne e state conquistando il nostro paese. Dovete andarvene».

La polizia aveva considerato fin dall’inizio la strage come motivata da odio razziale (“hate crime”). Roof era stato arrestato il giorno dopo, il 18 giugno, in North Carolina, mentre guidava la sua auto in una strada di Shelby. L’arresto era stato possibile grazie alla segnalazione di una donna alla polizia. Roof aveva confessato di essere l’autore della strage e aveva anche detto alla polizia di aver comprato l’arma usata nell’attacco, una pistola calibro 45, in un negozio di armi di Charleston. Durante il processo è stato mostrato il video della confessione di Roof in cui il ragazzo dice: «L’ho fatto, li ho uccisi». La governatrice del South Carolina Nikki Haley ha commentato la sentenza dicendo: «La mia speranza è che i sopravvissuti, le famiglie e le persone del South Carolina possano trovare un po’ di pace nel fatto che giustizia è stata fatta».