Cosa si dice di “Rogue One: A Star Wars Story”

Volete sapere – SENZA SPOILER – cosa pensano i critici cinematografici del nuovo film di Star Wars, che esce domani in Italia?

Martedì 13 dicembre sono state pubblicate le prime recensioni di Rogue One: A Star Wars Story, il primo film che fa da spinoff per la saga fantascientifica di Star Wars, e che uscirà domani 15 dicembre nei cinema italiani. Per spinoff nel cinema si intende una storia che prenda spunto da un elemento o un personaggio laterale di un’altra storia – in questo caso la saga principale di Star Wars – trasformandolo nel proprio elemento o personaggio principale. Come ogni film di Star Wars, Rogue One è parecchio atteso dagli appassionati della saga e sarà anche uno dei film più visti di queste settimane, data l’estesa campagna promozionale messa in piedi dalla Disney (che possiede i diritti della saga). Qui avevamo analizzato il primo trailer scena per scena, qui l’ultimo. Di seguito abbiamo messo insieme cosa dicono le principali recensioni uscite sul film: tranquilli, niente SPOILER (ma se proprio non volete sapere nulla del film, chiudete questa scheda, lasciate il computer nell’armadio e rifugiatevi in un bunker per i prossimi tre giorni).

Le basi 
Nell’universo di Star Wars, Rogue One: A star Wars Story è ambientato cronologicamente fra La vendetta dei SithUna nuova speranza, cioè tra l’ultimo film della “nuova trilogia” – quella dei prequel – e il primo della “vecchia” trilogia, uscito nel 1977. Si potrà guardare e capire anche senza aver visto nessun film della saga.

In molti lo considerano una specie di prequel di Una nuova speranza: racconta la missione di un commando della Ribellione (cioè i buoni, quelli di Luke Skywalker, Leia Organa e Rey, per intenderci) per rubare i piani della Morte Nera, l’enorme stazione spaziale dell’Impero (i cattivi: Darth Vader, l’imperatore Palpatine e così via) in grado di distruggere interi pianeti. La protagonista di Rogue One: A Star Wars Story sarà Jyn Erso, una donna dalla vita movimentata e il carattere ribelle, assoldata dalla Ribellione per guidare la missione. Erso è interpretata da Felicity Jones, 33enne attrice britannica nota soprattutto per la parte di Jane Hawking nella Teoria del tutto, per cui nel 2014 è stata candidata all’Oscar come miglior attrice. Il regista del film è Gareth Edwards, che ha diretto fra le altre cose l’ultimo film di Godzilla.

– Leggi anche: Tutte le cose da sapere su Rogue One: A Star Wars Story

Su Rogue One circola da diversi mesi un certo scetticismo, anche fra gli appassionati: il film è stato presentato come fondamentalmente diverso dalla saga originale e un po’ sperimentale, anche se non si capiva come. Questi timori sono stati parzialmente confermati dalla notizia che in estate, a riprese finite, parte della produzione ha girato di nuovo alcune scene: una scelta molto costosa – vanno riallestiti interi set, mobilitati attori e comparse sparsi in giro per il mondo, e così via – che le case di produzione compiono in situazioni di emergenza. A giudicare dalle recensioni, Rogue One non sembra comunque un disastro.

Cosa dicono le recensioni
Si dividono sostanzialmente fra molto positive (la maggior parte) e molto negative (alcune notevoli eccezioni). Quasi tutte sottolineano che Rogue One è un film diverso da quelli della saga originale: più cupo e incentrato sulle varie battaglie fra la Ribellione e l’Impero – Variety l’ha paragonato ai documentari sulla guerra in Siria, per dire – e meno sui personaggi e i dialoghi, che ad alcuni critici sono sembrati un po’ superficiali. Quasi tutte le recensioni lasciano intuire che a un certo punto del film succeda qualcosa di molto importante, e dal tono con cui ne parlano sembra che questo sviluppo riguarderà un personaggio già noto della saga: al momento non se ne sa molto di più.

Una delle recensioni più positive l’ha scritta Chris Taylor, caporedattore di Mashable e autore di un apprezzato libro sui film di Star Wars e il loro impatto sulla cultura pop. Taylor, che ha un’opinione molto positiva anche del Risveglio della Forza, il settimo film della saga uscito nel dicembre 2015, ha scritto che Rogue One «è davvero un ottimo film», «ben scritto, ritmato, che offre un’esperienza visiva eccellente e che ha un cuore». Taylor dice che per esprimere un giudizio definitivo aspetta di rivederlo, ma che per il momento gli sembra che sia nello stesso campionato dell’Impero colpisce ancora, il secondo film della “vecchia” trilogia, considerato da molti il miglior film di Star Wars mai realizzato.

Diversi altri critici la pensano più o meno come Taylor. Peter Bradshaw, capo dei critici del Guardian, ha scritto che nonostante sia uno spinoff Rogue One è paragonabile ai film della saga originale, e che Jyn Erso si inserisca nella tradizione dei personaggi femminili «nobili per nascita ma tosti, e con una risolutezza che viene adattata alla loro condizione di ereditiere o principesse». Anche Peter Travers, su Rolling Stone, ne ha scritto una recensione molto lusinghiera che inizia così:

Rogue One ha lo stesso spirito primitivo e pazzo ma vivo, coinvolgente e spettacolare che ci ha fatti innamorare della “vecchia” trilogia. Come film va un po’ a strappi, e può apparire alle volte lento o affrettato, con eventi apparentemente poco legati fra di loro. Ma caspita, si sente che è un film vivo e che provoca la stessa gioia euforica della scoperta che ci catturò quasi quarant’anni fa. Qua e là compaiono delle facce note, ma lo spettatore non riuscirà a dubitare nemmeno per una volta che i nuovi personaggi respirino la stessa aria di Luke Skywalker, la principessa Leia, Han Solo e Chewbacca, o del cattivone per eccellenza Darth Vader.

Due critiche molto negative sono state pubblicate invece dal New York Times e dal New Yorker. Quella sul New York Times l’ha scritta A.O. Scott, il capo dei critici cinematografici del giornale e considerato uno dei migliori critici al mondo. Scott ha scritto che il film è “coerentemente mediocre” e che ha una sceneggiatura “sorprendentemente scarsa”. Scott aggiunge che il cast è eccellente, e che i personaggi e le trame di Star Wars sono più o meno le solite: solo che questa volta il film non è riuscito:

Tutti i pezzi sono disponibili, come in una scatola di mattoncini di LEGO. Il problema è che la produzione non si è davvero preoccupata di costruirci qualcosa di interessante. Un paio di bambini di nove anni in un pomeriggio piovoso avrebbero escogitato una trama più affascinante, e probabilmente dei dialoghi migliori.

Sul New Yorker, Richard Brody si è chiesto persino se abbia ancora senso proseguire con il franchise di Star Wars: molto del film sa di già visto, i personaggi non dicono nulla di interessante e non vengono sviluppati, e l’unico momento interessante del film arriva nel mezzo di una battaglia stellare, grazie agli effetti speciali (parecchio apprezzati, invece, dai critici che hanno lodato il film).