Le giraffe si stanno estinguendo?

Il numero di esemplari è crollato del 40 per cento negli ultimi trent'anni: c'entrano le guerre e l'espansione dell'agricoltura in Africa

Una giraffa allo zoo di Amsterdam (KOEN VAN WEEL/AFP/Getty Images)
Una giraffa allo zoo di Amsterdam (KOEN VAN WEEL/AFP/Getty Images)

Negli ultimi 30 anni il numero delle giraffe è diminuito del 40 per cento, dicono gli ultimi dati della Lista rossa dello IUCN, che compila un ampio e autorevole database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali: a metà degli anni Ottanta c’erano circa 157mila esemplari di giraffe, oggi ne sono rimati 97mila. La Lista rossa, che tra le altre cose classifica le specie animali sulla base della loro conservazione o del loro rischio di estinzione, ha rivisto al ribasso lo stato di salute delle giraffe: se fino a poco tempo fa era catalogato come “Least Concern”, che si riferisce a specie abbondanti e diffuse, ora è stato spostato nella categoria “Vulnerable”, categoria che si trova due gradini più vicina a quella riservata alle specie estinte.

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I motivi che spiegano la riduzione significativa del numero degli esemplari di giraffe negli ultimi trent’anni sono diversi. In particolare ha pesato l’aumento della popolazione umana in Africa – dove vivono le giraffe – e i processi riguardanti l’espansione dell’agricoltura, la deforestazione e la caccia illegale. Anche le guerre civili hanno fatto la loro parte, soprattutto in zone come il Kenya settentrionale, la Somalia e il territorio etiope confinante con il Sud Sudan.

Non in tutto il territorio africano è stata registrata la stessa tendenza. Per compilare il suo database, lo IUCN ha considerato solo una specie di giraffa, la Giraffa camelopardalis, anche se uno studio recente basato sull’analisi del DNA e pubblicato sulla rivista specializzata Current Biology ha dimostrato che in realtà le specie di giraffe esistenti sono quattro. La Giraffa camelopardalis è classificata in nove sottospecie: secondo i dati dello IUCN, il numero di esemplari è diminuito in cinque sottospecie, è rimasto stabile in una ed è aumentato in tre. Nel sud dell’Africa sono stati registrati i risultati più positivi, soprattutto per una buona gestione delle riserve naturali e dei parchi visitati dai turisti (un buon lavoro in questo senso è fatto dal Sudafrica). La situazione è opposta nell’Africa orientale, dove negli ultimi trent’anni il numero di giraffe è crollato del 95 per cento.

Secondo Julian Fennessy, che ha co-presieduto il gruppo dello IUCN specializzato sulle giraffe, le giraffe stanno subendo una “estinzione silenziosa”: «Mentre c’è grande preoccupazione riguardo agli elefanti e ai rinoceronti, le giraffe sono passate inosservate, sotto i radar, ma sfortunatamente il loro numero è crollato; e c’è qualcosa che ci ha scioccato riguardo a questo processo, e cioè che il numero sia crollato così tanto in così poco tempo». Il processo comunque non sembra inesorabile e diversi esperti credono che gli ultimi dati diffusi dallo IUCN possano stimolare l’adozione di nuove soluzioni. Chris Ransom, della Zoological Society di Londra, ha detto: «Penso che le giraffe possano sopravvivere, con i giusti sforzi di conservazione, e possiamo garantire che questi animali vivranno allo stato selvatico. Ci sono molti casi di successo di conservazione di una specie. Le giraffe potrebbero essere uno di questi».