Come si vive a Cuba

Ritratti di cubani nelle loro case: decadenti, affollatissime e colorate

Cuba

Fino al 2011 comprare e vendere case a Cuba era vietato per legge: i cubani che volevano comunque farlo ricorrevano spesso a mezzi illegali e scorciatoie per esempio con matrimoni che prevedevano case in dote e che si concludevano poi in divorzi. Le case appartenevano allo stato, che le aveva assegnate alle famiglie dopo la rivoluzione del 1959: nel tempo, abitazioni pensate per una famiglia sono state suddivise in spazi sempre più piccoli tra decine di persone e la mancanza di denaro non non ha permesso alle persone di curare le loro case, che nel tempo si sono degradate sempre di più.

Vivir Con è un progetto della fotografa italiana Carolina Sandretto, dedicato agli abitanti di Cuba e alle case in cui vivono: muri colorati e scrostati, lenzuola e panni stesi, vecchie fotografie e ritratti di Che Guevara alle pareti, vestiti accumulati, centrini, poltrone polverose. Come spiega Sandretto,

«Una volta erano case monofamiliari che in seguito sono state frazionate in mini appartamenti diventando entità che arrivano ad ospitare anche 30 famiglie. I nuclei familiari sono così costretti a coabitare in spazi sempre più piccoli e senza alcuna privacy; la convivenza tra vecchie e nuove generazioni diventa quindi un luogo fisico e mentale».

Sandretto vive a New York, dove ha studiato Fotogiornalismo e fotografia documentaria all’ICP – International Center for Photography. Ha lavorato alla gestione di organizzazioni noprofit e si è occupata di fotografia documentaristica, raccontando le condizioni di vita delle comunità in difficoltà in Messico e Cuba. Vivir Con è stata esposta alla galleria Bianconi di Milano lo scorso autunno. Sul sito di Sandretto si possono guardare gli altri suoi lavori.