• Moda
  • Venerdì 24 giugno 2016

5 cose sull’arrivo di Maria Grazia Chiuri da Dior

Chi è, cos'ha fatto e che si dice sulla prima stilista donna (e italiana) alla guida della storica casa di moda francese

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

Maria Grazia Chiuri nel 2009 
(AP Photo/Jacques Brinon)
Maria Grazia Chiuri nel 2009 (AP Photo/Jacques Brinon)

Il 23 giugno l’agenzia di stampa Reuters ha scritto che la stilista Maria Grazia Chiuri sarà la nuova direttrice creativa della casa di moda Christian Dior, di proprietà della holding del lusso LVMH. La notizia verrà ufficializzata da Dior dopo le sfilate di haute couture di luglio a Parigi ma già molti giornali ne stanno parlando: è la prima volta che una donna ricopre questo ruolo da Dior e sarà la prima volta che Chiuri non lavorerà insieme allo stilista Pier Paolo Piccioli, con cui è ora co-direttrice creativa del marchio Valentino. Non si sa ancora se Piccioli resterà da Valentino o se cambierà a sua volta azienda: i due stilisti sono impegnati nelle sfilate della collezione uomo a Parigi e lo saranno poi con la linea di haute couture e non hanno commentato la notizia.

Chi è Maria Grazia Chiuri
Maria Grazia Chiuri ha 50 anni. Sua mamma faceva la sarta e per questo Chiuri si interessò di moda e di vestiti fin da piccola. I suoi genitori però non volevano che facesse il lavoro della madre perché all’epoca era considerato poco prestigioso. Chiuri, che era interessata all’aspetto creativo e artistico della moda, si iscrisse comunque all’Istituto Europeo di Design di Roma, come fece anche Pierpaolo Piccioli. Nel 1989 fu assunta da Fendi per occuparsi degli accessori, che all’epoca non avevano lo stesso peso economico e creativo di oggi. Chiuri fu tra i primi a sperimentare forme e materiali nuovi negli accessori, cosa che allora si faceva soltanto con i vestiti. Nel 1999 Valentino Garavani chiamò lei e Piccioli per occuparsi degli accessori da Valentino; gli affidò poi la sua seconda linea, Red Valentino, e quando si ritirò li nominò alla guida creativa dell’azienda.

Il rapporto con Pierpaolo Piccioli
Chiuri e Piccioli si conobbero per caso nel 1990. Lei andò a prenderlo in stazione al posto di un amico portandosi dietro un cartello con scritto sopra il suo nome per farsi riconoscere; è così che divennero amici. In un’intervista alla rivista D, Piccioli ha detto che la prima volta che incontrò Chiuri – lei indossava un paio di jeans e una t-shirt bianca – sentì subito «una sorta di connessione con lei». Quando Chiuri andò da Fendi lo fece assumere nell’ufficio creativo degli accessori; sono stati anche la prima coppia di creativi al mondo a disegnare una collezione di haute couture, quella per Valentino. Nonostante molti pensano che siano una coppia anche nella vita, lo sono soltanto sul lavoro: entrambi hanno una famiglia con altre persone, e anche avere figli è stato più facile perché essendo in due si sono potuti dividere il lavoro. Chiuri e Piccioli lavorano insieme da 26 anni, ora che Chiuri va a Dior sarà la prima volta in cui si separano.
Chiuri

Chiuri e Valentino

Maria Grazia Chiuri arrivò da Valentino nel 1999 per lavorare agli accessori insieme a Piccioli; dal 2008 sono co-direttori creativi del marchio. Prima di loro il ruolo fu ricoperto da Alessandra Facchinetti, che venne però licenziata dopo un anno. Chiuri ha contribuito molto a rilanciare il marchio, soprattutto con collezioni molto ispirate all’arte di cui è grande appassionata. Da una parte ha lavorato molto bene con la linea di haute couture, dall’altra è riuscita a potenziare gli accessori, che per un’azienda di moda sono la principale risorsa economica. Lei e Piccioli, che sono molto esperti di borse e scarpe, vengono ricordati soprattutto per la linea Rockstud, sandali e borsette dai colori pastello ravvivati da borchie dorate. Tutto questo ha portato l’azienda a fatturare un miliardo di euro nel 2015. Chiuri ha sempre detto di aver imparato molto da Valentino, soprattutto la «coerenza e la fermezza»: «Valentino aveva cura di sé e della sua vita personale. Una regola fondamentale in un momento in cui il correre frenetico sembra legge».
Valentino
Una modella indossa un abito della collezione haute couture primavera/estate 2016 di Valentino, disegnata da Chiuri e Piccioli, alla settimana della moda di Parigi, 27 gennaio 2016 (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

La prima donna da Dior
L’arrivo di Chiuri a Dior è una notizia epocale nel mondo della moda: è la prima volta che una casa di moda così importante dal punto di vista storico ed economico nomina un direttore creativo donna, oltretutto italiana.
L’azienda fu fondata dallo stilista Christian Dior nel 1946 nella storica sede di Avenue Montaigne a Parigi. Dior morì nel 1957 e il suo posto fu preso dal suo collaboratore Yves Saint Laurent. Quando Saint Laurent se ne andò per fondare la sua linea, fu sostituito da Marc Bohan, che riportò il marchio allo stile tradizionale del fondatore. Negli anni Ottanta l’azienda entrò in crisi e per uscirne nominò direttore creativo Gianfranco Ferrè – l’unico italiano fino ad oggi dirigere Dior – che ci rimase fino al 1997 quando venne sostituito da John Galliano, che più di tutti rivoluzionò lo stile Dior con abiti molto elaborati ed eccentrici. Galliano fu licenziato nel 2012 per delle frasi antisemite dette in un bar di Parigi e fu sostituito da Raf Simons, che ha dato le dimissioni dopo solo tre anni. Chiuri si occuperà anche di Dior Homme, la linea maschile, che prima di Simons era disegnata da uno stilista diverso da quello che si occupava della linea femminile: tra i più noti ci sono stati Patrick Lavoix e Hedi Slimane.

Cosa ne dicono gli esperti
Quasi tutti hanno un’opinione positiva dell’arrivo di Chiuri alla guida di Dior e hanno fiducia che riuscirà a risollevare l’azienda. La domanda principale è se Chiuri e Piccioli saranno in grado di lavorare separati.
Robert Burke, che ha un’importante agenzia di consulenza sui beni di lusso, è convinto che la nomina di Chiuri sia una buona notizia sia dal punto di vista estetico – per il lavoro che Chiuri farà sui vestiti – che dal punto di vista dei consumi, perché tra i pochi marchi che sono in competizione con Dior c’è proprio Valentino.
Secondo il famoso blogger e fotografo di moda Scott Schuman, Chiuri saprà disegnare una collezione facile da portare e da vendere, sia per gli accessori che per i vestiti. Secondo Pamela Goblin, curatrice della sezione dedicata alla moda e ai tessuti del Museo della Arti Decorative di Parigi, Chiuri farà un buon lavoro anche con la linea di haute couture e, come ha già fatto da Valentino, la innalzerà a un livello ancora superiore.
Valentino
Una modella indossa un abito della collezione primavera/estate 2010 di Valentino, disegnata da Chiuri e Piccioli, alla settimana della moda di Parigi, 6 ottobre 2009 (AP Photo/Jacques Brinon)