Guida completa ai ballottaggi

Città per città, chi è contro chi al secondo turno delle elezioni amministrative e cosa è cambiato in queste due settimane (alle 19 l'affluenza è al 36,56%)

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

I ballottaggi delle elezioni amministrative si tengono oggi, domenica 19 giugno: sono previsti solo per i comuni con più di 15.000 abitanti in cui nessuno dei candidati sindaco abbia raggiunto (al primo turno di domenica 5 giugno) il 50 per cento più uno dei voti. Nelle cinque grandi città in cui si è votato – Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna – si è andati al ballottaggio: e saranno questi risultati con ogni probabilità a determinare quali partiti potranno dirsi davvero vincitori e sconfitti in queste elezioni amministrative, dopo che il primo turno ha fornito un quadro contraddittorio e privo di veri tratti omogenei. Alle 19 l’affluenza parziale è stata del 36,56 per cento.

Al primo turno delle amministrative di Roma ha preso più voti Virginia Raggi del M5S, con il 35,25 per cento, seguita da Roberto Giachetti del PD con il 24,87 per cento. Raggi ha 37 anni, è laureata in Giurisprudenza, è avvocato ed è consigliera comunale uscente. Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, aveva vinto le primarie all’inizio di marzo. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha detto che se votasse a Roma sceglierebbe Raggi. Giorgia Meloni ha lasciato ai suoi elettori libertà di voto. L’ex candidato Stefano Fassina, di Sinistra Italiana, ha detto di essere orientato a votare scheda bianca; i candidati presidenti delle liste di Sinistra per Roma nei municipi hanno detto che non faranno «alcun apparentamento con i candidati del PD al ballottaggio». Alfio Marchini, che era stato sostenuto da Forza Italia, ha detto che voterà scheda bianca e che i suoi elettori «voteranno per chi aderirà» alle sue proposte. Silvio Berlusconi ha confermato di escludere «ogni ipotesi di sostegno al ballottaggio ai candidati del centro-sinistra, anche quando si trovino a competere con i candidati del Movimento 5 Stelle, come a Roma e a Torino». L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino in un’intervista a La Stampa ha detto che voterà per il PD solo se Matteo Renzi si prenderà l’impegno di non «fare più porcherie politiche come quelle imposte» a lui, ha parlato molto bene di Raggi («è una persona determinata, non certo inconsapevole delle difficoltà») e ha detto che secondo lui quelli che chiama “suoi elettori” hanno votato Raggi. Nella campagna elettorale tra primo e secondo turno uno degli elementi più importanti è stata la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024: contraria Raggi (che però secondo le sue ultime dichiarazioni sembra essere diventata possibilista), favorevole Giachetti.
Roma

A Milano vanno al ballottaggio Giuseppe Sala del centrosinistra, che ha ottenuto il 41,69 per cento, e Stefano Parisi del centrodestra, che ha ottenuto il 40,77 per cento. Sala, ex amministratore delegato di EXPO, aveva vinto le primarie dello scorso 7 febbraio. Il centrodestra, composto da Forza Italia, NCD e Lega Nord, appoggia in modo unitario Parisi, ex manager pubblico ed ex dirigente del comune di Milano. Uno dei punti su cui i commentatori hanno insistito di più in campagna elettorale è stata la somiglianza tra Sala e Parisi, entrambi apparentemente con un percorso professionale simile alle spalle, moderati e provenienti dalla borghesia milanese. In realtà Parisi ha fatto quasi tutta la sua carriera nel settore pubblico e nella politica (negli anni Ottanta, Parisi lavorò spesso come segretario tecnico di vari ministeri socialisti). Sala, invece, ha lavorato soprattutto nel settore privato. Matteo Renzi si è esposto molto a favore di Sala e l’esito del secondo turno a Milano sarà politicamente importante. Tra il primo e il secondo turno si è parlato molto della riapertura dei Navigli. Sala propone un referendum per consultare i cittadini, mentre per Parisi Milano «non può permettersi questo tipo di investimento». Sala ha anche anticipato i primi nomi per la sua possibile giunta: Umberto Ambrosoli, Linus (il dj), Emma Bonino “per la politica estera” e Gherardo Colombo alla guida di una commissione per la legalità. Parisi ha detto invece che non vuole diffondere i nomi della sua giunta per non «strumentalizzarli» e per mantenere fino al voto la propria autonomia. Il Movimento 5 Stelle (che ha ottenuto poco più del 10 per cento al primo turno) non ha dato indicazioni di voto, ma il suo candidato ha espresso simpatia per Parisi. Il candidato della sinistra Basilio Rizzo e quello dei Radicali, Marco Cappato, hanno detto che voteranno Sala.
Milano

A Napoli vanno al ballottaggio il sindaco uscente Luigi De Magistris, sostenuto da liste civiche, da Sinistra Italiana e da Possibile, che ha ottenuto il 42,82 per cento, e Gianni Lettieri di Forza Italia, che ha avuto il 24,04 per cento. De Magistris è un ex magistrato ed ex parlamentare europeo. Gianni Lettieri è un imprenditore napoletano del settore tessile, ex presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Napoli. Il Movimento 5 Stelle non ha dato indicazioni di voto; Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che aveva scelto di non sostenere Lettieri al primo turno, ha invitato a votare per lui. La candidata del PD Valeria Valente, arrivata terza al primo turno, ha detto solo che intende restare in consiglio comunale a fare opposizione. Tra primo e secondo turno ha fatto discuterela scelta di De Magistris di non accettare un confronto diretto con Lettieri. «Colpa del clima che ha creato. Al primo turno ha voluto attaccarmi con calunnie e ingiurie, con una campagna contro la mia persona. Non mi interessa andare a confrontarmi nel campionato del rancore di Lettieri».
Napoli

A Torino sono al ballottaggio il sindaco uscente di centrosinistra, Piero Fassino, che ha avuto il 41,83 per cento, e Chiara Appendino del M5S, che ha avuto il 30,92 per cento. Piero Fassino, 66 anni, è stato segretario dei Democratici di Sinistra, ministro della Giustizia e del Commercio con l’estero e attualmente è presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI): tra gli altri è sostenuto anche dai Moderati di Giacomo Portas, ex democristiano che poi è passato a Forza Italia e al PD e che in Piemonte candida molti ex forzisti in suo appoggio. Chiara Appendino ha 31 anni, è laureata in Economia in Bocconi ed è stata eletta in consiglio comunale nel 2011. I commentatori l’hanno definita una “grillina anomala”, cioè molto legata al territorio e piuttosto indipendente dagli organi direttivi del Movimento (Appendino, ad esempio, non ha firmato il contratto che vincola Raggi e gli altri consiglieri comunali eletti a Roma allo staff del Movimento). Tra il primo e il secondo turno a Torino si è discusso molto delle dichiarazioni della ministra Maria Elena Boschi sui finanziamenti al parco della Salute. Boschi ha detto: «Se vince Appendino, Torino perde 250 milioni stanziati dal governo per creare il parco della salute». Appendino ha replicato: «Mi preoccupano le affermazioni della Boschi, che dice che se vincono i 5 Stelle non arriveranno i finanziamenti. Mi pare che il PD tratti i soldi dei cittadini come se non fossero dei cittadini». Boschi ha infine confermato, forse spiegandosi meglio, che se il Movimento 5 Stelle rinuncia al progetto, rinuncerà anche al finanziamento. Giorgio Airaudo, candidato di sinistra che ha ottenuto il 3,7 per cento, non ha dato indicazioni di voto. Il centrista Roberto Rosso (5 per cento al primo turno) ha invitato a votare contro Fassino. Il candidato di Forza Italia, Osvaldo Napoli, ha detto che «tra un chirurgo esperto e un medico giovane» lui si farebbe «curare dal primo». Poi ha in qualche modo ritrattato lasciando libertà di voto.Torino

A Bologna al ballottaggio ci sono Virginio Merola del PD (39,48 per cento, che nel 2011 aveva vinto al primo turno) e Lucia Borgonzoni (22,27 per cento), già consigliera a Bologna per la Lega Nord e sostenuta da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Per il ballottaggio il Movimento 5 Stelle (poco più del 16 per cento al primo turno) non ha dato indicazioni di voto. L’ex leghista e poi candidato indipendente Manes Bernardini, che ha ottenuto il 10,44 per cento al primo turno, ha detto: «Il voto è segreto, ma fornisco un indizio: io sono sempre per il cambiamento e le novità. Chi ha parlato di accordi col PD non ha capito niente, noi siamo alternativi al cento per cento». Federico Martelloni, candidato della sinistra e di Possibile che ha ottenuto tra i migliori risultati di area al primo turno (circa il 7 per cento), ha detto che «Non c’è spazio per interlocutori come la destra della Borgonzoni» e che «sono tutt’altro che scontati gli accordicchi con il PD».
Bologna

Tra le altre città importanti che voteranno un secondo turno:
– A Varese al ballottaggio ci sono il candidato della Lega Paolo Orrigoni (47,10 per cento al primo turno) e quello del PD Davide Galimberti (41,96 per cento).
– A Savona la candidata della Lega Ilaria Caprioglio è al ballottaggio con il 26,61 per cento contro Cristina Battaglia, appoggiata da PD e UDC, che aveva ottenuto il 31,78 per cento dei voti.
– A Novara vanno al ballottaggio il candidato della Lega Alessandro Canelli e quello del PD Andrea Ballarè: avevano ottenuto rispettivamente il 32,77 e il 28,40 per cento dei voti.
– A Ravenna si va al ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra: Michele De Pascale (PD e Italia dei Valori) è arrivato primo al primo turno con il 46,50 per cento dei voti, Massimiliano Alberghini (sostenuto unitariamente dal centrodestra) si è fermato al 27,97.
– A Isernia al ballottaggio ci sono due candidati di centrodestra: uno sostenuto da Fratelli d’Italia, Giacomo d’Apollonio, al 25,14 per cento dei voti, e l’altro da Forza Italia e Lega, Gabriele Melogli, che al primo turno ha preso il 19,13.
– A Trieste al primo turno è in vantaggio di molto il centrodestra con Roberto Dipiazza con il 40,80 per cento dei voti mentre il sindaco uscente del PD Roberto Cosolini si è fermato al 29,21.
– A Pordenone sono al ballottaggio il candidato sostenuto in modo unitario dal centrodestra Alessandro Ciriani (45,48 al primo turno) e la candidata del PD Daniela Giust al 33,23 per cento al primo turno.
– A Benevento c’è Clemente Mastella sostenuto da Forza Italia e UDC che al primo turno ha ottenuto il 33,66 per cento dei voti. Raffaele Del Vecchio, sostenuto da PD, è arrivato praticamente alla pari con il 33,23.

– Anche a Caserta si va al ballottaggio tra un candidato di centrosinistra, Carlo Marino, che è in vantaggio con il 45,11 per cento dei voti, e un candidato di centrodestra, Riccardo Ventre, sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia fermo al 19,54.
– A Latina sono al ballottaggio il candidato di alcune liste civiche Damiano Coletta (22,11) e il candidato di centrodestra (sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega) Nicola Calandrini al 22,17.
– A Grosseto il candidato di centrodestra (sostenuto in modo unitario) Antonfrancesco Vivarelli Colonna (39,50 al primo turno) è al ballottaggio con il candidato sostenuto dal PD Lorenzo Mascagni (34,52).
– A Brindisi il candidato appoggiato da PD e UDC Fernando Marino è passato al secondo turno con il 32,07 contro la candidata di centro sostenuta da alcune liste civiche Angela Carluccio al 24,61.
– Non c’è stato alcun vincitore al primo turno nemmeno a Crotone: al ballottaggio ci sono la candidata di centrosinistra sostenuta dal PD Rosanna Bariberi (30,34) e il candidato di alcune liste civiche Ugo Pugliese (26,27).
– A Carbonia c’è il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Giuseppe Casti (36,15 per cento al primo turno) e Paola Massidda del M5S (21,95).
– A Olbia il candidato del centrosinistra sostenuto da PD ma anche da Unione Popolare Cristiana, Carlo Careddu, è al 32,43 dopo il primo turno ed è al ballottaggio con il candidato di Forza Italia e Noi con Salvini Settimo Nizzi al 27,62.