Ha 70 anni pure Candice Bergen

Era bionda, californiana, modella: divenne comprimaria di film progressisti e impegnati, e di commedie sentimentali, sempre molto signorilmente

È difficile dimenticarsi la “signora Pedecaris” se si è visto una volta Il vento e il leone, il film di John Milius del 1975 in cui Candice Bergen era la bellissima e affascinante ricca occidentale rapita dal galante e mitomane Sean Connery, capo berbero in Marocco, all’inizio del Novecento. Candice Bergen aveva ventinove anni e una chioma bionda spettacolare, che anche in altre conformazioni era stata sempre un tratto della sua immagine da modella prima e da diva poi: erano gli anni Sessanta e Settanta e gli aggettivi bionda e californiana andavano rigorosamente insieme nell’estetica delle copertine.

Candice Bergen è nata il 9 maggio 1946 a Los Angeles, e oggi compie settant’anni: sua madre era già una modella, suo padre un attore e ventriloquo che veniva da una famiglia di immigrati svedesi (si chiamavano in realtà Berggren, cognome scandinavo che ebbe altre fame qui da noi). Malgrado il suo nome fosse associato appunto negli anni Settanta a un’aura di divismo e bellezza da copertina, la sua carriera cinematografica fu ricca ma senza risultati davvero memorabili.

Insieme al Vento e il leone le sue cose più famose sono il ruolo di Cresta Lee in Soldato Blu e quello della giornalista televisiva Murphy Brown nell’omonima sitcom andata in onda tra il 1988 e il 1998 (per cui ha vinto un sacco di premi Emmy). Nel 1980 ebbe una nomination all’Oscar per la commedia E ora punto e a capo, con Burt Reynolds. Gli altri film in cui si fece notare furono soprattutto Conoscenza carnale del 1971 con Jack Nicholson, e Ricche e famose del 1981, film così e così, ma che allora si fece molta pubblicità per la quota di divismo femminile (Bergen e Jacqueline Bisset), per l’efficacia del titolo, e per la regia del grande regista di commedie George Cukor che aveva 81 anni (fu il suo ultimo film).

Il film che la rese famosissima era stato comunque Soldato Blu, nel 1970: fu uno dei primi a raccontare il punto di vista dei nativi americani nelle guerre indiane, e lo fece in modo esplicito e violento. Bergen era la protagonista, Cresta Lee, una giovane che dopo aver vissuto con gli indiani Cheyenne tenta di impedire il massacro di Sand Creek, senza riuscirci.

Negli anni Settanta Bergen recitò in una decina di film, tra i quali La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, diretto da Lina Wertmüller e con Giancarlo Giannini. Nel 1983 fu poi in Gandhi, nel quale interpretò la famosa fotoreporter americana Margaret Bourke-White. Una nuova carriera le capitò nel 1988, quando fu scelta per interpretare la protagonista della sitcom di CBS Murphy Brown, sulla vita di una giornalista televisiva ex alcolista e dalla personalità fortissima. La serie ebbe un grande successo, e ne fecero 10 stagioni, fino al 1998. Negli ultimi anni, Bergen ha recitato tra gli altri nel film tratto dalla serie Sex and the City e in Bride Wars – La mia miglior nemica.

Qualche tempo fa Bergen ha raccontato un aneddoto risalente a quando frequentava la University of Pennsylvania. C’era un ragazzo che passava poco inosservato, ha raccontato Bergen, perché girava con un completo bordeaux, stivali di pelle bordeaux, e limousine bordeaux. Chiese a Bergen di uscire, ma fu un appuntamento brevissimo, perché lei lo rifiutò. Il ragazzo era Donald Trump, che ha confermato e ha detto che Bergen era bellissima e usciva con ragazzi più vecchi e francesi, ma lui ci provò comunque. Bergen ha detto che alle elezioni presidenziali sosterrà Hillary Clinton.