Il gran successo di “Hamilton”

È il musical del momento, i biglietti sono introvabili da mesi, ha ricevuto 16 candidature ai Tony Awards e ha vinto il Pulitzer per il teatro

Il cast del musical Hamilton: da sinistra a destra, 
Leslie Odom Jr., Phillipa Soo, Lin-Manuel Miranda e Christopher Jackson al Richard Rodgers Theatre di New York, il 6 agosto 2015 (Neilson Barnard/Getty Images)
Il cast del musical Hamilton: da sinistra a destra, Leslie Odom Jr., Phillipa Soo, Lin-Manuel Miranda e Christopher Jackson al Richard Rodgers Theatre di New York, il 6 agosto 2015 (Neilson Barnard/Getty Images)

Hamilton, un musical sulla storia del patriota statunitense Alexander Hamilton, ha vinto il premio Pulitzer 2016 per il teatro, il Grammy 2016 per il miglior disco di un musical e ha ricevuto 16 candidature per i Tony Awards, i riconoscimenti che premiano i migliori spettacoli teatrali. Non era mai capitato che uno spettacolo ricevesse così tante candidature ai Tony. Da mesi opinioni positive su Hamilton riempiono le pagine dei giornali e delle riviste americane. L’entusiastica recensione del critico teatrale del New York Times Ben Brantley dice che Hamilton fa percepire al pubblico “l’inarrestabile e urgente ritmo di una nazione che nasce”.

Hamilton è un successo di critica ma anche di pubblico: ogni data dello spettacolo fino alla fine dell’anno ha già fatto il tutto esaurito (i biglietti oggi possono arrivare a costare fino all’equivalente di 1.300 euro), al punto che Lin-Manuel Miranda, creatore e interprete principale del musical, ha organizzato dei brevissimi spettacoli che il cast del musical mette in scena sul marciapiede fuori dal teatro per chi non riesce ad assistere al musical, i cosidetti “#Ham4Ham”. A quello del 4 maggio ha partecipato J. J. Abrams, che ha cantato la versione della “Cantina Band” di Star Wars: Il risveglio della Forza con Miranda, insieme a cui ha realizzato due brani della colonna sonora del film.

Cos’è Hamilton

Hamilton è tratto dalla biografia Alexander Hamilton scritta dallo storico Ron Chernow e pubblicata nel 2004. Alexander Hamilton è considerato uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti, cioè uno degli uomini che firmarono la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, e insieme a Benjamin Franklin è l’unico personaggio a essere apparso su una banconota americana (quella da 10 dollari) senza essere stato presidente degli Stati Uniti (anche se sulle nuove versioni che saranno presentate nel 2020 ci saranno altre persone che non sono state presidenti, come l’attivista anti-schiavitù Harriet Tubman). Hamilton fu segretario al Tesoro durante la presidenza di George Washington e dal 1783 al 1795 rappresentò lo stato di New York al Congresso.

Hamilton, di cui Miranda ha scritto canzoni (musica e testo) e sceneggiatura, mescola la vicenda storica di Hamilton alla musica contemporanea; molte canzoni del musical sono hip hop, rap e R&B. Un’altra caratteristica di Hamilton è il suo cast multietnico, che lo rende un’opera lontanissima dal problema del cosiddetto whitewashing di alcuni film di Hollywood: per esempio, il personaggio di Aaron Burr (il vicepresidente durante la presidenza di Thomas Jefferson, che uccise Hamilton in un duello irregolare) è interpretato dall’attore e cantante nero Leslie Odom Jr., e il personaggio di Angelica Schuyler Church, cognata di Hamilton, dall’attrice e cantante nera Renée Elise Goldsberry. L’intera stagione dei musical dell’ultimo anno si distingue per la presenza di numerosi interpreti non bianchi: delle 40 candidature ai Tony riservati agli attori, 14 sono state date a neri, ispanici e americani di origine asiatica.

Secondo Ben Brantley, Hamilton sta “cambiando il linguaggio dei musical” e il suo merito è aver reso attuale una storia di uomini bianchi morti secoli fa grazie ai generi musicali più popolari di oggi. Nonostante gli abiti in stile settecentesco indossati dai personaggi, il linguaggio di Hamilton è contemporaneo, mescola i testi delle dichiarazioni dei Padri fondatori alle parole usate per strada dai ragazzi. Michelle Obama ha detto che Hamilton è la migliore opera d’arte che abbia mai visto in vita sua. Mostrando uno dei Padri fondatori come un immigrato che ha contribuito a costruire gli Stati Uniti partendo da una condizione di svantaggio (Hamilton, nato sull’isola caraibica di Nevis, restò orfano a 13 anni, i suoi genitori non erano legalmente sposati e poté studiare solo grazie all’aiuto economico di alcuni benefattori), Hamilton rappresenta una nuova epica americana che non esclude i cittadini statunitensi di oggi.

Prima di Hamilton i musical che avevano ricevuto più candidature ai Tony Awards erano stati The Producers nel 2001 e Billy Elliot nel 2009, entrambi con 15 candidature. Il primato per premi vinti ce l’ha The Producers, che ne ottenne 12: è difficile che Hamilton riesca a superarlo, in parte perché molte delle sue diverse candidature sono per la stessa categoria. La premiazione dei Tony 2016 avverrà il 12 giugno.

La carriera di Lin-Manuel Miranda

Lin-Manuel Miranda è nato a New York nel 1980 da una famiglia di origine portoricana. Ha già vinto due premi Tony nel 2008 per il musical In the Heights di cui ha composto le musiche e ha interpretato il protagonista. Ha partecipato come attore ad alcuni episodi di serie tv famose, come I Soprano, Dr. House e How I met your mother, e ha composto la musica del film di animazione Disney Oceania, che uscirà in Italia il 23 dicembre 2016. Grazie ad Hamilton Miranda ricava circa 105mila dollari, circa 92mila euro, a settimana.

A marzo Miranda è stato alla Casa Bianca insieme agli altri membri del cast di Hamilton e si è esibito in un rap freestyle sui temi della presidenza di Obama che gli suggeriva le parole da inserire nella sua performance. Obama ha visto Hamilton due volte, a luglio e a novembre, e ha detto di essere abbastanza sicuro che il musical sia l’unica cosa su cui lui e l’ex vicepresidente repubblicano Dick Cheney hanno la stessa opinione.