Cos’è Miitomo, la prima app di Nintendo

È una specie di social network, ma con gli omini disegnati: e sta avendo un grande successo

(Nintendo)
(Nintendo)

Miitomo è la prima app per smartphone e tablet creata da Nintendo, la società giapponese di videogiochi, quella del Gameboy, della Wii, dei Pokemon, di Super Mario, eccetera. Miitomo è una specie di social network: si crea un proprio avatar, gli si dà un aspetto, un carattere e degli interessi e poi si aggiungono altri avatar con cui parlare. Gli avatar si chiamano Mii e sono fatti più o meno come gli omini dei giochi della Wii. Miitomo è gratis ed è disponibile sia sull’Apple Store che su Google Play: in Giappone lo si poteva scaricare dal 17 marzo, nel resto del mondo c’è invece dal 31 marzo; già l’1 aprile nel mondo l’avevano scaricata tre milioni di persone.

Da qualche giorno si fa un gran parlare di Miitomo: è l’ingresso di un gigante dei videogiochi in un mercato “nuovo” e guardando ai dati dei primi giorni è un gran successo. C’è però da capire se e quanto durerà l’interesse per Miitomo e, soprattutto, cos’altro ha in mente Nintendo: è infatti chiaro che il gioco sia una sorta di premessa ad altre cose o, volendo, un’esca per attirare utenti in attesa di nuove proposte.

Da dove arriva Miitomo

Gli esperti di videogiochi spiegano che gran parte dei concetti su cui si basa Miitomo arrivano da Tomodachi Life, un gioco per Nintendo 3DS (il pronipote del Game Boy) che era un “Life Simulator”, uno di quei giochi – il più famoso è The Sims – in cui si gioca a vivere: si parla, si lavora, ci si veste, si sceglie dove abitare e via così. Il sito Multiplayer.it ha spiegato che Miitomo «è praticamente una (piccola) parte di Tomodachi Life sotto steroidi». In Tomodachi Life gli altri erano finti, virtuali. In Miitomo tutti gli altri sono vere persone o, almeno, avatar di vere persone, aggiunte perché le si conosce su Facebook o Twitter.

È gratis?

Miitomo è un’app free-to-start, cioè gratis ma non del tutto: scaricarla non costa nulla e anche giocarci è gratis. C’è però la possibilità di fare acquisti-in-app: servono per “convertire” soldi veri in monete Miitomo, che nel gioco servono per comprare cose, per esempio vestiti. Ci sono però anche altri modi, ovviamente più lenti, per racimolare qualche moneta Miitomo.

Come si inizia?

IMG_0011Si scarica l’app, si crea un account e si decidono nome, aspetto e carattere del proprio Mii. Per decidere l’aspetto c’è anche un’opzione che permette di farsi una foto e vedere come l’app prova a trovare da sola degli avatar che assomiglino a quella foto. Ai Mii si può dare, oltre che un aspetto e una personalità, anche un modo di parlare. Una volta creato il proprio avatar lo si vede muoversi per una stanza. La vera esperienza di Miitomo inizia però solo quando si trovano degli amici con cui far interagire il proprio Mii. Multiplayer spiega:

Miitomo si sviluppa poi fondamentalmente come un social network molto semplice, in cui buona parte dell’esperienza ruota attorno a tutta una serie di domande che vengono poste agli utenti e che gli amici possono poi commentare. Si tratta di concetti di varia natura, che spaziano per esempio dalle preferenze riguardo al piatto, al tipo di pane, al programma TV o alla stagione, passando per l’ultimo fatto divertente accaduto, a ciò che si fa per alleviare lo stress e quello che si ama di più dei gatti, a il giorno più bello della vita e via dicendo. Il software può anche porre domande specifiche su uno degli amici, come per esempio quale sia la qualità migliore di uno di essi

E poi cos’altro si può fare?

Non moltissimo per ora. Si aggiungono gli amici e ci si chiacchiera. Si risponde a domande e si leggono le risposte date da loro. Ci si cambia vestiti e acconciature (la stanza no, quella non è arredabile e resta così com’è). Le cose si comprano con i soldi, i soldi si ottengono in regalo o giocando a Sgancia Mii, un mini gioco simile al Pachinko, un gioco giapponese in cui si deve far cadere il proprio Mii su delle piattaforme: giocando bene si vincono monete Mii o cose in regalo.

 

Con i Mii si possono anche fare le foto e fare più o meno quello che si faceva con l’app BitStrips, un’app che permetteva di creare vignette umoristiche e di condividerle su Facebook: a fine 2013 andava tantissimo di moda, ora non ce l’ha più nessuno. Il sito di Miitomo spiega:

Trova la posa perfetta per il tuo Mii, aggiungi qualche timbro e una foto come sfondo, quindi inizia a scattare! Combina vari elementi per creare la Miifoto perfetta. Puoi condividere le tue creazioni su social network come Twitter, Facebook, LINE e Instagram!

Cosa se ne dice

Multiplayer.it ha scritto che l’arrivo di Nintendo nel mercato delle app è «un passaggio a lungo atteso e dibattuto, nel contrasto tra chi riteneva fosse assolutamente fondamentale per garantire la sopravvivenza dell’azienda e chi invece sosteneva potesse rivelarsi una decisione fallimentare se non pericolosa». La recensione dell’app fatta da Multiplayer.it è però negativa: è un’idea interessante ma Miitomo consuma molta batteria e, alla lunga, annoia perché ha pochi contenuti e offre pochi stimoli. Su Slate Jacob Brogan ha definito Miitomo “una visione distopica e narcisista del futuro dei social media” in cui “la comunicazione avviene attraverso gli ordini di algoritmi a noi oscuri”. La tesi di Brogan è che il gioco non aggiunge niente rispetto ai social network che già esistono ma anzi è meno libero e molto più alienante ed è, ancor più che altri social network, un modo furbissimo per avere più informazioni possibili su chi li usa. Anche The Daily Dot pensa che Miitomo possa essere un indizio per il futuro dei social media, perché ha saputo trasformare l’amicizia in un gioco.

Mashable resta più terra-terra e si limita a fornire sette consigli su come “sfruttare al meglio la propria vita in Miitomo“. Un consiglio è: “ricordatevi di attivare il risparmio di batteria mentre giocate”. The Next Web ha scritto che Miitomo è “bella anche se in modo strano” e che ha la qualità di essere rilassante e di chiedere poco impegno a chi la usa. Stuart Dredge ha scritto sul Guardian:

Gli utenti più piccoli potrebbero sentirsi esclusi: i miei figli di sei e otto anni vorrebbero giocare a Miitomo ma Nintendo ha messo un limite di 13 anni [è il limite che serve per avere account social, indispensabili per aggiungere amici]. È però anche vero che è pieno di gente di 11 e 12 anni su Snapchat, Instagram e così via. Se siete grandi abbastanza, se amate abbastanza Nintendo e se avete abbastanza amici che rientrano in queste due categorie Miitomo è un’app creativa e divertente. Per tutti gli altri: tocca aspettare ancora per vedere Nintendo realizzare dei più ambiziosi giochi per smartphone basati sui suoi marchi più di successo.

https://twitter.com/TwitterMoments/status/715619977726976000

Nintendo come se la passa, in generale?

Dal settembre 2015 Nintendo è guidata da Tatsumi Kimishima, che in passato era stato presidente di Nintendo America e Pokemon Usa (sì, è un incarico, e pure importante). Kimishima ha preso il posto che per anni era stato di Satoru Iwata, morto il 12 luglio 2015. La morte di Iwata è arrivata dopo l’uscita di Nintendo da un periodo negativo, al termine del quale la società ha annunciato alcune nuove iniziative, tra cui la creazione di una partnership per iniziare a creare giochi per smartphone. Negli ultimi anni Nintendo aveva infatti subìto molto l’arrivo delle nuove tecnologie e, in particolare, la concorrenza di Apple nel campo delle console portatili.