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  • Domenica 27 marzo 2016

I numeri dei calciatori

Il 14 di Cruijff, Maradona che rischiò di giocare con il 12, Gatti che scelse il 44 (sì, per quello) e Zamorano che sfruttò le addizioni

(CARLO HERMANN,CARLO HERMANN/AFP/Getty Images)
(CARLO HERMANN,CARLO HERMANN/AFP/Getty Images)

Ci sono stati anni in cui a calcio si giocava senza numeri di maglia e all’arbitro toccava ricordarsi le facce di chi faceva i falli. Secondo Football Bible, la prima partita ufficiale con dei numeri sulle maglie dei calciatori fu Arsenal-Sheffield nell’agosto del 1928. Da quel momento e fino agli anni Novanta le cose andarono avanti in maniera piuttosto semplice: quasi dappertutto i numeri degli 11 titolari andavano dall’1 all’11. Il terzino sinistro prendeva il 3, l’ala destra il 7, il centravanti il 9, quello con i piedi buoni e le idee chiare su cosa fare in campo il 10. C’erano anche eccezioni: il 14 di Cruijff, per esempio. Poi dagli anni Novanta è arrivato il liberi tutti e un po’ ovunque i giocatori hanno iniziato a poter scegliere il loro numero preferito: in teoria dovrebbe essere compreso tra l’1 e il 99, in pratica c’è chi ha usato anche lo 0 e il 121.

I casi più famosi e quelli più strani legati ai numeri di maglia dei calciatori e, quando c’è, il perché