Il futuro di “2001: Odissea nello spazio”

Alcune delle cose immaginate nel 1968 per il film di Kubrick sono molto simili a cose che oggi esistono davvero, e lo si deve a un grande designer

(Da "2001: Odissea nello spazio")
(Da "2001: Odissea nello spazio")

Hans Kurt Lange era un designer e scenografo di origine tedesca: dal 1951 ha vissuto negli Stati Uniti facendosi chiamare Harry Lange e ha lavorato per l’esercito degli Stati Uniti, illustrando manuali di volo e occupandosi poi di disegnare astronavi per il reparto della NASA dedicato ai progetti per il futuro. Negli anni Sessanta Lange conobbe Stanley Kubrick, che era intenzionato a fare un film di fantascienza ambientato in quello che allora era il futuro: 2001: Odissea nello spazio. Kubrick gli propose di collaborare al film e Lange accettò: entrò così ed ebbe un ruolo determinante nella squadra di scenografi che aveva il compito di immaginarsi, nel 1968, come sarebbe stato il 2001 e che fu poi candidata agli Oscar del 1969. Il libro di Christoper Frayling The 2001 File: Harry Lange and the Design of the Landmark Science Fiction Film racconta e mostra quello che Lange riuscì a fare con Kubrick e quello che, nel 1968, avevano visto giusto sul futuro.

Frayling spiega che Kubrick ci teneva a fare le cose per bene e chiese la collaborazione di circa 65 società per i materiali da usare nel film; il sito Creative Review scrive che l’esperienza di Lange alla NASA fu determinante nel decidere l’aspetto delle navicelle spaziali, delle basi lunari e della maggior parte di ciò che si vede dentro e fuori le astronavi. Un anno prima che l’uomo andasse sulla Luna, Kubrick, Lange e la troupe di 2001: Odissea nello spazio riuscirono a immaginare una realtà credibile e per certi versi anche anticipatrice. Creative Review scrive:

È chiaro che nemmeno oggi, nel 2016, siamo vicino ai livelli di esplorazione spaziale immaginati nel loro 2001 da Kubrick e Arthur Clarke [lo sceneggiatore]. Ci sono però alcune idee del film che sono arrivate nel nostro futuro e forse hanno anche ispirato i costruttori e i designer contemporanei.

Tra le cose che Lane pensò per 2001: Odissea nello spazio ci sono il cibo liquido, le videochiamate, i tablet e degli orologi che, almeno nella forma, ricordano gli Apple Watch. Nel pensare a cosa far “mangiare” agli astronauti del film Lange ideò i liquipack, degli integratori da bere. Per realizzarli Kubrick chiese la collaborazione di Seabrook Farms (un’azienda specializzata in cibi surgelati) e della compagnia aerea Pan Am.

ciboBritish Film Institute

Oltre a mangiare, i protagonisti di 2001: Odissea nello spazio telefonano anche a casa e lo fanno grazie a qualcosa che, per certi versi, ricorda Skype. Per prima cosa si pensò a un vision screen che fu realizzato in collaborazione con la multinazionale statunitense Honeywell. Il vision screen ha una particolarità: è accompagnato da un telefono analogico. Creative Review scrive che la cosa è “indicativa del fatto che ogni visione del futuro contiene aspetti del presente”.

videoBritish Film Institute

Alla fine il videotelefono Honeywell fu realizzato ma non usato e le videochiamate del film funzionano in un modo leggermente diverso.

Tra i tanti schermi usati in 2001: Odissea nello spazio ce ne sono un paio che sembrano proprio essere dei tablet: i Newspad. Furono disegnati in collaborazione con IBM e Frayling spiega che l’idea per la loro progettazione è stata sia di Lange che di Clarke (lo sceneggiatore) e Eliot Noyes (un designer statunitense).

Uno degli oggetti disegnati per 2001: Odissea nello spazio è un orologio: lo realizzò la società Hamilton Watch. L’orologio in questione non aveva nulla di tecnologicamente avanzato ed era un normale orologio analogico. Alcuni aspetti del suo design lo fanno però assomigliare a un Apple Watch (che è arrivato 47 anni dopo l’uscita del film).

appleBritish Film Institute

Nel film ci sono però anche cose per cui Lange e Kubrick sembrano proprio non averci preso: per esempio la spropositata grandezza del computer HAL, che occupa un’intera stanza. Frayling racconta nel suo libro che Lange era ben conscio del fatto che la miniaturizzazione avrebbe portato i computer a diventare sempre più piccoli ma che un computer di quelli dimensioni era più comodo e utile alla trama.

Dopo aver lavorato a 2001: Odissea nello spazio Lange fece l’art director per Moonraker – Operazione spazio (il quarto film su James Bond), fece il consulente per le astronavi di Superman II (il secondo con Christopher Reeve) e collaborò, come art director e scenografo a Il ritorno dello Jedi e L’impero colpisce ancora. È morto nel 2008 a Oxford, nel Regno Unito.