Venerdì sera ci sono stati diversi attentati a Parigi in cui sono rimaste uccise almeno 129 persone: altre 352 persone sono rimaste ferite di cui 99 gravi, ha detto la procura di Parigi. Alcuni attacchi sono stati compiuti nei pressi di bar e ristoranti del X e dell’XI arrondissement, due quartieri della capitale francese. L’attentato più grave è stato compiuto al Bataclan, un locale storico dove si stava tenendo un concerto di una band californiana: qui alcuni uomini hanno preso in ostaggio un centinaio di persone per circa due ore, uccidendone 89. Il procuratore di Parigi ha detto che durante l’azione terroristica gli uomini hanno fatto riferimento alla situazione in Iraq e in Siria. Negli stessi minuti sono avvenuti degli altri attentati nel centro città e ci sono stati due attacchi suicidi vicino allo Stade de France, dove si stava giocando una partita amichevole di calcio tra le nazionali di Francia e Germania. Il Wall Street Journal ha scritto che uno degli attentatori ha anche provato a entrare nello stadio con il giubbotto esplosivo. Dopo essere stato scoperto, è scappato e si è fatto esplodere: la notizia è stata confermata anche dalla procura di Parigi. Allo stadio era presente il presidente francese François Hollande, che è stato fatto allontanare rapidamente.
Il procuratore di Parigi ha detto che i terroristi si sono mossi in tre gruppi coordinati: uno di loro ha sparato dei colpi di arma da fuoco da una macchina in corsa in alcune vie del centro. Il procuratore ha anche confermato che un terrorista è stato identificato: è un uomo francese nato nel 1985 e già noto alle forze dell’ordine per avere commesso alcuni reati comuni (era stato condannato otto volte per reati diversi tra il 2004 e il 2010).
Gli attentati sono stati rivendicati dall’ISIS (o Stato Islamico) che ha diffuso un comunicato in arabo e francese nella mattinata di sabato, insieme ad un messaggio audio in francese. Poco tempo prima Hollande aveva definito quanto successo «un atto di guerra». Nikos Toskas, sottosegretario del governo greco, ha detto che uno degli attentatori identificati era passato per l’isola greca di Leros lo scorso 3 ottobre, dove era stato registrato secondo le regole europee. Da diverso tempo si parla però di un traffico molto diffuso di passaporti siriani: non è detto che il passaporto appartenga davvero all’attentatore. Sabato pomeriggio sono state arrestate alcune persone a Bruxelles, in Belgio, per gli attentati di Parigi: gli arrestati non erano conosciuti dalle autorità.
Secondo le nuove stime ufficiali diffuse dal procuratore di Parigi, François Molins, 129 persone sono morte, 352 sono state feriti di cui 99 sono ancora in condizioni gravi.
La prima pagina di Libération di domani.
La une du numéro spécial de Libération en kiosque dimanche #AttentatsParis pic.twitter.com/C6118cj6Nw
— Dominique Albertini (@dom_albertini) November 14, 2015
La mappa dell’attacco al Bataclan, realizzata dall’agenzia di stampa AFP.
A partir de témoignages, la chrono des évènements à l'intérieur du #Bataclan #AFP #ParisAttacks pic.twitter.com/rh81BOvLqS
— Jules Bonnard (@julesbonnard) November 14, 2015
Il Tower Bridge di Londra, uno dei molti monumenti mondiali illuminati con i colori della Francia.
Tower Bridge is lit up in solidarity in wake of the brutal Paris attacks #PrayForParis #ParisAttacks #London pic.twitter.com/kTCTaPMSJf
— WMidsEmergencyAlerts (@WMidsAlerts) November 14, 2015
Secondo il settimanale francese L’Express in Belgio sono state arrestate cinque persone in un’operazione che potrebbe essere collegata con gli attacchi di questa notte.
All’amichevole tra Germania e Francia allo Stade de France erano presenti anche i circa 1.200 volontari che prestarono soccorso dopo che il pilota tedesco Andreas Lubitz fece precipitare un aereo di Germanwings sulle Alpi francesi, lo scorso marzo. I volontari erano stati invitati alla partita in segno di ringraziamento dall’azienda Lufthansa, proprietaria di Germanwings.
La Tour Eiffel spenta, in omaggio alle vittime degli attacchi.
Ce soir, la Tour Eiffel est en deuil. Elle restera éteinte en hommage aux victimes des attentats. #NousSommesUnis pic.twitter.com/YjkNsLQrJ8
— Anne Hidalgo (@Anne_Hidalgo) November 14, 2015
Il giornalista Stefano Menichini si trova a Parigi e ha cercato di ricostruire i dettagli degli attacchi sul suo blog.
Mi è sembrata particolarmente illuminante la scena assurda che ho visto all’angolo tra Rue du Faubourg du Temple, Rue de la Fontaine au Roi e Quai de Jemmapes, a due passi da Place de la Republique. Tra bar, ristoranti e tintorie, qui non c’è una sola vetrina risparmiata dalle pallottole. Stessa situazione al lato opposto dell’isolato, tra Rue Alibert e Rue Bichat. Un numero ancora imprecisato di morti e feriti. Colpiti da raffiche sparate da un’auto in corsa contro qualsiasi locale aperto a quell’ora, contro chiunque: una cosa da gangster di Chicago, oltre cento proiettili ritrovati sul terreno.
Qui verso Rue Bichat non c'è una sola vetrina sana, sparavano dall'auto #Parigi pic.twitter.com/n9r3SwwBGz
— stefano menichini (@smenichini) November 14, 2015
Secondo il settimanale L’Express, l’attentatore che ha colpito la Terrase de la Brasserie si è seduto tranquillamente all’interno del locale e ha azionato la sua cintura esplosiva soltanto quando una cameriera si è avvicinata per prendere la sua ordinazione. L’esplosione non ha ucciso nessuno tranne l’attentatore. Circa quindici persone sono rimaste ferite, ma al momento sono tutte fuori pericolo.
Secondo una guardia dello Stade de France contattata dal Wall Street Journal, durante l’amichevole fra Francia e Germania uno degli attentatori ha provato a entrare dentro allo stadio con un giubbotto esplosivo. Dopo che ai controlli di sicurezza gli è stato scoperto il giubbotto esplosivo, l’attentatore è scappato dalle guardie e si è fatto esplodere fuori dallo stadio. La fonte del Wall Street Journal non ha assistito direttamente all’episodio ma lo ha ascoltato da alcune guardie addette ai controlli di sicurezza. L’episodio è stato comunque confermato anche da un poliziotto.
La Mole Antonelliana a Torino questa sera è stata illuminata con i colori della bandiera francese, in segno di solidarietà con Parigi.
Mole Antonelliana, Torino pic.twitter.com/zrLoEjAgMF
— Gasp_are (@Gasp_are) November 14, 2015
Nel frattempo, il Pentagono ha detto di aver lanciato un attacco aereo in Libia contro il leader locale dell’ISIS.
Le Monde scrive che gli arresti in Belgio potrebbero essere collegati a un secondo gruppo di attentatori che sarebbe riuscito a fuggire dopo gli attacchi di ieri notte. Le Monde, citando fonti della polizia, aggiunge che a bordo di una macchina trovata ieri a Parigi con una targa belga sono stati trovati dei biglietti di un parcheggio che hanno portato gli investigatori a Molenbeek-Saint-Jean, nella regione di Bruxelles.
Il ministero della Giustizia belga ha detto che sono stati fatti alcuni arresti a Bruxelles collegati agli attentati di Parigi. Anche dopo l’attentato alla sede di Charlie Hebdo, all’inizio di gennaio, erano stati fatti degli arresti a Bruxelles.
BREAKING: Belgium justice minister: "number of" arrests made in Brussels relating to Paris attacks.
— The Associated Press (@AP) November 14, 2015
Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato che questa sera la Tour Eiffel resterà spenta in omaggio alle vittime degli attacchi.
Ce soir, la Tour Eiffel sera en deuil et restera éteinte en hommage aux victimes des attentats survenus à Paris.
— Anne Hidalgo (@Anne_Hidalgo) November 14, 2015
Un’osservazione corretta, da ricordare a quelli che vi dicono “visto? arrivano da lì!”
Fatti: non sappiamo ancora se uno degli attentatori aveva un passaporto siriano. Quel che sappiamo è che il passaporto siriano ritrovato a Parigi appartiene a un rifugiato passato per la Grecia.
Facts We dont know yet if gunman is holder of Syrian passport. We know Syrian Passport found in #Paris is for a refugee recorded in #Greece.
— Jenan Moussa (@jenanmoussa) November 14, 2015
Il municipio di #TelAviv stasera #ParisAttacks pic.twitter.com/BsPn5NqFjh
— Amit Zarouk (@portavoceIsrael) November 14, 2015
Nelle ultime ore sta girando molto anche questo disegno di Joann Sfar, regista e fumettista francese.
«Amici da tutto il mondo, grazie per l’hashtag #PrayforParis, ma non abbiamo bisogno di più religione! Abbiamo bisogno di più fede nella musica, nei baci, nella vita, nello champagne, nella gioia! #Paris is about Life»
Many candle lit tributes and flowers being laid at the Place de la Republique #Paris pic.twitter.com/k3xF1iHpPc
— Gavin Lee (@GavinLeeBBC) November 14, 2015
Nikos Toskas, sottosegretario del governo greco, ha detto che uno dei passaporti trovati vicino al luogo degli attacchi appartiene a un cittadino siriano che lo scorso 3 ottobre era passato per l’isola greca di Leros, dove sarebbe stato registrato secondo le regole europee. Bisogna fare attenzione, perché la contraffazione di passaporti siriani è molto diffusa.
We do not know if the passport holder is the Paris gunman – Syrian passports are valuable currency.
— Jessica Elgot (@jessicaelgot) November 14, 2015
Announcement of #Greece's AltMinister Citizens Protection on the #ParisAttacks. (In Greek: https://t.co/sEcwm95UBS) pic.twitter.com/3w4lpaBBeM
— The Greek Analyst (@GreekAnalyst) November 14, 2015
Il sito del quotidiano Le Parisien ha pubblicato una guida che spiega come raccontare gli attacchi di ieri ai bambini.
1. Usate parole semplici.
2. Piano col contesto: possiamo dire che degli uomini incredibilmente folli hanno sparato e ucciso molte persone. Se hanno meno di 8 anni non serve parlargli dell’ISIS o della Siria. Per evitare ansie, comunque, ditegli anche che questi uomini sono morti e che i feriti staranno meglio.
3. Permettetegli di fare domande.
4. Fate i nomi degli aggressori: non sono un tabù.
5. Non esitate a usare la parola “guerra”.
Foto scattate a Torino in piazza Castello, dove alle 17 è iniziata una manifestazione di solidarietà per Parigi, tra i partecipanti c’è anche il sindaco della città, Piero Fassino.
#Torino per #Parigi pic.twitter.com/gfDy9PoTJC
— roberta bertero (@cimina) November 14, 2015
A Torino per solidarietà con i morti di #Parigi @pierofassino pic.twitter.com/V1EVTiPDVv
— Ezio Piatti (@kacioepepe) November 14, 2015
Secondo alcuni funzionari britannici, che hanno parlato con il giornalista di BBC Frank Gardner, gli attentatori di Parigi sarebbero dei veterani della guerra in Siria che operavano in maniera “autonoma”. Diverse agenzie di stampa e quotidiani francesi hanno riportato nel corso della giornata che vicino al luogo di una delle esplosioni allo Stadio di Francia è stato ritrovato un passaporto siriano.
UK officials say #ParisAttacks gunmen appear to have been a self-contained cell back from #Syria
— Frank Gardner (@FrankRGardner) November 14, 2015
La televisione belga RTBF dice che sono in corso delle perquisizioni a Molenbeek-Saint-Jean, un quartiere di Bruxelles, in Belgio, collegate agli attentati di Parigi. Molenbeek-Saint-Jean è uno dei quartieri di Bruxelles con più immigrazione da paesi arabi e Nord Africa
Perquisitions à Molenbeek, en lien avec les attentats de #Paris: un homme arrêté >>https://t.co/8kZK6gjt0n pic.twitter.com/MSqsJqkTBe
— RTBF info (@RTBFinfo) November 14, 2015
Un cittadino francese di 41 anni è stato fermato dalla polizia dell’aeroporto di Gatwick, nel Regno Unito, dopo essere stato trovato in possesso di un’arma da fuoco. Il terminal nord dell’aeroporto era stato evacuato questa mattina e ha riaperto da pochi minuti. Le notizie al momento sono ancora molto confuse.
Secondo il Guardian il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve ha annunciato che 1500 soldati saranno stanziati di pattuglia a Parigi.
Lunedì nelle scuole francesi si terrà un minuto di silenzio.
French schools will hold a minute silence on Monday.
— Imelda Flattery (@Imeldaflattery) November 14, 2015
L’ex sede della redazione del settimanale Charlie Hebdo.
Davanti all'ex sede di Charlie Hebdo. ´Je suis Paris' pic.twitter.com/sSKOlDYENP
— Anais Ginori (@anaisginori) November 14, 2015
Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha definito gli attacchi «un atto di guerra», come aveva fatto questa mattina il presidente Hollande. Cazeneuve ha elencato le misure di sicurezza prese dopo gli attacchi, tra cui un aumento della sorveglianza di stazioni e aeroporti. A Parigi 1.500 militari saranno schierati a supporto delle forze di polizia. Lunedì le scuole riapriranno regolarmente, ha concluso il ministro.
La stampa francese ha scritto oggi che di fianco ai corpi di due degli attentatori di Parigi sono stati trovati due passaporti: uno siriano e uno egiziano. La notizia non è stata ancora confermata da fonti ufficiali e molti osservatori hanno scritto che va presa con le molle, o per lo meno interpretata. Daniel Nisman, un esperto di Medio Oriente e terrorismo, ha scritto su Twitter: «Se gli attentatori avevano con loro dei passaporti non è stato un caso. Volevano che il mondo sapesse da dove provenivano».
If attackers had passports on them it was no accident. They wantedworld to know where they were from. #ParisAttacks https://t.co/5HSNoFjUdh
— Daniel Nisman (@DannyNis) November 14, 2015
Il giornalista di Internazionale Giuseppe Rizzo ieri sera si trovava a Parigi, e ha raccontato in un articolo cosa gli è successo dopo aver saputo degli attentati.
Ci fanno uscire dal retro, chiudono il locale con gente ancora dentro, la ragazza francese ci dice che è meglio se torniamo a casa e ci aiuta a fermare un taxi: la metropolitana è meglio di no. Riesce anche a sorridere, mentre lo dice. Il taxista che si ferma dice che non può portarci a casa, in rue Chapon, cinque minuti a piedi dal Centre Pompidou: è troppo vicina al Bataclan, il teatro dove i terroristi intanto si sono chiusi insieme a centinaia di ostaggi e hanno cominciato la carneficina.
Ci accordiamo per scendere a Hotel de Ville e proseguire da lì a piedi. La città che atteaversiamo in macchina è ora quieta ora deserta ora scossa da sirene. Via via che ci avviciniamo verso il centro aumentano poliziotti, pompieri e militari. A un certo punto ci troviamo fermi in un ingorgo e il tassista ci dice che è perché il Bataclan è dietro l’angolo.
È stata posticipata l’uscita di “Made in France”, film diretto da Nicolas Boukhrief, che sarebbe dovuto uscire mercoledì 18 novembre. L’uscita è stata posticipata perché il film – la cui locandina mostra un kalachnikov – racconta la storia di un giornalista che riesce a infiltrarsi tra gli integralisti delle banlieue di Parigi.
"Made in France", un film prémonitoire dont la sortie vient d'être repoussée https://t.co/jHdaCyr4ic pic.twitter.com/CQUcSCjnzQ
— Marianne (@marianne2fr) November 14, 2015
BuzzFeed ha pubblicato un articolo che smonta 8 bufale inerenti agli attacchi di ieri che stanno circolando sui social network. Fra questi, un controverso tweet di Donald Trump che in realtà risale a gennaio e una finta foto dell’Empire State Building colorato con la bandiera francese.
The Empire State Building is currently lit up with the colors of the French flag. #PrayForParis pic.twitter.com/LLUgHxe5mj
— Filthy Rich Snaps (@FilthyRichSnaps) November 14, 2015
In the wake of the tragedy in Paris, The #EmpireStateBuilding went dark at 10:00 PM/ET on Friday, November 13, 2015, in sympathy for Paris.
— Empire State Bldg (@EmpireStateBldg) November 14, 2015
In queste ore in molti si chiedono quale sia la risposta più appropriata agli attacchi di Parigi, con il presidente francese François Hollande che ha parlato di un atto di guerra e della necessità di rispondere con fermezza e “senza pietà”. I casi sono naturalmente diversi, ma nel 2011 in seguito alle stragi di Utøya e Oslo in cui furono uccise 77 persone, l’allora primo ministro norvegese Jens Stoltenberg – ora Segretario generale della NATO – tenne un discorso molto apprezzato, dicendo che il suo paese avrebbe reagito in un solo modo:
La nostra risposta sarà più libertà e democrazia. Ma questo non vuol dire più ingenuità.
Fiori, disegni e candele davanti al consolato francese a Milano.
Questa invece è la manifestazione di piazza Fontana, sempre a Milano.
I manifestanti milanesi cantano la Marsigliese:
Milan stands with Paris (Piazza Fontana right now) pic.twitter.com/zht973Wvn0
— Alexios (@Mantzarlis) November 14, 2015
In seguito agli attacchi di ieri e ai problemi che derivano dall'inasprimento dei controlli alle frontiere, i Foo Fighters hanno cancellato le tappe rimanenti del loro tour. Stasera avrebbero dovuto suonare a Torino, il 16 a Parigi, il 17 a Lione e il 19 a Barcellona.
Il sito Mashable ha pubblicato alcuni video del concerto che era in corso al Bataclan prima dell’attacco di ieri notte.
Place de la République di Parigi si sta ancora riempiendo di fiori, candele e altri oggetti, dice Anna Foster di BBC.
The number of tributes at the Place de la République is growing at speed #ParisAttacks @bbc5live pic.twitter.com/7TbRvNnin0
— Anna Foster (@annaefoster) November 14, 2015
Un aereo diretto in Francia è stato bloccato all’aeroporto di Amsterdam a causa di una minaccia ricevuta via Twitter. I passeggeri sono stati fatti scendere.
Anais Ginori di Repubblica ha fotografato una bottega di Rue de Charconne, dove c’è stato uno degli attacchi della scorsa notte.
Rue de Charonne #paris pic.twitter.com/IUvt6KkzQJ
— Anais Ginori (@anaisginori) November 14, 2015
La manifestazione di solidarietà a Milano è in corso in Piazza Fontana, e non alla Darsena.
CAMBIO LUOGO PRESIDIO MILANO. Ci vediamo alle ore 16 piazza Fontana con un fiore per le vittime degli attentati di #Parigi
— EMERGENCY ONG/Onlus (@emergency_ong) November 14, 2015
Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha vietato lo svolgimento di una manifestazione di solidarietà davanti all’ambasciata francese a Roma, in piazza Farnese per «assicurare all’ambasciata di Francia serena funzionalità».
Il sindacato della polizia municipale francese ha scritto sul proprio sito che polizia e gendarmeria stanno cercando un’automobile collegata agli attacchi di ieri. La macchina è una SEAT nera targata GUT 18053. In caso di avvistamento, chiedono di chiamare il numero telefonico +33 06 08 66 77 97.
Le persone continuano ad affluire in Place de la Republique e la polizia continua a ordinargli al megafono di disperdersi. «In vano», ha commentato una giornalista di Le Monde.
Périodiquement la police prend son mégaphone pour tenter de faire évacuer la place de la Republique. En vain. pic.twitter.com/vvF4n3vELc
— Béatrice Gurrey (@BeatriceGurrey) November 14, 2015
Un’altra infografica che mostra i più gravi attacchi terroristici avvenuti in Europa dagli anni Ottanta ad oggi.
Deadliest attacks in Europe since 1980 pic.twitter.com/pOqdMq7NUj
— Agence France-Presse (@AFP) November 14, 2015
Peter Apps, un giornalista di Reuters che si occupa di sicurezza, ha scritto che una serie di attacchi coordinati in luoghi pubblici è da anni «l’incubo dei servizi di sicurezza europei» e che gli eventi di Parigi ricordano molto ciò che successe a Mumbai il 26 novembre 2008. In quell’occasione piccoli gruppi di terroristi islamici armati di armi automatiche compirono diversi attacchi in zone trafficate della città uccidendo più di 175 persone.
Il numero di emergenza per i turisti che si trovano a Parigi è +33 145503460.
Emergency number for tourists: +33 1 45 50 34 60
— Paris (@Paris) November 14, 2015
Facebook ha messo a disposizione dei suoi utenti un’applicazione per sovrapporre i colori della bandiera francese alla propria foto profilo.
Il pianista che ha suonato davanti al Bataclan, il locale storico di Parigi dove ieri notte sono state uccise 82 persone, è tedesco e si chiama Davide Martello. Nel giugno 2013, Martello si trovava a Istanbul, dove tenne un concerto per i manifestanti di Gezi Park. Martello ha trasportato con un bicicletta il suo pianoforte fino allo spiazzo davanti al locale.
Devant le Bataclan, un pianiste est venu rendre hommage aux victimes de l'attentat pic.twitter.com/AmISvyacKP
— Maud Vallereau (@maudvallereau) November 14, 2015
Ieri notte, poco dopo gli attentanti, Martello aveva scritto sul suo profilo Twitter: «Spiacente Costanza, devo andare a Parigi!».
Sorry Konstanz ich kann heute nicht, ich muss nach Paris!
— Davide Martello (@Klavierkunst) November 14, 2015
La procura della Repubblica di Parigi terrà una conferenza stampa alle 19 di oggi.
In Place de la Republique la gente si sta radunando spontaneamente intorno a uno striscione con la scritta: “Io sono un uomo”. La polizia sta invitando i presenti a disperdersi per ragioni di sicurezza. Le manifestazioni sono vietate a Parigi fino a lunedì.
Une banderole place de la Republique "j'être homme" La police demande de quitter les lieux pic.twitter.com/iJ8SWUHaKE
— Béatrice Gurrey (@BeatriceGurrey) November 14, 2015
Marine Le Pen, leader del Front National, ha detto che gli attacchi di ieri notte sono «di una barbarie incredibile» e che «la Francia non è più al sicuro». «È arrivato il momento in cui la Francia deve determinare chi sono i suoi nemici e chi sono i suoi alleati», ha detto Le Pen.
La redazione di Charlie Hebdo, il settimanale satirico attaccato lo scorso gennaio, è al lavoro sul prossimo numero che dovrà essere completamente rifatto, scrive Le Monde. Più tardi la redazione dovrebbe pubblicare un comunicato stampa.
In molte città italiane sono state organizzate manifestazioni in segno di solidarietà con il popolo francese, con una iniziativa condivisa in seguito all’invito dell’Associazione nazionale dei comuni italiani a mobilitarsi con iniziative di vario tipo. In alcuni casi si tratta di manifestazioni organizzate direttamente dalle amministrazioni locali, in altri di iniziative spontanee: qui trovate un elenco con Roma, Milano, Torino, Napoli e molte altre città.
Il profilo Twitter di Les Decodeurs ha diffuso delle brevi regole cui attenersi per evitare di diffondere false notizie o informazioni.
Qualche consiglio per non credere a tutto ciò che si dice:
– Partite dall’idea che un’informazione data su Internet da uno sconosciuto è per definizione più falsa che vera.
– Affidatevi piuttosto ai media tradizionali, ai giornalisti noti e conosciuti. E non pensate che questo basti a rendere vero quello che scrivono. In situazioni di crisi come questa, le informazioni si muovono veloci, e possono spesso rivelarsi false. È meglio aspettare che diverse fonti diano la stessa versione di un fatto per poterlo considerare vero.
– Una foto non è mai di per sé una prova, in particolare quando arriva da una fonte poco chiara. Potrebbe essere vecchia, mostrare cose diverse da quelle che dice di mostrare o essere stata modificata.
– Una regola base su cui fare affidamento: se diverse fonti dicono la stessa cosa, ci sono buone possibilità che quella cosa sia vera.
Attention à ne pas partager n'importe quoi comme info. Quelques conseils : https://t.co/LiWdoKGkMR pic.twitter.com/jLK37zvNHo
— Les Décodeurs (@decodeurs) November 14, 2015
La federazione francese di calcio ha annunciato che la partita amichevole fra Inghilterra e Francia prevista per martedì allo stadio di Wembley, a Londra, è confermata (in precedenza si era parlato di rinviarla).
Daniele Raineri ha scritto sul Foglio un articolo che mette in fila tutte le volte che in passato l’ISIS ha minacciato la Francia. Raineri parla di una specie di “ossessione militare” dell’ISIS verso la Francia, per diverse ragioni, tra cui la presenza di molti francesi tra i suoi miliziani. L’articolo completo si può leggere qui.
«Le minacce contro la Francia sono frequentissime nella propaganda dello Stato islamico, per molte ragioni, una delle quali è senz’altro la presenza di molti combattenti con passaporti francese nel gruppo terrorista. Ogni poche settimane esce un nuovo video in lingua francese o con protagonisti francesi e tutti contengono minacce di attacchi contro Parigi. A settembre 2014 il portavoce del gruppo, il siriano Abu Mohammed al Adnani, ha citato i civili francesi come obiettivi legittimi di attacchi con ogni mezzo, anche con coltelli oppure “con le automobili” e lo ha detto di nuovo a febbraio. A luglio un francese a volto coperto ha minacciato in modo esplicito: “Riempiremo di cadaveri le strade di Parigi”, in un video che mostrava l’uccisione con uno sparo alla nuca di un prigioniero siriano. Ad agosto tre turisti americani hanno sventato un attacco in grande stile su un treno che viaggiava tra Bruxelles e Parigi. Tra gennaio e aprile, secondo i servizi di sicurezza francesi, almeno cinque piani di attacchi terroristici sono stati fermati in tempo. A luglio un piano per rapire e decapitare davanti a una videocamera un alto ufficiale dell’esercito francese è stato bloccato. E’ verosimile che altri attacchi falliti non siano stati rivelati e questo spiega sia il pessimismo preventivo del governo francese sia il numero eccezionalmente alto e ripetitivo di minacce di propaganda – preparavano il pubblico per attentati che non sono stati realizzati.»
I principali quotidiani francesi e le agenzie internazionali riportano che uno dei corpi degli attentatori è stato identificato: si tratta di un cittadino francese di circa 30 anni, conosciuto dai servizi di sicurezza. È stato trovato anche un altro passaporto, probabilmente appartenente a uno degli attentatori. I passaporti trovati fino ad ora sono quindi due: uno siriano ed uno egiziano.
Secondo l’agenzia di stampa AFP sono almeno 300 le persone ricoverate in ospedale dopo gli attacchi. Ottanta si trovano in condizioni critiche.
#BREAKING 300 hospitalised after Paris attacks, 80 in 'critical' condition: hospital
— Agence France-Presse (@AFP) November 14, 2015
attentati di #Parigi, vengono abbassate a mezz'asta le bandiere a Palazzo del #Quirinale pic.twitter.com/JfhwLGtUwO
— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) November 14, 2015
I principali siti turistici di Parigi, come il Louvre e la Torre Eiffel (che oggi non ha aperto), rimarranno chiusi a tempo indefinito, come precauzione dopo gli attentati di ieri.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha scritto che a causa dei recenti sviluppi – gli attentati a Parigi – il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e quello italiano Paolo Gentiloni hanno deciso di rimandare l’incontro in programma per oggi a Roma.
In light of recent developments, foreign ministers @JZarif & @PaoloGentiloni came to the conclusion to postpone the visit to the near future
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) November 14, 2015
Il dipartimento di Stato americano ha detto che ci sono degli americani tra i feriti degli attentati a Parigi e i governi di Stati Uniti e Francia stanno collaborando per identificarli, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Reuters.
Negli ultimi minuti si era parlato di spari ed esplosioni a Bagnolet, un quartiere periferico a nord est del centro di Parigi. La prefettura di Parigi ha detto a Le Figaro che quello di Bagnolet era un falso allarme. Si trattava probabilmente di petardi.
La prefettura di Parigi terrà una conferenza stampa oggi alle 16.
Un uomo suona la canzone “Imagine” di John Lennon su un pianoforte vicino al Bataclan di Parigi (KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)
"Soyons solidaires, ne nous montons pas les uns ctre les autres" : un anonyme venu ac son piano #Bataclan #imagine pic.twitter.com/IQnWanrX1E
— Natalia Gallois (@nataliaggg) November 14, 2015
– Il presidente francese François Hollande ha detto in una conferenza stampa questa mattina che le persone rimaste uccise negli attentati di Parigi sono almeno 127. La stampa francese parla di circa 200 feriti. In mattinata si sono formate molte code di fronte agli ospedali di Parigi per donare il sangue.
– Lo Stato Islamico (o ISIS) ha rivendicato gli attentati di Parigi con un comunicato in arabo e in francese e con un messaggio audio in francese. Nel comunicato si parla di otto attentatori suicidi con delle cinture esplosive: la polizia dice che sette attentatori si sono fatti saltare in aria, un altro è stato invece ucciso.
– Vicino a uno degli attentatori è stato trovato un passaporto siriano, dicono AP e Le Monde. Non ci sono per ora informazioni ufficiali a riguardo.
– Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza e ha annunciato un rafforzamento dei controlli ai confini. La prefettura di Parigi ha vietato tutte le manifestazioni in città fino a giovedì 19 novembre. Questa mattina si sono formate lunghe code all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.
– Il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, ha detto in una conferenza stampa che il livello di allerta in Italia è quello precedente il massimo, che scatta solo in caso di attacco in corso. Alfano ha parlato di un rafforzamento dei controlli ai confini italiani.
La manifestazione di solidarietà per gli attacchi di Parigi a Milano è stata spostata in Darsena e si terrà oggi alle 16.
Diversi giornalisti riportano rumore di spari ed esplosioni a Bagnolet, un quartiere periferico a nord est del centro di Parigi. Il commissariato locale invita gli abitanti a non uscire di casa.
Reports of explosions and shootings in Bagnolet, suburb east of #Paris
— Stefan de Vries (@stefandevries) November 14, 2015
Commissariat de Bagnolet contacté par @BuzzFeedFrance : «il se passe quelque chose mais on ne sait pas quoi, ne sortez pas de chez vous»
— Anaïs Bordages (@AnaisBordages) November 14, 2015
Alcuni esponenti del PSOE, il partito socialista spagnolo, durante un minuto di silenzio per i morti di Parigi. In queste ore si sta tenendo il congresso del PSOE.
Emotivo minuto de silencio en la conferencia del PSOE. foto de Claudio Álvarez. #TodosSomosParis pic.twitter.com/UKQco2ocyo
— Fotografía EL PAÍS (@FotografiaPais) November 14, 2015
«Dobbiamo aspettarci numerose vittime britanniche» dagli attacchi di Parigi, ha detto il primo ministro britannico David Cameron.
"We must be prepared for a number of British casualties" from #ParisAttacks, UK PM David Cameron warns https://t.co/e6B9jWLc1G
— BBC Breaking News (@BBCBreaking) November 14, 2015
Secondo diverse agenzie di stampa, la polizia tedesca ha detto che un uomo arrestato in Baviera lo scorso 5 novembre ha dei legami con l’attacco avvenuto a Parigi questa notte.
Un passaporto siriano è stato trovato sul corpo di uno degli attentatori, ha detto una fonte di polizia all’Associated Press e al quotidiano Le Monde.
Un passeport syrien retrouvé à proximité d'un des kamikazes de Saint-Denis. Le lien avec son propriétaire pas encore formellement établi
— Soren Seelow (@soren_seelow) November 14, 2015
Il Parc Astérix, un parco divertimenti a 40 minuti da Parigi, resterà chiuso oggi e domani. Disneyland Paris aveva già annunciato la chiusura per oggi, mentre non è chiaro se riaprirà domani.
Parc fermé les 14 et 15 novembre. En raison des événements les journées de Noël privées sont annulées pic.twitter.com/iH8BPv3EDm
— ParcAsterix (@ParcAsterix) November 14, 2015
Ci sono molte code all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Il sito dell’aeroporto ha scritto che sono stati rafforzati i controlli e che ci saranno molti ritardi.
Minutes ago, security check at Charles De Gaulle #CDG airport #ParisAttacks pic.twitter.com/9ht9mFuclS
— Anthony Samaha (@anthonysamaha) November 14, 2015
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto in un conferenza stampa che il livello di allerta in Italia è quello precedente il massimo, che scatta solo in caso di attacco in corso. Alfano ha aggiunto anche che sono stati rafforzati i controlli sul territorio italiano e ai confini.
Le Monde racconta che in alcuni ospedali di Parigi la coda per donare il sangue dura fino a cinque ore, ma la gente rimane comunque in fila.
Plusieurs heures de queue à Pompidou pour don du sang. Il est utile aussi de venir plus tard, dit le personnel #JDD pic.twitter.com/SMaHvSwSSJ
— Camille Neveux (@camille_neveux) November 14, 2015
Le foto il giorno dopo gli attacchi di Parigi, da tutto il mondo.
Il comunicato dell’ISIS parlava di un attacco compiuto da otto persone. I giornali francesi scrivono da ieri sera che otto terroristi sono morti, uno ucciso dalla polizia, mentre altri sette si sono fatti saltare in aria. Non ci sono ancora conferme ufficiali da parte della polizia.
Le Figaro e diversi commentatori hanno notato alcune discrepanze nel comunicato con cui l’ISIS ha rivendicato l’attacco. In particolare, nel comunicato di parla di attacchi al X, XI, e XVIII distretto della città di Parigi, ma nel XVIII distretto non è avvenuto alcun incidente.
Parigi, vista da Montmartre questa mattina.
The view from Montmartre today. Paris is still beautiful. pic.twitter.com/b1ZDyEMcyP
— Stephen Carroll (@newstephen) November 14, 2015
Lunedì Hollande parlerà alle due camere del parlamento francese riunite nel Congresso che si terrà a Versailles. È un evento che era accaduto una volta soltanto da quando nel 2009 una legge ha permesso ai presidenti francesi di rivolgersi alle due camere riunite, una pratica vietata dal 1873.
La fila per donare il sangue all’ospedale Pompidou di Parigi.
#AttaquesParis @hôpital Pompidou des dizaines de personnes attendent pour donner leur sang. pic.twitter.com/vVeMDoyVEq
— Gilles van Kote (@gvankote) November 14, 2015
Negli Stati Uniti e in vari paesi europei il sito di Amazon ha cambiato la propria homepage per ricordare gli attacchi di ieri. Ora in cima alla pagina mostra una banda blu con la bandiera francese e la scritta «Solidarité».
La televisione francese iTELE dice che il disegno della Torre Eiffel inscritta nel simbolo della pace è dell’artista francese Jean Jullien.
Peace for Paris pic.twitter.com/ryf6XB2d80
— jean jullien (@jean_jullien) November 13, 2015
Intanto a Vienna è in corso la conferenza sulla Siria a cui partecipano numerosi paesi arabi ed europei, oltre alla Russia e all’Iran.
At #SyriaTalksVienna. Most countries around table experience terrorist attacks: best answer is uniting & delivering pic.twitter.com/dilCtEA6Un
— Federica Mogherini (@FedericaMog) November 14, 2015
Nella sua rivendicazione in francese (che potete leggere qui per intero), l’ISIS scrive che gli attentatori erano otto, tutti armati di fucili e di cinture esplosive. Nel comunicato, l’ISIS parla di «200 crociati uccisi» nel corso dell’attacco e specifica che si tratta di una rappresaglia per i bombardamenti compiuti in Siria dall’aviazione francese.
L’ISIS ha ufficialmente rivendicato gli attacchi con un comunicato in arabo e francese, riporta il sito SITE.
#ISIS released the claim in Arabic and French communiques and audios #ParisAttacks pic.twitter.com/mBuVlIZQCC
— SITE Intel Group (@siteintelgroup) November 14, 2015
La prefettura di Parigi ha vietato tutte le manifestazioni in città fino a giovedì 19 novembre.
Il primo ministro belga Charles Michel ha chiesto ai suoi concittadini di non andare a Parigi «se non è strettamente necessario».
Nous demandons aux concitoyens d'éviter d'aller à Paris si ce n'est pas indispensable. Les contrôles seront renforcés ds événements publics
— Charles Michel (@CharlesMichel) November 14, 2015
Il discorso di Hollande di questa mattina è il terzo che il presidente francese ha tenuto dagli attacchi di questa notte. Nel corso del primo, due ore dopo l’attacco, Hollande aveva parlato dalla sua residenza ufficiale, l’Eliseo. Il presidente si è poi recato al Bataclan, il locale storico di Parigi dove cento persone erano state prese in ostaggio, dove ha parlato con i giornalisti una seconda volta. È piuttosto insolito che un capo di stato o di governo tenga un discorso sul luogo di un attacco terroristico poco dopo la sua conclusione.
A woman leaves flowers at a makeshift memorial at one of the sites of the #ParisAttacks on Saturday morning pic.twitter.com/OgyNPnHb0A
— BuzzFeed News (@BuzzFeedNews) November 14, 2015
La presidenza della Repubblica francese ha annunciato un nuovo consiglio dei ministri per oggi alle 15. Domani, alle 17, il presidente Hollande incontrerà le delegazioni di tutti i partiti.
Davanti al consolato francese di Firenze, in piazza Ognissanti, è in corso un presidio per ricordare i morti degli attacchi di ieri sera.
Il cuore dei fiorentini da piazza Ognissanti si stringe intorno a #Parigi e alla #Francia #JeSuiParis pic.twitter.com/BaWfTm1FtQ
— Dario Nardella (@DarioNardella) November 14, 2015
Come scrive anche il New York Times, il presidente Hollande non ha specificato da quale agenzia d’intelligence ha ottenuto l’informazione del coinvolgimento dell’ISIS negli attentati a Parigi.
François Hollande didn't specify what intelligence the authorities had gathered to establish ISIS's involvement https://t.co/KO1KEyr0qQ
— The New York Times (@nytimes) November 14, 2015
Proprio ieri in Siria l’ISIS ha subito una grave sconfitta quando le truppe curde hanno occupato Sinjar, una città nel nord dell’Iraq che le milizie dello Stato Islamico occupavano dallo scorso agosto. Con la conquista di Sinjar, Mosul, la principale città che l’ISIS occupa in Iraq, è stata isolata da Raqqa, la “capitale” dello Stato Islamico, che si trova in Siria.
Nello stesso giorno gli Stati Uniti hanno annunciato di aver ucciso in un attacco aereo Jihadi John, il miliziano dell’ISIS protagonista di diversi video in cui venivano uccisi ostaggi occidentali.
Da ieri sera sta girando molto questa immagine della Torre Eiffel di Parigi iscritta nel simbolo della pace, diffusa fra gli altri dal popolare account Twitter @therealbanksy. L’account Twitter non è però direttamente collegato al noto artista Banksy: è semplicemente un account di appassionati delle sue opere. Di conseguenza non sappiamo se l’immagine della Torre Eiffel sia stata effettivamente disegnata da Banksy (cosa che invece è data per scontata da alcuni siti di news italiani).
Peace for Paris pic.twitter.com/Lh1PQ91ncY
— banksy (@thereaIbanksy) November 13, 2015
Nicolas Sarkozy, ex presidente e leader dei Repubblicani, il principale partito di centrodestra in Francia, ha detto che «i terroristi hanno dichiarato guerra alla Francia» e che ora contro di loro il paese deve iniziare una «guerra totale». «Nulla sarà come prima», ha aggiunto Sarkozy.
J'être humain. In Place de la Republique, in Paris. Now. #ParisAttacks pic.twitter.com/0NFWKhSUm1
— Jacopo Ottaviani (@JacopoOttaviani) November 14, 2015
La pagina di Google France listata a lutto.
Ruban de deuil sur la page d’accueil de Google France pic.twitter.com/QFuZFx6SyL
— Julien Caillot (@juliencaillot) November 14, 2015
Un grafico di Le Monde mostra i più gravi attentati avvenuti in Europa dopo l’11 settembre 2001.
L'un des attentats les plus meurtriers dans un pays occidental depuis le 11-Septembre 2001 https://t.co/6wRlMJF39p pic.twitter.com/Arhcg3KCVL
— Les Décodeurs (@decodeurs) November 14, 2015
Il presidente francese François Hollande ha detto che gli attacchi di questa notte sono «un atto di guerra» compiuto da «un esercito di terroristi, l’ISIS». Hollande ha detto che la risposta della Francia agli attacchi sarà «spietata» e ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Lunedì, ha concluso Hollande, il parlamento francese si riunirà a Versailles.
Repubblica ha scritto che fra i feriti nell’attacco al Bataclan ci sono anche due italiani, e che secondo fonti del ministero degli Interni non sono in pericolo di vita.
Hollande dice che l’attacco è stato compiuto dall’ISIS e che la Francia risponderà «senza pietà» ai terroristi. Finora l’ISIS non ha ancora rivendicato l’attentato.
MORE: Hollande: #Paris Attacks were committed by ISIS; attacks were planned, organised from abroad with help from inside France – @Reuters
— Conflict News (@Conflicts) November 14, 2015
Il presidente francese François Hollande sta parlando in questo momento.
Persone in coda per donare il sangue in un ospedale di Parigi.
#Paris: people queue in hospitals to donate blood pic.twitter.com/4fyELppHSQ
— Grégory Dominé (@mokkacuka) November 14, 2015
C’è una nuova cartina sugli attentati diffusa da Le Monde, con orari e stime dei morti per quanto se ne sa al momento.
La carte des lieux et de la chronologie des attaques https://t.co/inB3ozKXxs pic.twitter.com/gNHIHDwHbs
— Les Décodeurs (@decodeurs) November 14, 2015
A Parigi, le prime persone stanno arrivando nei luoghi delle sparatorie per lasciare fiori e porgere omaggio alle vittime.
Les gens affluent, les hommages commencent bougies, fleurs rue #Bichat #lepetitcambodge #LeCarillon #ParisAttacks pic.twitter.com/IirCZvgTvS
— Vincent Berthézène (@Vince66240) November 14, 2015
Per chi è a #Milano, oggi pomeriggio alle 16 ci si vede davanti al consolato francese in Via della Moscova 12. #ParisAttacks
— Ivan Scalfarotto (@ivanscalfarotto) November 14, 2015
Secondo Le Figaro si è concluso il “Consiglio della Difesa” francese, il Consiglio dei ministri ristretto a cui partecipano anche i vertici delle forze armate e che è presieduto dal presidente della Repubblica.
Quello di ieri è l’attentato più grave avvenuto in Francia dalla fine della Seconda guerra mondiale. In Europa è il terzo per numero di morti, dopo l’attacco contro il volo Pan Am 103, che causò 270 morti nel 1988, e quello contro la stazione Atocha di Madrid, che nel 2004 ne causò 191.
E’ l’attentato più sanguinoso in Francia dal ’45. pic.twitter.com/fwpCO05UQD
— Paolo Ferrandi (@paferro) November 14, 2015
Questa notte l’illuminazione di diversi monumenti in varie parti del mondo è stata cambiata per solidarietà con gli attacchi di Parigi.
Monuments around the world turn their colours blue, white and red to show solidarity with France. #ParisAttacks pic.twitter.com/DSvagi1Zic
— Sky News (@SkyNews) November 14, 2015
Poco fa Le Monde ha diffuso una nuova stima di morti e feriti negli attacchi, avvertendo comunque che a causa dell’alto numero dei feriti le cifre cambiano molto rapidamente. Al momento ci sono:
• 128 morti esclusi gli attentatori, che sono 7 o 8
• 99 feriti molto gravi
• 155 persone ferite in modo meno grave
Un altro video di tifosi che cantano la Marsigliese mentre vengono evacuati dallo stadio dopo gli attacchi di ieri sera.
Suite aux attentats, en sortant du #stadedefrance nous décidons de chanter le courage nous chantons la Marseillaise pic.twitter.com/6fd7rcbBJv
— Mohrad Laghrari (@MohradLaghrari) 14 Novembre 2015
Alcuni fiori lasciati davanti all’ambasciata francese a Roma.
Rome French Embassy Palazzo Farnese flowers from the Romans for #ParisAttacks #Prayers4Paris #ParisShooting pic.twitter.com/vCoaVblvJM
— Alfredo Ibba (@callisto02) 14 Novembre 2015
Diversi utenti stanno postano su Twitter un video tratto dal film Casablanca, del 1942. Nella scena del film, ambientato durante la Seconda guerra mondiale dopo la resa della Francia alla Germania, un gruppo di francesi sfida un gruppo di ufficiali nazisti cantando la Marsigliese, l’inno nazionale della Francia.
From the movie Casablanca: La Marseillaise https://t.co/cYGk322Z9V
— reported.ly (@reportedly) November 14, 2015
Le Monde ha pubblicato un video piuttosto impressionante girato da Daniel Psenny, un suo giornalista che abita sopra a un’uscita secondaria del Bataclan. Il video mostra decine di persone scappare di corsa dal Bataclan, ma anche alcuni corpi stesi per terra e insanguinati appena fuori dalla porta. Nel corso del video, che dura poco meno di tre minuti, si sentono anche diversi spari e vengono inquadrate alcune persone appese alle finestre del secondo piano del locale. Psenny ha anche raccontato che dopo averlo girato è sceso per strada per aiutare le persone che stavano scappando, e che in quel momento è stato colpito da un proiettile sparato secondo lui da una finestra del locale. Il video si può vedere qui ma attenzione, le immagini sono molto forti. Qui sotto c’è un tweet di Le Monde con uno screenshot tratto dal video.
D. Psenny, journaliste au «Monde»: «J’ai senti comme un pétard qui explosait dans mon bras» https://t.co/JIm9HhlRgk pic.twitter.com/fl9JeX9jmq
— Le Monde (@lemondefr) November 14, 2015
Psenny ha anche raccontato cosa gli è successo dopo aver ricevuto il proiettile:
«Non ricordo molto. Ho una specie di vuoto, ma ricordo che è stato come se un petardo mi esplodesse nel braccio sinistro, e che stavo sprizzando sangue. Credo che mi abbiano sparato da una finestra del Bataclan. Sono riuscito a scappare dai miei vicini al quarto piano. Con noi c’era anche un uomo che eravamo riusciti a far entrare, un americano. Aveva ricevuto un proiettile nella gamba. Vomitava, aveva freddo. Pensavamo che sarebbe morto. Abbiamo chiamato i soccorsi, ma non potevano farci uscire. Ho chiamato un mio amico dottore che mi ha spiegato come fare un laccio emostatico con la mia maglietta. Siamo rimasti bloccati in quell’appartamento fino al raid della polizia.
In un discorso trasmesso in diretta, Matteo Renzi ha detto che colpendo la Francia i terroristi «hanno attaccato tutta l’umanità», ha annunciato un vertice con i capi dell’intelligence per le prossime ore e un incontro tra il governo e tutti i capigruppo del parlamento in serata.
Chris Green, un giornalista del quotidiano britannico The Independent che si trova in Francia, scrive che questa mattina il suo treno è vuoto, anche se ieri tutti i posti erano prenotati.
This Eurostar was supposed to be sold out but my coach is virtually deserted. Lots of people deciding not to travel pic.twitter.com/7Jzf3a9uj6
— Chris Green (@cghgreen) November 14, 2015
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sta parlando in questo momento.
Ieri sera, poco dopo gli attacchi, il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza. Libération spiega che quando è in vigore, i prefetti godono di poteri speciali, come quello di dichiarare un coprifuoco, chiudere luoghi pubblici e bloccare l’accesso alle aree sotto la loro giurisdizione. I prefetti sono ancora autorizzati a controllare la stampa e, se necessario, a sospendere trasmissioni radio o televisive.
Durante lo stato d’emergenza, le autorità amministrative ottengono il diritto di compiere fermi e perquisizioni e può essere dichiarata in vigore la giustizia militare. L’ultima volta lo stato di emergenza era stato proclamato nel 2005 nel corso della rivolta delle banlieue nella periferia di Parigi.
La polizia di Parigi ha fatto sapere su Twitter che sono ancora chiuse molte stazioni della metro sulle linee 3, 4, 5, 8, 9 e 11. Il traffico sulle altre linee è regolare. Ci sono però altri problemi su diverse linee di autobus. Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati sull’account Twitter dell’azienda che gestisce i trasporti pubblici della città, la RATP.
RATP Plusieurs stations fermées sur L3,4,5,8,9,11.Trafic normal sur les autres lignes de métro.Trafic en temps réel @GroupeRATP
— Préfecture de police (@prefpolice) November 14, 2015
RATP Trafic perturbé sur les lignes de #bus #RATP 89,123,126,128,191,323,388,391.Trafic normal sur les autres lignes.
— Préfecture de police (@prefpolice) November 14, 2015
Il comune di Parigi ha annunciato che oggi scuole, biblioteche, musei, palestre, piscine e mercati resteranno chiusi.
Dès demain, fermeture de tous les équipements de la Ville: écoles, musées, bibliothèques, gymnases, piscines, marchés alimentaires
— Paris (@Paris) November 14, 2015
I giornali francesi scrivono che non ci sono ancora rivendicazioni ufficiali, anche se i sospetti di molti si indirizzano verso l’ISIS (o Stato Islamico). Al momento si sa che otto terroristi sono morti, molti dei quali si sarebbero suicidati. Non è chiaro quanti fossero inizialmente e se qualcuno di loro è ancora in fuga.
Gli U2 hanno cancellato un concerto che avrebbero dovuto tenere stasera a Parigi.
U2 canceled a concert scheduled for Saturday in Paris https://t.co/ddxk4pjviN pic.twitter.com/EOcd0uIHio
— The New York Times (@nytimes) November 14, 2015
Lo scrittore e filosofo Bernard-Henri Lévy su Twitter: “Charlie era un simbolo, questa è guerra”.
Charlie était un symbole. Là, c'est une guerre.
— Bernard-Henri Lévy (@BHL) November 13, 2015
Al momento è in corso a Parigi un “Consiglio della difesa”, un Consiglio dei ministri ristretto a cui partecipano anche i vertici delle forze armate e che è presieduto dal presidente della Repubblica.
Oggi a Parigi saranno chiusi diversi edifici come scuole, palestre e musei. Anche Disneyland Paris, il più famoso parco divertimenti della città, ha annunciato che rimarrà chiuso.
La prima pagina del quotidiano francese Le Parisien: “Questa volta è guerra”.
"Cette fois, c'est la guerre" En une du Parisien. pic.twitter.com/18kxdoKBdN
— iTELE (@itele) November 14, 2015