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  • Martedì 28 luglio 2015

I boy scout americani ammetteranno capi gay

La decisione è stata presa a livello nazionale, ma i singoli gruppi potranno ancora decidere in base alle convinzioni religiose

L'uniforme di Pascal Tessier, un boy scout 17enne apertamente gay, come mostra il nodo arcobaleno alla cravatta, fotografato a Seattle nel maggio 2014. 
(AP Photo/Ted S. Warren)
L'uniforme di Pascal Tessier, un boy scout 17enne apertamente gay, come mostra il nodo arcobaleno alla cravatta, fotografato a Seattle nel maggio 2014. (AP Photo/Ted S. Warren)

Il Consiglio nazionale dei Boy Scouts of America (BSA), la più grande associazione scout degli Stati Uniti e una delle più grandi al mondo, ha deciso di ammettere i capi scout dichiaratamente gay, contrariamente a quanto accadeva finora. Il Consiglio, composto da 71 membri, ha approvato la nuova regola con il 79 per cento dei voti, spiegando che la politica di escludere gli adulti apertamente gay «non era più difendibile dal punto di vista legale». Il divieto è stato tolto a livello nazionale con effetto immediato e riguarda, oltre ai capi scout, anche gli impiegati del movimento. La decisione arriva due anni dopo quella, del maggio 2013, di ammettere i ragazzi apertamente omosessuali all’interno del movimento: da allora molti attivisti e scout hanno chiesto che anche gli adulti dichiaratamente gay non venissero cacciati al 18esimo anno di età.

Il Consiglio ha stabilito però che i singoli gruppi locali potranno respingere capi e impiegati omosessuali, qualora assumerli fosse contrario alle loro convinzioni religiose. «Questo cambiamento», ha spiegato il Consiglio, «permette ai membri scout e ai genitori di scegliere i gruppi locali che rispecchiano meglio le necessità della famiglia» e allo stesso tempo garantisce la libertà religiosa dei singoli gruppi e delle chiese a loro affiliate. Il compromesso è stato subito criticato da attivisti gay e da molti scout: alcuni l’hanno definito una prima apertura comunque lodevole, altri hanno detto che di fatto non mette fine alle discriminazioni.

Per esempio Peter McGraith, il leader gay del Transatlantic Council of Boy Scouts of America – dedicato ai ragazzini americani che vivono fuori dal paese – ha criticato la decisione definendola «una mossa tattica per prevenire azioni legali contro i BSA nazionali, piuttosto che un tentativo sincero di diventare più accoglienti». Il rifiuto degli scout di assumere dipendenti gay si scontrava infatti con le leggi anti-discriminatorie entrate in vigore negli ultimi anni in parecchi stati americani: molti ex capi scout avevano minacciato di denunciare l’associazione mentre il procuratore generale di New York aveva già aperto un’indagine contro le sue politiche di assunzione, che ha lasciato cadere dopo la decisione di lunedì.

I diritti degli omosessuali hanno fatto molti passi avanti negli scout statunitensi da quando, quindici anni fa, la Corte Suprema americana difese il diritto degli scout di respingere un assistente capo, James Dale, dopo che aveva fatto coming out. Ora gli scout sono convinti che la Corte non darebbe loro ragione se si riproponesse un caso simile. Ne è certo anche Dale, che ha detto a NBC che la decisione di ammettere anche gli adulti è stata necessaria: «Se decidi di non allontanare i ragazzi, va a finire che quando compiono 18 anni improvvisamente non vanno più bene. È decisamente il messaggio sbagliato».

Altri commentatori hanno fatto notare che il compromesso è una misura necessaria per non spaccare il movimento e causare la fuoriuscita dei gruppi affiliati a chiese più conservatrici. Per esempio la chiesa mormone ha detto che sta pensando di lasciare gli scout e formare un suo movimento giovanile, e molti temono che sarà seguita dalla chiesa cattolica o dagli avventisti del settimo giorno. Circa il 70 per cento dei gruppi scout locali è affiliato a un’organizzazione religiosa.

In Italia la più grande associazione scout è l’AGESCI (Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani), che raccoglie quasi 180.000 iscritti tra capi e ragazzi; le altre due, FSE e CNGEI, cattolica la prima e aconfessionale la seconda, contano rispettivamente 20.000 e 10.000 iscritti. Nell’AGESCI non esistono discriminazioni “ufficiali” riguardo l’accoglienza dei ragazzi gay, mentre l’orientamento sessuale dei capi è da qualche tempo argomento di dibattito. In assenza di una linea ufficiale, al momento la situazione cambia da gruppo a gruppo e da parrocchia a parrocchia: ci sono gruppi con capi scout dichiaratamente gay e altri in cui gli adulti gay trovano moltissimi ostacoli.