• Mondo
  • Mercoledì 27 maggio 2015

Le grosse inchieste per corruzione nella FIFA

Due indagini diverse, una svizzera e una statunitense, hanno portato all'arresto di sette dirigenti a Zurigo, interrogatori e sequestri: si parla di illegalità "sistemica e dilagante"

Giornalisti fuori dalla sede FIFA, a Zurigo,il 27 maggio (Philipp Schmidli/Getty Images)
Giornalisti fuori dalla sede FIFA, a Zurigo,il 27 maggio (Philipp Schmidli/Getty Images)

Sette dirigenti della FIFA, l’organizzazione che regola e governa il calcio mondiale, sono stati arrestati questa mattina a Zurigo, in Svizzera. Gli arresti derivano da un’inchiesta degli Stati Uniti – cui ha partecipato anche l’FBI – riguardo la gestione dei diritti televisivi e più in generale di attività di marketing: i dirigenti sono accusati di “partecipare da 24 anni a un’associazione a delinquere volta ad arricchirsi attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro” per centinaia di milioni di dollari. Tra loro ci sono anche il vicepresidente Jeffrey Webb e l’ex vicepresidente Jack Warner: Warner, che era stato arrestato a Trinidad e Tobago, è stato poi rilasciato dopo il pagamento di una cauzione fissato a 2,5 milioni di dollari. Gli indagati dagli Stati Uniti sono in tutto 14: nove dirigenti FIFA e cinque dirigenti di altre aziende. L’inchiesta riguarda tangenti relative a elezioni, competizioni, marketing e sponsor della FIFA e di altre confederazioni calcistiche continentali. Al momento non c’è invece niente che riguardi lo svolgimento “sportivo” di competizioni o partite. Reuters ha scritto che la FIFA ha deciso di vietare temporaneamente la partecipazione dei sette arrestati a qualsiasi attività collegata al calcio.

Il procuratore generale degli Stati Uniti Loretta E. Lynch ha detto che si potrebbe trattare di un caso di corruzione “dilagante, sistemica e profondamente radicata sia negli Stati Uniti che all’estero”. Lynch ha detto che gli Stati Uniti richiederanno l’estradizione dei dirigenti arrestati, una pratica usata per reati considerati gravi. Sei dirigenti arrestati su sette hanno dichiarato che si opporranno alla richiesta di estradizione, scrive Associated Press. Durante una conferenza stampa Lynch ha parlato di casi di corruzione riguardanti, tra le altre cose, l’assegnazione per i Mondiali sudafricani del 2010, le elezioni del presidente della FIFA nel 2011 e l’organizzazione della Coppa America del 2016, che si terrà proprio negli Stati Uniti. Lynch ha detto che le tangenti collegate alla Coppa America superano, solo negli Stati Uniti, i 100 milioni di euro. Lynch ha anche aggiunto che i dirigenti FIFA hanno sfruttato le loro posizioni per ricevere tangenti legate al marketing delle competizioni organizzate: «L’hanno fatto più e più volte, anno dopo anno. Competizione dopo competizione». Alla conferenza stampa ha parlato anche il dirigente dell’FBI, James Comey, che ha detto che il gioco del calcio è stato «dirottato», «sequestrato».

Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha comunicato che ci sono già state sei ammissioni di colpevolezza: due riguardano delle società, quattro riguardano delle persone. Tra loro c’è anche quella dello statunitense Chuck Blazer, che in passato è stato membro del comitato esecutivo della FIFA e segretario generale della CONCACAF, la confederazione calcistica dell’America centrale, caraibica e del nord. Blazer era stato costretto a dimettersi nel 2013, in seguito a un precedente caso di corruzione.

Una seconda inchiesta, condotta dalla Svizzera, riguarda la contestata assegnazione dell’organizzazione dei Mondiali di calcio alla Russia nel 2018 e al Qatar nel 2022. La polizia svizzera ha perquisito nella mattina gli uffici della sede della FIFA.

Molti dirigenti e funzionari FIFA sono a Zurigo perché il 29 maggio ci saranno le elezioni per il nuovo presidente FIFA. Sembra che per il momento, nonostante le indagini, le elezioni non saranno posticipate, anche se la UEFA – l’organo di governo del calcio europeo – ha chiesto che vengano rimandate e ha detto che se la data dovesse rimanere quella fissata potrebbe decidere di boicottarle. Durante una conferenza stampa Walter De Gregorio, direttore della comunicazione FIFA, ha detto che la FIFA è “parte lesa” nell’indagine. Il presidente Sepp Blatter non è tra le persone fermate e Walter De Gregorio ha detto che “non è per nulla coinvolto” né nell’inchiesta svizzera né in quella statunitense.

L’assegnazione dei Mondiali di calcio a Russia e Qatar è stata da subito molto contestata e sospettata, soprattutto dalla stampa dei paesi che hanno visto perdere la propria candidatura: l’Inghilterra nel 2012 e gli Stati Uniti nel 2022. Lo scorso anno la stessa FIFA aveva condotto un’indagine interna sulle decisioni che avevano portato a scegliere il Qatar come sede per i Mondiali del 2022: furono riscontrate irregolarità ma l’indagine fu comunque chiusa parlando di violazioni “per scopi molto limitati”. Il comitato che se ne occupò disse – di nuovo tra molte polemiche – di non avere riscontrato nessuna prova diretta di pagamenti illeciti.

Il favorito per le elezioni FIFA del 29 maggio è il presidente uscente, Sepp Blatter, alla guida dell’organizzazione dal 1998 e diventato negli anni un dirigente molto controverso: fra le ultime cose, la sua amministrazione è stata accusata per la scarsa trasparenza con cui ha assegnato i Mondiali del 2022 al Qatar e per la creazione di una specie di sistema clientelare fra la FIFA e numerose piccole federazioni di paesi africani e caraibici – ciascuna delle quali dispone di un voto alle elezioni presidenziali, come le federazioni dei campionati più prestigiosi e dei paesi più grandi e popolosi. L’unico altro candidato è il 39enne Ali bin Al-Hussein, terzo figlio del re di Giordania Hussein, attuale vicepresidente della FIFA e presidente della federazione giordana.