David Miliband dice che non si candida: «Non esistono le seconde opportunità»

MANCHESTER, ENGLAND - SEPTEMBER 27: Former foreign secretary David Miliband listens to a speech on the second day of the Labour party conference at Manchester Central on September 27, 2010 in Manchester, England. David Miliband rallied the party faithful and declared that 'Ed's a great leader' in his brother Ed Miliband. (Photo by Oli Scarff/Getty Images)
MANCHESTER, ENGLAND - SEPTEMBER 27: Former foreign secretary David Miliband listens to a speech on the second day of the Labour party conference at Manchester Central on September 27, 2010 in Manchester, England. David Miliband rallied the party faithful and declared that 'Ed's a great leader' in his brother Ed Miliband. (Photo by Oli Scarff/Getty Images)

La BBC ha intervistato David Miliband – già ministro degli Esteri del Regno Unito, fratello di Ed Miliband – riguardo le recenti elezioni britanniche e la sconfitta sorprendente e rovinosa del Labour. David Miliband, considerato più liberale e “blairiano” del fratello Ed, che lo sconfisse a sorpresa al congresso del Labour nel 2010 grazie ai voti dei sindacati, ha detto:

«Dare la colpa agli elettori non ha senso. Chi dice che “non ci hanno capiti” sbaglia tutto. Semplicemente non hanno voluto quello che gli abbiamo offerto. Penso che gli elettori abbiano dato un verdetto molto chiaro. A meno che il Labour non riesca a rappresentare politiche di ambizione e inclusione, e sfidare le etichette tradizionali, non vincerà. Se il Labour costruirà su quanto ha conquistato nel 1997 avrà una chance di farcela, altrimenti andrà a finire come nel 2010 e nel 2015».

David Miliband, che oggi dirige a New York una grande organizzazione umanitaria internazionale, l’International Rescue Committee, ha detto che non è interessato a tornare nella politica britannica e che non si candiderà a leader del Labour dopo le dimissioni di suo fratello Ed.

«Non sono evidentemente un candidato. Dirigo un’organizzazione umanitaria globale. L’impegno che ho non cambia per via del risultato elettorale. Forse sarò più libero di contribuire al dibattito, perché nessuno farà una soap opera del mio rapporto con mio fratello, ma ovviamente oggi vivo qui. Per me, innanzitutto, non ha senso cercare di premere il tasto rewind della vita. Non esistono le seconde opportunità. Non puoi riavvolgere la cassetta. E penso sia importante per me non cadere in questa trappola».