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  • Giovedì 19 febbraio 2015

La lettera inviata nel 2010 da Antonio Verro, consigliere RAI, a Silvio Berlusconi

L'ha pubblicata il Fatto, informava l'allora PresdelCons e proprietario di Mediaset di «8 programmi contro il governo» e di come sabotarli

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
14-02-2013 Roma
Politica
RAI - trasmissione Agora'
Nella foto: Silvio Berlusconi
Photo Mauro Scrobogna/LaPresse
14-02-2013 Roma
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RAI - Agora' tv show
In the picture: Silvio Berlusconi
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 14-02-2013 Roma Politica RAI - trasmissione Agora' Nella foto: Silvio Berlusconi Photo Mauro Scrobogna/LaPresse 14-02-2013 Roma Politics RAI - Agora' tv show In the picture: Silvio Berlusconi

Sulla prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi c’è una lettera inviata il 25 agosto del 2010 da Antonio Verro, storico amico e collaboratore di Silvio Berlusconi, già senatore del PdL e da anni consigliere di amministrazione della RAI. La lettera fu inviata da Verro proprio a Silvio Berlusconi quando era presidente del Consiglio (e proprietario di Mediaset): e nel testo Verro parla di «otto programmi contro il governo» e di alcuni possibili strategie per sabotarli. Intervistato dal Fatto, Verro ha confermato che il suo rapporto con Berlusconi è «quarantennale» e che è «plausibile» gli abbia potuto scrivere una lettera. Ha smentito però il contenuto di quella lettera inviata ad agosto: «E in agosto lei pensa potessi essere a Roma?» E ancora: «Impossibile che abbia potuto scrivere questo. Indicare il nome della Petruni poi. Smentisco al 100 per cento. No: al 102 per cento».

La lettera pubblicata da Fatto è descritta come inviata via fax da Roma alla residenza privata di Berlusconi, ad Arcore, e dice:

«Caro Presidente,

faccio seguito ai colloqui di domenica scorsa a San Siro per inviarLe in allegato n.8 schede sintetiche delle trasmissioni che più mi preoccupano. Temo infatti che siano fortemente connotate da teoremi pregiudizialmente antigovernativi. Purtroppo, nonostante nostri vari tentativi, penso non ci sia più niente da fare. Tali programmi sono inseriti nel palinsesto che il Direttore Generale ha già presentato, ma su cui il consiglio non può fare decisiva interdizione. Unico rimedio ipotizzabile sarebbe quello di mettere paletti relativi a composizione del pubblico, strettoie organizzative e scelte di ospiti politici (e non) delle suindicate trasmissioni tramite i Direttori di rete. Anche per questo è di fondamentale importanza procedere il prima possibile alla nomina di Susanna Petruni a Direttore di Raidue già dal primo consiglio di amministrazione disponibile, cioè quello del 15 settembre prossimo, e verificare che il Direttore Generale si determini a un puntuale controllo sul Direttore di Raitre.

Un grosso abbraccio.

La lettera viene definita dal Fatto “Editto Bulgaro bis”, con riferimento ai fatti avvenuti qualche anno prima, nel 2002. Silvio Berlusconi, che era sempre presidente del Consiglio, durante una conferenza stampa in occasione di una visita ufficiale a Sofia parlò dell’uso secondo lui «criminoso» della televisione pubblica da parte dei giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro e di Daniele Luttazzi, affermando anche che sarebbe stato «un preciso dovere della nuova dirigenza» RAI non permettere più il ripetersi di simili situazioni. Dopo poco i tre furono estromessi dai palinsesti della RAI. Le critiche di Berlusconi alla RAI furono molto puntuali anche negli successivi e indirizzate, di volta in volta, a diversi programmi o giornalisti e conduttori.

Alla lettera di Verro sono allegati due fogli con la scheda di otto programmi televisivi, tutti in onda su Raitre a parte Annozero di Michele Santoro (che andava su Raidue): Ballarò di Giovanni Floris, Che tempo che fa di Fabio Fazio, Parla con me di Serena Dandini, In mezz’ora di Lucia Annunziata, Linea Notte Tg3, Report di Milena Gabanelli e Glob di Enrico Bertolino. Il direttore generale a cui si fa riferimento nella lettera era Mauro Masi, già Segretario generale alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi (2001-2006 e 2008-2009) e attualmente amministratore delegato della CONSAP, Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A., interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Qualche mese prima dell’invio della lettera di Verro, Masi era stato coinvolto nel caso che i giornali chiamarono “Trani-Gate”, un’inchiesta della procura di Trani di cui divennero famose le intercettazioni secondo cui Silvio Berlusconi esercitava pressioni tramite Giancarlo Innocenzi (commissario dell’Agcom), Augusto Minzolini (direttore del Tg1) e Mauro Masi per arrivare alla chiusura di Annozero. I reati di abuso d’ufficio contestati a quel tempo venero archiviati nel gennaio del 2013.

Susanna Petruni, di cui nella lettera si sollecita la promozione alla direzione di Raidue al posto di Massimo Liofredi, era una giornalista al Tg1 di Augusto Minzolini considerata vicina a Silvio Berlusconi. Si parlò di lei nel luglio del 2003 quando durante il servizio del Tg sulla seduta del semestre italiano di presidenza della UE, Berlusconi disse “kapò” all’eurodeputato tedesco Martin Schulz, e Petruni omise di trasmettere il sonoro. L’episodio venne ripreso dai telegiornali di mezzo mondo e il Financial Times a proposito del servizio muto del Tg1, scrisse: «I media sovietici sotto Breznev non avrebbero potuto fare di meglio». Nel 2009 si riparlò di Petruni perché durante il Tg1 avrebbe indossato un vistoso gioiello a forma di farfalla simile a quelli regalati da Berlusconi ad amiche e donne che frequentavano Arcore. Petruni reagì duramente negando di avere un ciondolo a forma di farfalla e dichiarando che le foto pubblicate su internet erano dei fotomontaggi. Petruni comunque alla fine non fu nominata direttrice di Raidue. Il direttore di Raitre citato sul finale della lettera era Paolo Ruffini già allontanato da Masi e poi reintegrato dal giudice.

Su come andarono effettivamente quelle trasmissioni il Fatto scrive:

«La scaletta di “Annozero” sarà approvata sempre da Masi che potrà sfrondare la lista dei presenti, lamentare presunte tegole legali, rallentare le pratiche burocratiche per i contratti. “Annozero” subirà ciascuna di queste pressioni. E anche “Parla con me” resterà sospeso con l’accordo congelato con il produttore Fandango sino a poche ore dal ritorno in onda. Per l’ultimo anno. Il giorno dell’esordio, il 27 settembre 2010, in studio ci sarà un cavallo di Viale Mazzini con uno scaramantico cornetto appeso al collo. “Glob” di Bertolino sarà chiuso. “Gabanelli & C.” resisteranno a fatica».

Andrea Salerno, ideatore tra le altre cose di Parla con me, ha scritto oggi su Twitter: