Satellites
(Flying cowboys, 1989)
A non saperlo, non è facilissimo capire come si chiami la canzone se si ascolta solo la contrazione sillabica ripetuta nel ritornello. Il sassofono è di Bob Sheppard, del Peter Erskine trio: aveva lavorato con gli Steely Dan e Walter Becker se l’era portato venendo a produrre il disco di Rickie Lee Jones.
Don’t let the sun catch you crying
(Flying cowboys, 1989)
Date retta a una canzone, non lasciate che il sole vi becchi a piangere. Se poi non avete niente di cui piangere, fate in modo di trovarvi un baretto sulla spiaggia, all’ora in cui tutti sono andati via e il sole sta tramontando. E passate al barman questa, di cui viene da immaginare una cover di Jack Johnson, se fosse meno inibito sui lenti. Sarebbe stata buona anche per quella scena finale di Scarface, ad averci pensato.
Hi-Lili hi-lo
(Pop pop, 1991)
Malgrado sia stata da subito stimata come una delle migliori cantautrici in circolazione, Rickie Lee Jones ha sempre avuto un debole per le cover. Perché ha sempre avuto un debole per il jazz, che chiama “standards” le cover (la differenza da una cover è che uno standard dovrebbe avere una pregressa aura di “classico”). Nel 1991 fece un disco di standards jazz, ma arrangiati a metà strada. Lei alla chitarra e una squadra di colossi del jazz al resto. Questa filastrocca dolcissima l’aveva scritta Bronislaw Kaper – un immigrato polacco che divenne un prolifico compositore di musiche da film – insieme a Helen Deutsch, per il film Lili con Leslie Caron.
The ballad of the sad young men
(Pop pop, 1991)
Fran Landesman ha ottant’anni ed è stata poetessa beat, autrice teatrale e scrittrice di canzoni. È nata a New York ma vive a Londra da molto tempo. Scrisse “The ballad of the sad young men” per un musical nel 1959 (è anche autrice di “Spring can really hang you up the most”, cantata da Rickie Lee Jones nello stesso disco). Divenne uno standard jazz rapidamente: poi la prima versione pop di successo fu di Roberta Flack. Il testo è diventato involontariamente patrimonio della cultura gay.
All the sad young men singing in the cold
Trying to forget that they’re growing old
All the sad young men choking on their youth
Trying to be brave, running from the truth.
Cycles
(It’s like this, 2000)
Una delle più belle canzoni mai scritte per Frank Sinatra. L’autrice è Gayle Caldwell, a sua volta cantante e attrice. Parla di prendere delle gran botte dalla vita, e saper abbozzare. “So I’m down, and so I’m out…”.
foto: FRED TANNEAU/AFP/Getty Images