Le cose su cui hanno torto gli italiani

I dati dicono che abbiamo le idee piuttosto confuse, più di molti altri paesi: per esempio non abbiamo idea di quanti siano i disoccupati o gli immigrati nel nostro paese

An elderly woman walks past a giant poster near the FNAC multimedia Store in downtown Milan on November 29, 2012 a day after the company announced it was withdrawing from the Italian market. AFP PHOTO / OLIVIER MORIN (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)
An elderly woman walks past a giant poster near the FNAC multimedia Store in downtown Milan on November 29, 2012 a day after the company announced it was withdrawing from the Italian market. AFP PHOTO / OLIVIER MORIN (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

Ipsos Mori, una società britannica che si occupa di sondaggi e ricerche di mercato, ha recentemente pubblicato alcuni sondaggi effettuati in 14 nazioni diverse riguardo alcune statistiche del proprio paese. Agli intervistati – un migliaio circa per la maggior parte dei paesi, di età compresa fra 18 e 64 anni e di ogni estrazione sociale – sono state rivolte dieci domande, fra cui “qual è la percentuale degli immigrati su tutta la popolazione?” e “su 100 persone, quante pensi che abbiano più di 65 anni?”. In generale, riguardano tutte temi economici e sociali piuttosto delicati. Aggregando i risultati provenienti da tutti e 14 paesi, che comprendevano nazioni europee, nordamericane e asiatiche, la nazione con la “percezione media” più sbagliata è stata l’Italia – la più ignorante, quella che sa meno di cosa parla – mentre quella con gli intervistati più precisi è stata la Svezia.

perception

La percezione più sbagliata di tutte, per quanto riguarda gli italiani, è quella in merito a quante persone – fra quelle in età lavorativa – siano disoccupate e in cerca di lavoro (in pratica, quale sia il tasso di disoccupazione nel paese): la media delle risposte date è del 49 per cento, superiore di ben 37 punti rispetto al dato reale indicato dalla ricerca, attorno al 12 per cento (in tutte le nazioni la percezione porta a dire un dato molto più alto rispetto a quello vero, ma la differenza fra il dato reale e quello percepito è sempre inferiore ai 30 punti).

(“avg. guess” indica la media delle risposte fornite dalle persone contattate, mentre “actual”, il dato reale per ciascun paese)

Gli italiani contattati si sono inoltre sbagliati di parecchio sulla percentuale di persone che hanno più di 65 anni su tutta la popolazione. Il dato medio contenuto nelle risposte è stato il 48 per cento, mentre quello vero è il 21 per cento. L’Italia è prima anche nella classifica della percezione sbagliata in risposta alla domanda “qual è la percentuale degli immigrati su tutta la popolazione?”: il dato medio percepito è stato del 30 per cento, distante circa 23 punti dal dato reale.

Ancora: l’Italia è al terzo posto per quanto riguarda la poca accuratezza della risposta alla domanda “qual è la percentuale di ragazze fra i 15 e i 19 anni che partorisce ogni anno?”: le risposte degli italiani contattati hanno prodotto un dato del 17 per cento, superiore a 16,5 punti rispetto a quello reale (cioè lo 0,5 per cento). I primi, in questa classifica, sono gli Stati Uniti, dove la distanza fra dato percepito (24 per cento) e reale (3 per cento) è di 21 punti.

Le altre due nazioni con la percezione meno accurata, assieme all’Italia, sono gli Stati Uniti (i cui abitanti contattati hanno risposto con percentuali sempre molto distanti dai dati reali) e la Corea del Sud, che è stata la più ignorante sylla domanda “quante persone su 100 di età compresa fra i 18 e i 24 anni non stanno lavorando, studiando o facendo formazione professionale?” (i sudcoreani contattati hanno dato una risposta più alta di 28 punti del dato reale, che è 9).

Il problema dell’Italia sono i suoi giornalisti?, di Francesco Costa

foto: OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images