Diego Rivera e Frida Kahlo in mostra a Genova

Fino all'8 febbraio saranno esposti al Palazzo ducale ritratti, autoritratti, grandi tele e fotografie dei due più importanti artisti messicani del Novecento

di Francesco Marinelli – @frankmarinelli

Nickolas Muray
Frida Kahlo e Diego Rivera a Tizapán, 1937
Stampa in gelatina, cm 25,4x20,3
Collezione privata
Photo by Nickolas Muray © Nickolas Muray Photo Archives
Nickolas Muray Frida Kahlo e Diego Rivera a Tizapán, 1937 Stampa in gelatina, cm 25,4x20,3 Collezione privata Photo by Nickolas Muray © Nickolas Muray Photo Archives

Il venti settembre è stata inaugurata al Palazzo Ducale di Genova la mostra dedicata a Frida Kahlo e Diego Rivera, i due più famosi artisti messicani del Novecento, protagonisti di un lungo rapporto sentimentale e artistico. La mostra andrà avanti fino all’otto febbraio 2015.

La mostra di Genova
Diego Rivera aveva 42 anni quando nel 1929 sposò (per la prima volta) Frida Kahlo, che ne aveva 22. Lui era già un artista affermato: aveva trascorso sette anni in accademia e viaggiato per altri 14 in tutta Europa per migliorare il proprio stile; lei invece era un’autodidatta. La mostra di Genova – a differenza di quella organizzata a Roma nei mesi scorsi e dedicata in particolare a Frida Kahlo – racconta l’evoluzione di entrambi gli artisti, i temi comuni e le influenze reciproche. All’allestimento hanno contribuito anche la pronipote di Frida, Cristina Kahlo, e Juan Coronel Rivera, nipote di Diego, per descrivere anche negli aspetti più personali e meno conosciuti il legame che unì i due artisti.

Nella mostra sono esposte più di 130 opere, tra cui molte inedite in Italia: le grandi tele, gli autoritratti, i disegni in cui l’uno raffigura l’altro, i ritratti di mecenati e amici. Ci sono inoltre 80 fotografie che li ritraggono, scattate tra gli altri da Nickolas Muray – che fu amante di Frida – e l’italiana Tina Modotti, oltre a una serie di video dell’epoca, girati nei momenti di vita quotidiana insieme o mentre lavoravano alle rispettive opere.

La sezione dedicata a Diego Rivera raccoglie alcuni dipinti realizzati nei primi decenni del Novecento e ispirati al cubismo – come in Ultima ora e nel Ponte di San Martin – e poi al figurativismo, agli affreschi di pittori italiani e ai mosaici paleocristiani e bizantini che osservò nel suo viaggio in Italia, e che sono rappresentati in Taccuino italiano, primo spunto per il successivo Rinascimento murale messicano. I ritratti di Rivera erano parecchio in voga tra l’alta società messicana: molti sono esposti alla mostra, in particolare quelli di ricche e altolocate signore. Una di loro, Natasha Gelman, venne ritratta sia da Rivera che Kahlo, in due dipinti che mostrano bene le differenze tra il loro stile: quello di Rivera raffigura una donna molto sensuale, che diventa quasi torva nella versione di Kahlo. Un altro interessante confronto si trova nel ritratto dei coniugi Lavín: Rivera dipinge il marito, un ingegnere, con un’aria distaccata e superiore, mentre Kahlo raffigura la moglie circondata dalla vegetazione tropicale e lussureggiante. I ritratti di Frida Kahlo sono spesso complessi, simbolici ed enigmatici, mentre quelli di Rivera mostrano soprattutto l’eleganza e la raffinatezza dei soggetti.

La parte della mostra dedicata a Frida Kahlo raccoglie numerosi dei 140 ritratti che ha realizzato nella sua vita, di cui ben sessanta sono autoritratti. Secondo molti studiosi l’artista si dipingeva continuamente per riflettere su se stessa e per ricevere sostegno e conforto dalla solitudine. Spesso, quando regalava i suoi quadri li accompagnava dalla frase: “Ti dono questa immagine in modo che non mi dimentichi”.

Diego Rivera e Frida Kahlo
Diego Rivera nacque nel 1886 a Guanajuato, in Messico. Dopo aver frequentato l’Accademia d’arte partì per l’Europa: era il 1907, l’anno di nascita di Frida Kahlo. Si sposò con l’artista russa Angelina Beloff nel 1909, vissero insieme dieci anni e negli anni successivi iniziò un’altra relazione con un’artista russa, Marevna. Di fatto Rivera aveva due famiglie e due figli, che abbandonò per tornare in Messico nel 1921, dopo la fine della Rivoluzione messicana e l’instaurarsi di un governo democratico. Rivera fu tra gli artisti che ricevettero dall’allora ministro dell’Istruzione José Vasconcelos il compito di realizzare grandi dipinti murali per rafforzare l’identità nazionale. Nel 1927 Diego Rivera diventò membro del Partito Comunista; nel frattempo era diventato un artista affermato e stimato, e venne nominato direttore dell’Accademia d’arte nazionale.

In quegli anni Frida Kahlo scrisse sul suo diario quanto ammirasse le opere di Rivera e confidò ai suoi compagni di scuola di volere dei figli da lui, un giorno. I due vennero presentati dalla fotografa italiana Tina Modotti, e nel 1928, un anno prima di sposarsi, Rivera la dipinse per la prima volta: era la figura centrale del murale sulla rivoluzione messicana realizzato nel cortile del ministero della Pubblica istruzione.

Contrariamente all’arte di Rivera – grandi opere pubbliche, segnate dall’impegno politico e sociale – quella di Kahlo fu prevalentemente autobiografica, un tentativo di analizzare la sua vita, segnata dalla malattia, dalla sofferenza amorosa e da un forte senso di solitudine. Aveva iniziato a dipingere dopo aver abbandonato gli studi di medicina e dopo essersi ripresa da un grave incidente, avvenuto nel 1925, quando aveva 19 anni: l’autobus su cui viaggiava si scontrò con un tram e un corrimano le trapassò un’anca. Dopo il matrimonio e con l’inizio dei tradimenti di Rivera – tra cui quello con sua sorella Cristina – le opere di Kahlo divennero sempre più complesse e dolorose. I due divorziarono nel 1939. Iniziò per lei un periodo molto difficile, in cui però realizzò alcune delle sue opere più importanti: Le due Frida del 1939, l’Autoritratto con i capelli tagliati del 1940, l’Autoritratto con la scimmia e l’Autoritratto con collana di spine del 1940. Nonostante il successo, Frida raccontò agli amici di essere infelice e di sentire il bisogno di tornare con Diego Rivera. Si sposarono di nuovo nel 1940.

Frida Kahlo morì nel 1954, all’età di 47 anni, poche settimane dopo aver partecipato – su una sedia a rotelle per l’amputazione di una gamba – a una manifestazione politica accanto a Diego Rivera. Dopo la sua morte il pittore scrisse che «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei». Diego Rivera morì nel 1957, tre anni dopo Frida Kahlo, all’età di 61 anni. Poco tempo prima aveva chiesto che le sue ceneri venissero mescolate con quelle di lei, ma venne sepolto nella Rotonda degli uomini illustri, nel cimitero monumentale di Città del Messico.