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  • Sabato 6 settembre 2014

Un ex prigioniero francese in Siria ha identificato uno dei suoi carcerieri

È lo stesso uomo accusato di avere ucciso quattro persone al Museo Ebraico di Bruxelles lo scorso maggio

French journalist and former hostage in Syria Nicolas Henin gives a press conference at Le Point newspaper headquarters on September 6, 2014 in Paris. Henin claims that Mehdi Nemmouche, alleged killer of the Jewish museum in Brussels, was one of his guards when he was detained in Syria. AFP PHOTO ALAIN JOCARD (Photo credit should read ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images)
French journalist and former hostage in Syria Nicolas Henin gives a press conference at Le Point newspaper headquarters on September 6, 2014 in Paris. Henin claims that Mehdi Nemmouche, alleged killer of the Jewish museum in Brussels, was one of his guards when he was detained in Syria. AFP PHOTO ALAIN JOCARD (Photo credit should read ALAIN JOCARD/AFP/Getty Images)

Il magazine francese Le Point ha ripreso sabato alcune affermazioni di un suo giornalista, Nicolas Henin, riguardanti il periodo in cui Henin fu prigioniero di alcuni miliziani estremisti in Siria, nel 2013. Le Point ha scritto che Henin ha riconosciuto uno dei suoi carcerieri: si tratta di Mehdi Nemmouche, 25 anni, cittadino francese sospettato di avere ucciso quattro persone al Museo Ebraico di Bruxelles nel maggio 2014. Secondo Henin, Nemmouche è stato uno dei suoi torturatori durante il periodo della sua prigionia.

Henin, scrive Le Point, fu tenuto prigioniero per un periodo anche insieme ai giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff, entrambi decapitati dallo Stato Islamico in un luogo ancora sconosciuto in territorio siriano. A differenza di Foley e Sotloff, comunque, Henin fu liberato in aprile insieme ad altri tre giornalisti francesi che erano prigionieri in Siria dal giugno 2013. Henin ha detto: «Quando Nemmouche non cantava, torturava. Faceva parte di un piccolo gruppo di cittadini francesi la cui visita doveva terrorizzare i circa 50 prigionieri siriani detenuti nelle celle vicine». Henin ha aggiunto che le torture duravano per tutta la notte, fino a che arrivava il momento della preghiera. L’avvocato di Henin, Marie-Laure Ingouf, ha detto ad AFP che “tutti gli ostaggi” hanno confermato che Nemmouche era uno dei carcerieri.

Già diversi mesi fa la polizia aveva ipotizzato che Nemmouche avesse potuto combattere nella guerra siriana a fianco dei ribelli, e contro il presidente Bashar al Assad, ma la testimonianza di Henin è la prima che fornisce così tanti dettagli sul suo ruolo all’interno dello Stato Islamico. Mehdi Nemmouche è stato arrestato a Marsiglia, in Francia, all’inizio di giugno: ha rifiutato l’estradizione in Belgio, ma ha perso la causa. Un giudice di Bruxelles ha fissato l’udienza per discutere dell’ordine di arresto di Nemmouche il prossimo venerdì.