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  • Martedì 13 maggio 2014

Gli ebrei ultra-ortodossi contro il Papa

Hanno manifestato davanti alla tomba di Davide a Gerusalemme: per i cristiani è la sede dell'Ultima cena e il Papa vi terrà una messa durante il suo viaggio in Israele, a maggio

Ebrei ultra-ortodossi reggono cartelli con scritto "Papa Francesco resti a Roma, la tomba di David appartiene al popolo ebraico", Gerusalemme, 12 maggio 2014. 
(AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)
Ebrei ultra-ortodossi reggono cartelli con scritto "Papa Francesco resti a Roma, la tomba di David appartiene al popolo ebraico", Gerusalemme, 12 maggio 2014. (AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)

Lunedì 12 maggio centinaia di ebrei ultra-ortodossi hanno manifestato vicino alla tomba di Davide, a Gerusalemme, chiedendo che resti di proprietà dello stato ebraico e che non sia ceduto ai cristiani. L’edificio è considerato sacro sia dagli ebrei sia dai cristiani, che lo reputano la sede del Cenacolo, la sala in cui si svolse l’Ultima cena di Gesù, in cui venne istituita l’Eucarestia, ci furono alcune apparizioni dopo la Resurrezione, e la Pentecoste. Da anni il Vaticano sta trattando con Israele per ottenere la sovranità del primo piano dell’edificio, quello che ospita il Cenacolo, mentre il piano terra, sede della tomba di Davide, resterebbe a Israele. Durante la sua prossima visita nel paese, dal 24 al 26 maggio, Papa Francesco terrà una messa nel Cenacolo, e molti ebrei temono che l’evento possa affrettare la decisione del governo israeliano di cedere al Vaticano la proprietà.

Durante la manifestazione molti fedeli reggevano cartelli che invitavano il Papa a restarsene a Roma, o che ricordavano al presidente israeliano Shimon Peres che “la tomba di Davide non è in vendita”; molti pregavano in segno di protesta. Il rabbino Avraham Goldstein ha detto all’agenzia di stampa Agence France Presse che «Se toccano lo status quo di questo luogo succederanno brutte cose». I manifestanti hanno programmato un’altra protesta, che si terrà il 22 maggio, a tre giorni dall’arrivo del Papa in Israele. Nelle ultime settimane sono aumentate la tensione e le ostilità nei confronti dei cristiani, e alcune chiese sono state danneggiate con graffiti anti-cristiani.

L’esistenza di una chiesa, chiamata Santa Sion, sul presunto luogo dell’Ultima cena è attestata da alcuni documenti dal IV secolo d.C. Fu distrutta da persiani e musulmani e ricostruita più volte. I crociati la trasformarono in una grande basilica, che andò in rovina dopo la caduta del loro regno a Gerusalemme. Nel 1333 vi si stabilirono i Francescani, che la restaurarono e costruirono anche un piccolo convento, ma nel 1551 furono cacciati dai musulmani, che trasformarono l’edificio in una moschea impedendo ai cristiani di visitarla. Lo stato di Israele riaprì il Cenacolo ai fedeli, anche se non è possibile celebrarvi funzioni religiose.