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  • Martedì 7 gennaio 2014

La legge contro il “revenge porn” in Israele

Il Parlamento ha approvato una norma che equipara la diffusione di foto imbarazzanti di ex partner alle molestie sessuali

Lunedì 6 gennaio la Knesset, il parlamento di Israele, ha approvato una norma che equipara alle molestie sessuali la pubblicazione online di immagini a contenuto sessuale, all’insaputa di chi vi è raffigurato. Il provvedimento, almeno sulla carta, serve a ridurre il cosiddetto “revenge porn”, cioè la pratica di vendicarsi dei propri ex partner pubblicando online fotografie scattate in momenti di intimità. La diffusione di simili immagini potrà essere punita secondo le regole già in vigore per le molestie sessuali e che prevedono condanne fino a cinque anni di carcere. Le persone che subiranno la pubblicazione delle immagini saranno equiparate alle vittime delle aggressioni sessuali.

Le nuove regole, che fanno parte di un emendamento alla legge sulle molestie sessuali, sono state promosse da Yifat Kariv, deputata del partito centrista laico Yesh Atid (il cui nome letteralmente significa “C’è un futuro”), seconda forza politica di Israele dopo le legislative del 2013 e componente del governo presieduto da Benjamin Netanyahu.

Kariv aveva preparato l’emendamento in seguito a un caso di cronaca che aveva fatto molto discutere in Israele nel 2013. Un uomo aveva diffuso sul sistema di chat per smartphone WhatsApp un video girato tempo addietro in cui lo si vedeva fare sesso con la sua ex ragazza. Il filmato era stato diffuso in seguito anche sul Web, dove era stato condiviso decine di migliaia di volte.

Il “revenge porn” esiste da tempo, in forme diverse ancora prima che esistesse Internet, ma grazie alla semplicità e alla rapidità di condivisione offerta dalla rete è diventato più diffuso negli ultimi anni. Il problema è spesso discusso dall’opinione pubblica e dai politici in diversi paesi. Negli Stati Uniti, per esempio, non c’è una legge federale che se ne occupi specificamente, ma alcuni stati hanno comunque approvato norme per tentare di limitarlo. In California è proibito distribuire foto o video “intimi” di persone “allo scopo di causare stress e sofferenze emotive”. In molti altri paesi non ci sono leggi specifiche sul “revenge porn”, ma valgono comunque le regole sulla privacy che puniscono la diffusione di immagini realizzate in contesti privati senza il consenso delle persone interessate.