Papa Francesco: «Ho conosciuto tanti marxisti buoni come persone»

Ha risposto così alle accuse di essere un "marxista", in una lunga intervista con la Stampa

Città del Vaticano
Papa Francesco gioca con un bambino durante un'udienza in Vaticano, sabato 14 dicembre (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Domenica 15 settembre la Stampa ha pubblicato una lunga intervista di Andrea Tornielli con papa Francesco, che ha parlato di molti temi, tra cui il Natale, le emergenze umanitarie, i rapporti tra la Chiesa e la politica («Il rapporto deve essere allo stesso tempo parallelo e convergente», ha detto). A proposito delle critiche da parte di alcuni conservatori americani, che lo hanno accusato di essere “marxista” dopo la pubblicazione dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Bergoglio ha risposto così:

Alcuni brani dell’«Evangelii Gaudium» le hanno attirato le accuse degli ultra-conservatori americani. Che effetto fa a un Papa sentirsi definire «marxista»?
«L’ideologia marxista è sbagliata. Ma nella mia vita ho conosciuto tanti marxisti buoni come persone, e per questo non mi sento offeso».

Le parole che hanno colpito di più sono quelle sull’economia che «uccide»… «Nell’esortazione non c’è nulla che non si ritrovi nella Dottrina sociale della Chiesa. Non ho parlato da un punto di vista tecnico, ho cercato di presentare una fotografia di quanto accade. L’unica citazione specifica è stata per le teorie della “ricaduta favorevole”, secondo le quali ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. C’era la promessa che quando il bicchiere fosse stato pieno, sarebbe trasbordato e i poveri ne avrebbero beneficiato. Accade invece che quando è colmo, il bicchiere magicamente s’ingrandisce, e così non esce mai niente per i poveri. Questo è stato l’unico riferimento a una teoria specifica. Ripeto, non ho parlato da tecnico, ma secondo la dottrina sociale della Chiesa. E questo non significa essere marxista».