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  • Martedì 27 agosto 2013

Il guaio tra Brasile e Bolivia

Il Ministro degli esteri brasiliano si è dimesso dopo che un senatore boliviano condannato era stato fatto fuggire dal suo paese col concorso dell'ambasciata brasiliana

Brazilian President Dilma Rousseff (L) awaits with her Foreign Minister Antonio Patriota for the arrival of the presidents to the Summit of Heads of State of Mercosur and Associated States, at Itamaraty Palace, BrasÌlia on December 7, 2012. AFP PHOTO/Pedro LADEIRA (Photo credit should read PEDRO LADEIRA/AFP/Getty Images)
Brazilian President Dilma Rousseff (L) awaits with her Foreign Minister Antonio Patriota for the arrival of the presidents to the Summit of Heads of State of Mercosur and Associated States, at Itamaraty Palace, BrasÌlia on December 7, 2012. AFP PHOTO/Pedro LADEIRA (Photo credit should read PEDRO LADEIRA/AFP/Getty Images)

Lunedì 26 agosto il ministro degli Esteri brasiliano Antonio Patriota si è dimesso a causa di un incidente diplomatico con la Bolivia legato al caso del senatore boliviano Roger Pinto, esponente di un partito di opposizione al governo di Evo Morales. Pinto era accusato di diversi reati in Bolivia ed era stato condannato a un anno di carcere per appropriazione indebita. Nel 2012 aveva chiesto asilo politico al Brasile sostenendo di essere un perseguitato e rifugiandosi nell’ambasciata brasiliana a La Paz e le autorità boliviane si erano sempre rifiutate di concedergli il permesso di lasciare il paese.

Venerdì scorso Roger Pinto è riuscito a lasciare la Bolivia a bordo di un’automobile dell’ambasciata brasiliana che ha viaggiato per 1.500 chilometri attraversando il confine tra i due paesi. Un diplomatico brasiliano, Eduardo Saboia, ha ammesso di aver aiutato Pinto ad attraversare il confine sostenendo che Pinto fosse depresso e dopo aver vissuto per 15 mesi dentro l’ambasciata avesse minacciato il suicidio. «Ho scelto la vita. Ho scelto di proteggere una persona da una persecuzione politica», ha detto Saboia alla TV brasiliana Globo. Saboia ha anche assicurato di aver agito da solo senza che il trasferimento di Pinto fosse autorizzato e senza che lo stesso ministro degli Esteri brasiliano ne fosse a conoscenza.

Dopo la notizia della fuga, la Bolivia ha accusato il Brasile di aver violato gli accordi internazionali. Da La Paz, il ministro degli Esteri boliviano David Choquehuanca ha espresso «profonda preoccupazione», ha parlato di «violazione dei meccanismi di cooperazione» tra i due paesi, e ha spiegato che questo episodio rischia di diventare un «brutto precedente». Lunedì sera, dopo una lunga riunione, il presidente del Brasile Dilma Rousseff ha accettato le dimissioni di Patriota e ha nominato come nuovo ministro Luiz Alberto Figueiredo Machado. Figueiredo Machado ha 58 anni e alla fine del 2012 era stato nominato ambasciatore del Brasile all’ONU. Prima era stato vice segretario generale del ministero degli Affari Esteri ed era stato uno dei negoziatori della conferenza sullo sviluppo sostenibile Rio +20 organizzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che nel 2012 il Brasile aveva ospitato a Rio de Janeiro.

Foto: Dilma Rousseff e Antonio Patriota a Brasilia nel dicembre 2012 (PEDRO LADEIRA/AFP/Getty Images)