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  • Sabato 24 agosto 2013

Il nuovo ponte di Dresda

È stato inaugurato oggi e ha fatto perdere alla città lo status di patrimonio dell'UNESCO: è la prima volta che succede in Europa

Oggi a Dresda è stato inaugurato il Waldschlösschenbrücke, un ponte sul fiume Elba che in passato ha suscitato molte polemiche. Il ponte attraversa il fiume poco fuori dalla città, in una delle aree considerate più belle della Germania. Ma la cosa più particolare del Waldschlösschenbrücke è che nel 2009 ha fatto perdere a Dresda lo status di patrimonio protetto dall’UNESCO, il primo caso simile accaduto in Europa e il secondo in tutto il mondo.

Nel 2004 l’UNESCO aveva dichiarato patrimonio dell’umanità un’area lunga venti chilometri sulle rive del fiume Elba. L’area comprendeva anche la città e il centro di Dresda con i suoi palazzi storici e le architetture barocche. Nonostante i pesanti bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale, Dresda ha uno dei centri storici meglio conservati e più visitati della Germania.

Nel 2005, pochi mesi dopo aver ricevuto lo status di patrimonio dell’umanità, l’amministrazione cittadina propose la costruzione di un nuovo ponte a quattro corsie sull’Elba, a poca distanza dalla città, con lo scopo di decongestionare il traffico nel centro cittadino. L’UNESCO e numerosi cittadini protestarono contro la costruzione subito dopo la presentazione del progetto: vennero proposte soluzione alternative, come un tunnel sotto il fiume, ma furono tutte scartate perché troppo costose.

Poco tempo dopo l’UNESCO mise le rive dell’Elba nella “lista rossa” dei patrimoni dell’umanità in pericolo. Il ponte divenne oggetto di numerose cause, sentenze di tribunali e manifestazioni. Secondo alcuni la costruzione del ponte, oltre a rappresentare un danno estetico al paesaggio, avrebbe messo a rischio l’ambiente circostante, compresa una rara specie di pipistrelli. Secondo alcuni sondaggi fatti all’epoca il 57 per cento degli abitanti di Dresda era favorevole al ponte anche a rischio di perdere lo status di patrimonio dell’UNESCO.

Nel 2009, dopo l’approvazione del progetto e l’inizio dei lavori, l’UNESCO rimosse le rive dell’Elba e la città di Dresda dalla lista dei patrimoni dell’umanità. È stata la seconda e fino ad ora ultima volta che l’UNESCO ha preso una decisione simile. Era già accaduto all’Oman, uno stato che si trova nell’angolo sud orientale della penisola arabica, che perse il suo unico sito quando decise di ridurre del 90 per cento una riserva naturale popolata da antilopi.

All’epoca il timore principale degli abitanti in seguito alla decisione dell’UNESCO era il rischio di un calo del turismo. Come si può vedere nelle statistiche ufficiali sulle presenze turistiche a Dresda, se la decisione dell’UNESCO ha influito sul turismo non è stato un influsso sufficiente ad arrestare la crescita delle presenze turistiche che la città ha visto tra il 2009 e il 2013. Di sicuro c’è che la città ha perso un finanziamento di circa un centinaio di milioni di euro l’anno (sarebbe dovuto essere di 150 milioni nel 2009). Il finanziamento faceva parte del fondo che il governo tedesco destina ai 33 siti patrimonio dell’umanità che si trovano in Germania.