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  • Mercoledì 7 agosto 2013

È iniziato il processo ai poliziotti della foto simbolo di Occupy Portland

La ragazza a cui spruzzarono lo spray urticante in faccia ha chiesto un risarcimento per uso eccessivo della forza

A police officer uses pepper spray on an Occupy Portland protestor at Pioneer Courthouse Square in Portland Ore., Thursday, Nov. 17, 2011. (AP Photo/The Oregonian, Randy L. Rasmussen) TV OUT
A police officer uses pepper spray on an Occupy Portland protestor at Pioneer Courthouse Square in Portland Ore., Thursday, Nov. 17, 2011. (AP Photo/The Oregonian, Randy L. Rasmussen) TV OUT

Martedì a Portland, in Oregon, è iniziato il processo federale contro la città e due suoi poliziotti accusati di aver picchiato con uno sfollagente e spruzzato spray urticante contro una manifestante di Occupy Portland – la versione locale del movimento Occupy Wall Street – il 17 novembre 2011.

La ragazza si chiama Liz Nichols, ha 22 anni, studia alla Portland State University e nell’ottobre 2012 ha fatto causa a Portland e ai poliziotti Doris Paisley e Jeffrey McDaniel per uso eccessivo della forza e per violazione del primo emendamento della Costituzione americana, che garantisce la libertà di espressione. Dopo aver chiesto 155 mila dollari di danni, ora i suoi avvocati ne chiedono 30 mila. L’anno scorso la ragazza era stata condannata a pagare 130 dollari da un tribunale locale per aver ostacolato gli agenti. La foto della sua aggressione aveva fatto il giro del mondo.

Occupy Portland

(la foto si ingrandisce con un clic)

Il 17 novembre del 2011 Nichols stava protestando a Portland insieme a centinaia di altre persone ed era riuscita a entrare nella Chase Bank insieme ad alcune di loro. Il direttore della banca aveva chiamato il 911 – il numero unico per le emergenze negli Stati Uniti – era arrivata la polizia e aveva iniziato ad allontanare i manifestanti, che nel frattempo erano usciti dalla banca e si erano radunati sul marciapiede.

Gli avvocati dei poliziotti sostengono che la loro reazione fu giustificata e proporzionata: la ragazza li aveva minacciati, «aveva resistito attivamente e fisicamente ai poliziotti che avevano il compito di spostare i manifestanti dal marciapiede» e «si era mossa in modo aggressivo, come per aggredirli». L’avvocato di Nichols ha detto che invece Paisley avvicinò lo sfollagente al collo della sua cliente e che non appena lei iniziò a protestare McDaniel le spruzzò addosso lo spray urticante. A quel punto la ragazza si curvò su stessa coprendosi il volto per il bruciore, cadde sul marciapiede e fu trascinata per i capelli dai due poliziotti che la arrestarono.

La sua storia divenne molto famosa grazie a una foto impressionante scattata da Randy L. Rasmussen, un fotografo del quotidiano locale The Oregonian, che ritraeva il momento esatto in cui la ragazza veniva investita dallo spray mentre urlava contro i poliziotti. L’immagine circolò rapidamente online e contribuì al dibattito sull’eccessiva violenza impiegata dai poliziotti nella gestione delle proteste. L’accampamento di Occupy Portland fu sgomberato dalla polizia il mese successivo a causa del peggioramento delle condizioni igieniche. Il processo dovrebbe concludersi venerdì. Delle 260 persone arrestate durante le proteste di Occupy Portland dall’ottobre 2011 al maggio 2012, Nichols è l’unica ad aver fatto causa alla città.

Un video che mostra l’aggressione dei poliziotti a Liz Nichols

Foto: AP Photo/The Oregonian, Randy L. Rasmussen