L’aumento IVA rimandato a ottobre

Resterà al 21 per cento fino alla fine dell'estate, il governo ha anche presentato il piano per l'occupazione da 1,5 miliardi di euro

Mercoledì 26 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il rinvio dell’aumento dell’IVA al 22 per cento (adesso è al 21). Era previsto che aumentasse a partire dal primo luglio, ma dopo una lunga e difficile discussione nella maggioranza si è deciso di spostare l’aumento al primo di ottobre.

Il Consiglio dei ministri ha deciso il rinvio di tre mesi dell’aumento di un punto percentuale (dal 21 al 22%) dell’Iva, che sarebbe scattato dal primo luglio, quindi al primo ottobre. Lo ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa dopo il Cdm. Il provvedimento sull”Iva, “credo che dimostri la volontà del governo di aiutare l’economia con la dovuta prudenza.

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Durante la conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri, Enrico Letta ha anche annunciato il piano del governo per l’occupazione giovanile. Il decreto legge prevede tra le altre cose l’utilizzo di incentivi alle imprese per l’assunzione di nuovo personale con età tra i 18 e i 29 anni. Il governo ha complessivamente stanziato 1,5 miliardi di euro per il lavoro.

«Vogliamo aiutare il lavoro vero, di qualità». Così il presidente del Consiglio Enrico Letta ha presentato il dl occupazione. Diciannove pagine di provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. «È un intervento significativo – ha spiegato Letta in conferenza stampa – coperto in parte con fondi nazionali e in parte con fondi europei. Servirà ad assumere in 18 mesi 200 mila giovani con un’intensità maggiore nel centro Sud. Ma è un provvedimento che riguarda tutto il Paese. Vogliamo dare un colpo duro alla piaga della disoccupazione giovanile».

Previsti «in via sperimentale» incentivi all’assunzione stabile di giovani tra i 18 ed i 29 anni. Il governo ha messo sul piatto 1,5 miliardi di euro di cui 794 milioni per la stabilizzazione degli under 30. Così come previsto, le risorse andranno per lo più alle Regioni del Sud dove il problema della disoccupazione giovanile arriva a livelli drammatici. Confermato il tetto di 650 euro al mese per lavoratore: gli sgravi saranno di 18 mesi per le nuove assunzioni e di 12 per chi trasforma i contratti a tempo indeterminato.

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