Pier Luigi Bersani si è dimesso

Lascerà l'incarico di segretario dopo l'elezione del presidente della Repubblica, in seguito al fallimento della candidatura Prodi

Venerdì sera a Roma, Pier Luigi Bersani ha annunciato all’assemblea dei grandi elettori che si dimetterà da segretario del Partito Democratico. Lo ha fatto dopo la mancata elezione di Romano Prodi. Le sue dimissioni saranno effettive dal momento dell’avvenuta elezione del nuovo presidente della Repubblica.

«Abbiamo prodotto una vicenda di una gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidarietà, una giornata drammaticamente peggiore di ieri. Fra di noi uno su quattro ha tradito. Ci sono pulsioni a distruggere il Pd» ha detto Bersani ai grandi elettori. Ha poi aggiunto che domani il Partito Democratico voterà scheda bianca alla quinta elezione, poi organizzerà una nuova assemblea per trovare “una proposta con le altre forze politiche”. Ha poi aggiunto che “noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo”.

Bersani ha poi aggiunto: «Abbiamo preso una persona, Romano Prodi, fondatore dell’Ulivo, ex presidente del consiglio, inviato in Mali e l’abbiamo messo in queste condizioni. Io non posso accettarlo. Io non posso accettare che il mio partito stia impedendo la soluzione. Questo è troppo.» Poco prima aveva comunicato le sue dimissioni da presidente del PD anche Rosy Bindi.

Venerdì la quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica si era conclusa con un risultato imprevisto, anche rispetto all’incertezza e ai dubbi iniziali. Il candidato scelto in mattinata – all’unanimità – dai parlamentari del PD, e appoggiato anche da SEL, Romano Prodi, non solo non ha ottenuto il quorum diminuito della maggioranza semplice (504 elettori), ma lo ha mancato di oltre 100 voti, andando ben sotto le previsioni più pessimiste per lui. Alla fine, si è fermato a 395 voti. Prodi ha successivamente comunicato di non essere più disponibile, ricordando che “chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità”.

Pier Luigi Bersani, 61 anni, era segretario del Partito Democratico dall’ottobre 2009. Ha iniziato a fare politica a Bettola, il paese dove è nato: dal 1985 al 1990 è stato consigliere comunale, eletto con il Partito Comunista Italiano. Dal 1980 al 1990 è stato assessore nella giunta della regione Emilia-Romagna, per poi diventarne presidente nel 1993. Nel 1995 è stato riconfermato alla presidenza della Regione, ma decise di dimettersi in seguito alla sua nomina da ministro dell’Industria, dal Presidente del Consiglio Romano Prodi. Dal 23 dicembre 1999 al giugno 2001 ha ricoperto la carica di ministro dei Trasporti. Nel 2001 è stato eletto per la prima volta deputato, e nel 2004 è stato eletto parlamentare europeo nella circoscrizione nord-ovest. Dopo la vittoria elettorale dell’Unione nel maggio 2006, Bersani è stato ministro dello Sviluppo economico. Da segretario del PD, nell’autunno del 2012 ha partecipato alle primarie per diventare candidato premier del centrosinistra, vincendole sfidando tra gli altri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.