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  • Martedì 9 aprile 2013

I direttori dello Spiegel sono stati licenziati

Sia quello del cartaceo sia quello del sito: collaboravano poco e non erano d'accordo sull'adozione di un paywall

HAMBURG, GERMANY - DECEMBER 07: A man walks past the signs of the different divisions of the editorial offices of German news weekly Der Spiegel on December 7, 2012 in Hamburg, Germany. Spiegel Verlag, the publishing company that owns Der Spiegel, as well the Spiegel Online, which is the Internet edition of the magazine, and Spiegel TV, announced recently the company must face declining circulation with cost reduction, which will include layoffs. Of the 150 employees at Spiegel TV 40 have already been laid off. The German media landscape is currently weathering a series of setbacks that include the recent closings of the Frankfurter Rundschau and Financial Times Deutschland daily newspapers as well as the bankruptcy declaration of the dapd news agency. (Photo by Patrick Lux/Getty Images)
HAMBURG, GERMANY - DECEMBER 07: A man walks past the signs of the different divisions of the editorial offices of German news weekly Der Spiegel on December 7, 2012 in Hamburg, Germany. Spiegel Verlag, the publishing company that owns Der Spiegel, as well the Spiegel Online, which is the Internet edition of the magazine, and Spiegel TV, announced recently the company must face declining circulation with cost reduction, which will include layoffs. Of the 150 employees at Spiegel TV 40 have already been laid off. The German media landscape is currently weathering a series of setbacks that include the recent closings of the Frankfurter Rundschau and Financial Times Deutschland daily newspapers as well as the bankruptcy declaration of the dapd news agency. (Photo by Patrick Lux/Getty Images)

Il gruppo editoriale dello Spiegel, il settimanale più importante e più diffuso della Germania, ha revocato oggi l’incarico ai direttori dell’edizione cartacea e dell’edizione online, Georg Mascolo e Mathias Müller von Blumencron. A breve, fa sapere il gruppo in una nota, saranno nominati i loro successori: fino a quel momento la direzione della rivista sarà portata avanti dai due vice direttori, Klaus Brinkbäumer e Martin Doerry, mentre Rüdiger Ditz, che già faceva parte della redazione, sarà il responsabile dell’edizione online.

Alla base del licenziamento dei direttori c’è la mancata condivisione della nuova strategia editoriale del giornale. Il 5 aprile l’Hamburger Abendblatt aveva anticipato la notizia, spiegando che i due, oltre ad avere avuto delle discussioni personali, non riuscivano più a far collaborare le redazioni della versione cartacea e della versione online, e trovare una linea comune. La situazione andava avanti da tempo e si sarebbe aggravata martedì scorso, durante una discussione sulla possibilità di inserire un paywall per il sito, cioè un sistema che prevedesse un pagamento in denaro per la consultazione di alcune sezioni.

Georg Mascolo, direttore dell’edizione cartacea, avrebbe chiesto di rendere a pagamento alcuni servizi e sezioni del sito. Mathias Müller von Blumencron, direttore dell’edizione online, non è stato d’accordo. Ove Saffe, amministratore delegato del gruppo, aveva detto di essere favorevole all’inserimento del paywall, spiega l’Hamburger Abendblatt, dando così ragione a Mascolo. D’altra parte però, sembra che il gruppo non fosse molto soddisfatto del lavoro dello stesso, a causa del calo nella vendita delle copie del giornale, passate da 1.050.000 a 891.000 negli anni della sua direzione.

I due ex direttori dello Spiegel hanno lavorato per circa venti anni nella redazione del gruppo, tra i diversi media: Georg Mascolo iniziò a lavorare alla televisione del gruppo – Spiegel TV – nel 1988, e diventò direttore del giornale nel 2008; Mathias Müller von Blumencron iniziò come redattore nel 1992 e dal 2008 affiancò Mascolo nella direzione del cartaceo, prima di essere nominato, nel 2011, capo dell’intero settore multimediale del gruppo. Lo Spiegel viene pubblicato ad Amburgo dal 1947, mentre l’edizione online è stata lanciata nel 1994. Ne esiste anche una versione in inglese.

Foto: Patrick Lux/Getty Images