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  • Giovedì 14 marzo 2013

L’India ha vietato all’ambasciatore italiano di lasciare il paese

Aveva assicurato alla Corte Suprema che i due marinai accusati di omicidio sarebbero tornati, ora dovrà testimoniare entro il 18 marzo

Italian Ambassador to India Daniele Mancini (L) exits the Ministry of External Affairs offices in New Delhi on March 12, 2013. Mancini was summoned to the ministry following Italy's refusal to return two marines facing trial in India for the killing of two fishermen. The marines are accused of shooting dead the Indian fishermen off the country's southwestern coast in February last year, when their fishing boat came close to the Italian oil tanker they were guarding. AFP PHOTO/ Prakash SINGH (Photo credit should read PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images)
Italian Ambassador to India Daniele Mancini (L) exits the Ministry of External Affairs offices in New Delhi on March 12, 2013. Mancini was summoned to the ministry following Italy's refusal to return two marines facing trial in India for the killing of two fishermen. The marines are accused of shooting dead the Indian fishermen off the country's southwestern coast in February last year, when their fishing boat came close to the Italian oil tanker they were guarding. AFP PHOTO/ Prakash SINGH (Photo credit should read PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images)

La Corte Suprema dell’India ha vietato all’ambasciatore italiano, Daniele Mancini, di lasciare il paese. La Corte gli ha chiesto di testimoniare entro il 18 marzo relativamente alla decisione del governo italiano di non rimandare in India i due marinai, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell’omicidio di due pescatori dallo stato del Kerala. La Corte aveva concesso ai due marinai una licenza per permettere loro di tornare in Italia per votare, dietro la garanzia del governo italiano che aveva promesso di farli tornare in India. L’ambasciatore Mancini aveva personalmente assicurato alla Corte che i due sarebbero tornati in India entro il 22 marzo.

Mercoledì 13 marzo il primo ministro indiano, Manmohan Singh, aveva tenuto un pesantissimo discorso al Parlamento, dicendo che la decisione italiana era «inaccettabile» e avrebbe «comportato delle conseguenze». Il procuratore generale indiano ha detto che la decisione italiana «è un gravissimo sgarbo nei confronti della più alta corte del paese, e il governo è per questo estremamente preoccupato». La stampa indiana da giorni critica la decisione del governo italiano e chiede a quello indiano di farsi rispettare nella comunità internazionale.

foto: PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images