Come costruire un hotel di ghiaccio

Mental Floss racconta come ogni anno, in questo periodo, iniziano i lavori per rifare l'Icehotel di Jukkasjärvi, in Svezia, il più grande del mondo

TO GO WITH A STORY BY Camille-Marie BAS-WOHLERT
This picture taken on March 10, 2012 shows a chapel at the new Ice Hotel in the village of Jukkasjarvi, near Kiruna, in Swedish Lapland. The Ice Hotel gets new design and is reconstructed every year, and is dependent upon constant sub-freezing temperatures during construction and operation. AFP PHOTO/ FRANCOIS CAMPREDON (Photo credit should read FRANCOIS CAMPREDON/AFP/Getty Images)
TO GO WITH A STORY BY Camille-Marie BAS-WOHLERT This picture taken on March 10, 2012 shows a chapel at the new Ice Hotel in the village of Jukkasjarvi, near Kiruna, in Swedish Lapland. The Ice Hotel gets new design and is reconstructed every year, and is dependent upon constant sub-freezing temperatures during construction and operation. AFP PHOTO/ FRANCOIS CAMPREDON (Photo credit should read FRANCOIS CAMPREDON/AFP/Getty Images)

Nel piccolo villaggio di Jukkasjärvi, a 17 chilometri da Kiruna, nel nord della Svezia, è stato costruito l’Icehotel, il primo hotel costruito interamente con il ghiaccio e il più grande del mondo: i lavori per la sua costruzione sono iniziati nel 1990 e, anno dopo anno, nei mesi da dicembre ad aprile, è stato in un certo senso rifatto da capo o ne è stata costruita una parte nuova. L’Icehotel si trova lungo la riva del fiume Torne e negli ultimi mesi è stato ristrutturato di nuovo, precisamente per la ventitreesima volta.

L’hotel è formato da una particolare miscela di neve e blocchi di ghiaccio in ogni sua singola componente, dai letti alle sedie, e all’interno la temperatura rimane sempre sotto lo zero, intorno a meno 5 gradi. L’idea iniziale di costruire un hotel fatto di ghiaccio fu di Yngve Bergqvist, che firmò un contratto con Absolut, una marca svedese di vodka di proprietà della V&S Group che finanziò il primo progetto. Nell’estate del 1989 Yngve Bergqvist, che all’epoca era una guida turistica della zona, invitò alcuni artisti giapponesi a creare delle sculture di ghiaccio da esibire in una mostra.

L’estate successiva, nel 1990, l’artista francese Jannot Derid fece a Jukkasjärvi un’esibizione delle proprie opere, esponendole all’interno di un igloo: dato che non c’erano stanze libere in città, alcuni visitatori chiesero di poter dormire nell’igloo, dentro sacchi a pelo. Da quell’episodio nacque l’idea di costruire un hotel di ghiaccio. Ogni anno, nel mese di marzo, racconta il magazine americano Mental Floss, vengono raccolti circa 100 mila metri cubi di ghiaccio lungo il fiume Torne, che vengono poi conservati in blocchi di 20 metri, a una temperatura di meno 8 gradi.

Insieme ai cubi di ghiaccio, viene utilizzata ogni anno una particolare miscela, chiamata “snice”, fatta di ghiaccio e 30mila metri cubi di neve. I blocchi di ghiaccio e la gran quantità di neve servono, innanzitutto, a rinforzare e ricostruire ogni anno i corridoi e le pareti che dividono le stanze, mentre le porte vengono create facendo dei buchi con una motosega. Un po’ più complicato andare in bagno: anche durante la notte bisogna andare, tramite un passaggio dall’hotel, in una struttura riscaldata adiacente alla struttura principale.

Gli oggetti ricavati dai blocchi di ghiaccio sono lavorati ogni anno da diversi artisti che creano forme particolari: con l’arrivo dell’estate, e le temperature in rialzo, gli oggetti deperiscono e per questo vengono periodicamente rinnovati o rifatti da zero. Ogni anno, l’intero Icehotel viene rifatto da capo, in un certo senso, altrimenti si scioglierebbe e sarebbe risucchiato dal fiume. Alla costruzione periodica dell’Icehotel partecipano circa cento persone, tra costruttori, artisti, progettisti degli impianti elettrici e di illuminazione.

Il lavoro più duro viene fatto a novembre, quando il fiume Torne si ghiaccia: la squadra di produzione dell’Icehotel, guidata dal direttore di produzione Alf Kero, copre una superficie del fiume di 14 mila metri quadrati di ghiaccio con uno strato di due metri di neve, in modo che il ghiaccio cresca verso il basso e non si indurisca, invece, crescendo verso l’alto: questo processo fa in modo che il ghiaccio appaia cristallino, senza bolle all’interno e senza crepe. Grazie alla miscela di neve “snice”, questi blocchi di ghiaccio fanno in modo che l’Icehotel sia meno freddo e più resistente che se fosse costruito con del ghiaccio puro.

Alla fine di questo procedimento, il ghiaccio appare come se fosse vetro. Nel mese di dicembre a Jukkasjärvi il sole non supera mai la linea dell’orizzonte e il fiume Torne, che è profondo circa 60 metri, si solidifica completamente. Poi a febbraio, quando le giornate iniziano ad allungarsi, il fiume inizia piano piano a sciogliersi, dalla linea del suo letto in su: è in questo periodo, fino al mese di marzo, che la squadra di produzione inizia a raccogliere il ghiaccio che sarà utilizzato per i lavori dell’anno successivo.

Nell’hotel ci sono: la reception, una sala d’ingresso principale, un bar, una piccola chiesa, piccole sale congressi, 65 camere e 16 suites, in grado di ospitare in totale oltre 100 persone. Due delle suites sono state costruite con un tema particolare: una che si ispira agli alieni e un’altra a una favola ambientata in una foresta. I letti sono costruiti su strutture di ghiaccio e si dorme in un sacco a pelo, sopra materassi ricoperti da pelle di renna. L’Icehotel di Jukkasjärvi è il più grande del mondo e negli ultimi anni ne sono stati costruiti anche in Norvegia, in Finlandia e in Québec.

Foto: la cappella dell’Icehotel (FRANCOIS CAMPREDON/AFP/Getty Images)