Formigoni risponde a Severgnini

"Devo dire che mi scopro malinconico anch’io", dice il presidente lombardo in un'altra puntata della sua corrispondenza con la stampa

Roberto Formigoni ha risposto all’articolo di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera di ieri, che lo accusava di evitare risposte e responsabilità sulle inchieste della sanità in Lombardia.

Caro Severgnini, non ho difficoltà ad accogliere il Suo invito a rispondere al suo articolo di ieri, anche se devo dire che mi scopro malinconico anch’io, dal momento che mi vedo costretto per lo più a ripetere cose da me già dette, e non contestate da nessuno perché incontestabili. Lei parla di “denari della sanità” e di “montagne di denaro pubblico evaporate”. Non è così. I giornali parlano di milioni di euro, ma non un solo euro di questi è pubblico. La Regione non ha subito alcun danno, tant’è vero che nessuno di Regione Lombardia – politico o tecnico che sia – è sotto indagine, e nessun atto della Giunta è sottoposto a rilievi. Pensi che non abbiamo neppure potuto costituirci parte civile nel processo, proprio perché ci è stato confermato che non abbiamo subito alcun danno. La vicenda riguarda due aziende private e il loro capitale privato eventualmente manipolato da privati. Due aziende nei confronti dei cui bilanci la legge nazionale impedisce qualunque controllo da parte delle Regioni, ma che sono sottoposte alla verifica dei loro rispettivi collegi sindacali, responsabili ai termini di legge, che in questi anni hanno sempre approvato i bilanci, evidentemente senza notare nulla di illegittimo.

(continua a leggere sul sito del Corriere, anche la risposta di Severgnini)