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  • Giovedì 2 febbraio 2012

Che cosa succede al Cairo

Le foto delle manifestazioni di oggi contro la giunta militare e le forze di sicurezza, che hanno causato nuovi scontri e feriti

23,57 – Secondo le ultime notizie, sono 682 le persone intossicate dai gas lacrimogeni al Cairo.

20,50 – Secondo il ministero della Salute egiziano sarebbero 388 le persone che sono rimaste intossicate dai gas lacrimogeni lanciati dalle forze di sicurezza sulla folla che si è riunita per protestare al Cairo tra piazza Tahrir, via Mohammed Mahmud e il ministero dell’interno, difeso da barriere di cemento e filo spinato e da centinaia di agenti. Al Jazeera riferisce che i manifestanti sarebbero 10mila. Le zone circostanti piazza Tahrir sembrano relativamente tranquille. La situazione più critica si presenta in Mohamed Mahmoud invasa dal gas: i manifestanti stanno cercando di difendersi coprendosi il viso con delle coperte. I testimoni riferiscono anche che le forze di sicurezza hanno utilizzato dei proiettili di gomma.

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Migliaia di persone hanno manifestato oggi al Cairo contro la gestione da parte delle forze di sicurezza degli incidenti di ieri a Port Said, quando dopo una partita di calcio migliaia di tifosi della squadra di casa, l’El-Masry, hanno invaso il campo si sono diretti poi verso la curva occupata dai tifosi della squadra ospite proveniente dal Cairo, l’Al-Ahly, attaccando anche i giocatori presenti sul campo. Nei disordini che sono seguiti sono morte almeno 71 persone (secondo l’ultimo dato ufficiale delle autorità egiziane) e almeno un migliaio sono rimaste ferite. La polizia è sembrata inadeguata e impreparata nel gestire i disordini, e da subito molti hanno espresso la convinzione che dietro la strage ci fossero responsabilità delle autorità egiziane, da quelle locali al Consiglio supremo delle forze armate che è al potere dopo la fine del regime di Mubarak, lo scorso anno.

Il governo e il parlamento si sono riuniti in via straordinaria, mentre sono stati rimossi dall’incarico il responsabile della sicurezza e il governatore di Port Said. Il governo ha anche rimosso i vertici della federazione calcistica egiziana e ha sospeso a tempo indeterminato tutte le partite del campionato egiziano. La riunione straordinaria del Parlamento convocata per oggi era ancora in corso alle 19 (le sei di sera in Italia). Il primo ministro Kamal al-Ganzuri e il governo di transizione nominato dall’esercito sono stati duramente contestati da numerosi partiti del parlamento egiziano. Molti parlamentari hanno detto di credere in un coinvolgimento delle forze di sicurezza nell’incidente, che hanno interpretato come un attentato alla rivoluzione egiziana.

I gruppi del tifo organizzato delle squadre del Cairo, chiamati in Egitto “Ultras”, hanno organizzato manifestazioni e cortei per oggi pomeriggio. Il 2 febbraio è una giornata simbolica per la rivoluzione egiziana: un anno fa si svolse a piazza Tahrir la cosiddetta “Battaglia dei cammelli”, quando gruppi armati con il sostegno dell’esercito e della polizia caricarono nella piazza i manifestanti anche a dorso di cavalli e cammelli, causando diversi morti. Gli Ultras dell’Al-Ahly sono stati in prima fila nel movimento di protesta contro Mubarak prima e il regime militare poi, e con le manifestazioni di oggi hanno protestato contro la strage di ieri, considerata come una ritorsione nei loro confronti, cantando slogan contro il Consiglio supremo delle forze armate e contro la polizia. Ai gruppi del tifo organizzato si sono uniti diversi movimenti politici.

In serata, sono cominciate ad arrivare notizie di scontri tra piazza Tahrir, la centrale via Mohammed Mahmud (già luogo di scontri nel corso delle proteste del 2011) e il ministero dell’interno, difeso da barriere di cemento e filo spinato e da centinaia di agenti delle forze di sicurezza. I manifestanti hanno lanciato pietre e le forze di sicurezza hanno sparato proiettili di gomma e lacrimogeni sulla folla, mentre nella zona si sono sentiti anche rumori di spari. I testimoni riferiscono di diversi feriti nella zona, che vengono evacuati a bordo di motociclette. Almeno 20 persone sarebbero rimaste intossicate dai lacrimogeni. Molti manifestanti sono rimasti in piazza Tahrir, per evitare scontri con le forze di sicurezza nei dintorni del ministero.