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  • Martedì 24 gennaio 2012

Il processo a Baltasar Garzón

Si apre oggi a Madrid un nuovo procedimento contro il popolare giudice spagnolo, accusato di aver indagato sui crimini di Franco nonostante l'amnistia del 1977

JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

Inizia oggi davanti alla Corte Suprema di Madrid il secondo dei tre processi nei confronti di Baltasar Garzón, giudice spagnolo popolarissimo, famoso e controverso. Garzón è accusato di abuso di potere nell’ambito di un’inchiesta sui crimini e le violazioni dei diritti umani commessi durante la Guerra civile spagnola (1936-1939) e la dittatura del generale Francisco Franco. Nel caso specifico, Garzón è accusato di aver violato l’amnistia proclamata nel 1977, che blocca le indagini sui crimini commessi fino al 1976 durante il regime franchista.

Nel 2008 Garzón aveva ignorato questa legge e aveva aperto per la prima volta in Spagna un’inchiesta sulla morte di 114mila persone durante il regime di Franco, ordinando anche la riesumazione di numerosi cadaveri, molti di questi ancora nelle fosse comuni e senza degna sepoltura. La sua decisione aveva creato molto scalpore nel paese e nel 2009 ha provocato la denuncia nei suoi confronti da parte del sindacato di destra “Manos Limpias”, Mani Pulite.

Garzón sostiene che l’amnistia sui crimini del franchismo non gli impedisce di indagare sui reati contro l’umanità denunciati negli anni dai familiari delle vittime e da varie associazioni. Non la pensano così i suoi critici e accusatori, che considerano Garzón un giudice “di sinistra” e poco rispettoso delle leggi, che si accanisce contro i conservatori e il passato della Spagna. Numerose associazioni dei diritti umani come Human Rights Watch e Amnesty International hanno invece espresso il loro sostegno a Garzón, sottolineando come sia la prima volta che nell’Unione Europea un magistrato viene accusato di crimini internazionali.

Baltasar Garzón ha 55 anni. Divenne particolarmente noto quando nel 1998 spiccò un mandato di cattura per l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, ed è indagato dal Tribunale supremo spagnolo anche in altri due procedimenti: per questa ragione da due anni è sospeso dalla sua attività di giudice. Nel primo procedimento, iniziato il 17 gennaio scorso, Garzón è accusato di abuso di ufficio per aver ordinato intercettazioni telefoniche, secondo l’accusa illegali, nel cosiddetto “caso Gurtel”, un’inchiesta su una presunta rete di corruzione tra il Partito Popolare spagnolo e importanti imprenditori.

Nel secondo procedimento, che non è ancora iniziato, Garzón è accusato di corruzione, in quanto nel 2006 avrebbe insabbiato un procedimento nei confronti del presidente del Banco Santander, Emilio Botín, perché la stessa banca gli aveva sponsorizzato un ciclo di lezioni tenute alla New York University tra 2005 e 2006. Per ognuno di questi procedimenti Garzón rischia fino a vent’anni di interdizione dalla sua attività di giudice, cioè la fine della sua carriera.

foto: JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images