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Quelli che fanno i supereroi

Il New York Times racconta le "ronde mascherate" che vanno prendendo piede in molte città americane, tra entusiasti, critici e scettici

Molti membri dei Black Monday hanno un passato non proprio esemplare da cui si vogliono redimere. Uno di loro – che preferisce restare anonimo – faceva parte di una gang, mentre Mike Gailey è un corpulento ex buttafuori di uno strip club che si faceva pagare per riscuotere i debiti degli spacciatori. Gailey ha 31 anni, il suo nome di battaglia è Asylum ed è molto critico verso i film di supereroi come Kick-Ass e Watchdog: «Quei film hanno fatto più danni a noi supereroi della vita reale che qualsiasi altra cosa. Non puoi semplicemente uscire e picchiare qualcuno per aver attraversato fuori dalle strisce pedonali».

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I Black Monday hanno anche organizzato delle ronde per proteggere l’accampamento di Occupy Salt Lake City, generando dubbi ma anche entusiasmo. «È proprio quello che deve succedere nel mondo: voglio dire, a che serve la polizia se ci possiamo aiutare tra noi, là fuori?» dice Poyce Denikma, che ha 21 anni, è un ex muratore e si è unito alle proteste di Occupy. «Stanno dando un esempio, un magnifico esempio di ciò che deve succedere».

I Black Monday non sono gli unici vigilantes mascherati che pattugliano le città americane. Secondo il sito Real Life Superheroes sono circa 660 in tutto il mondo. Tea Krulos, uno scrittore di Milwaukee, sta facendo delle ricerche per scrivere un libro sul fenomeno e racconta che esistevano già nei primi anni Duemila. A New York, per esempio, c’era una donna vestita con un costume in lycra viola che si faceva chiamare Terrifica e si aggirava per i bar mettendo in guardia le donne ubriache da possibili violenze e stupri.

Il fenomeno dei rondisti mascherati ha suscitato anche critiche e preoccupazioni. Lo scorso ottobre a Seattle la polizia ha arrestato un uomo vestito da supereroe che aveva spruzzato dello spray urticante contro delle persone. Secondo lui si stavano picchiando ed era intervenuto per dividerli, ma i diretti interessati hanno garantito che non era in corso nessuna rissa. Molti pensano che i rondisti mascherati possano farsi male o mettere a rischio la sicurezza delle persone che vogliono aiutare, altri temono che la situazione possa sfuggire di mano e che il movimento diventi aggressivo e pericoloso. Alcuni infine hanno proposto di creare un organo apposito per sanzionare e regolamentare in qualche modo i supereroi, ma a oggi la nascita di una specie di ordine professionale o authority dei supereroi appare decisamente improbabile.

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