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  • Giovedì 13 ottobre 2011

La Grecia è ferma

Le foto degli scioperi di questi giorni che bloccano trasporti, servizi, e persino l'Acropoli

The entrance of the Acropolis site in Athens remains empty during a 48-hour strike by Culture Ministry employees, on October 13, 2011. Public transport and public sector employees are on strike, after final talks between the government and EU-IMF creditors, ahead of a planned general strike on October 19 . AFP PHOTO / LOUISA GOULIAMAKI (Photo credit should read LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)

The entrance of the Acropolis site in Athens remains empty during a 48-hour strike by Culture Ministry employees, on October 13, 2011. Public transport and public sector employees are on strike, after final talks between the government and EU-IMF creditors, ahead of a planned general strike on October 19 . AFP PHOTO / LOUISA GOULIAMAKI (Photo credit should read LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)

Le mobilitazioni sindacali, le occupazioni dei ministeri e gli scioperi dei dipendenti pubblici che proseguono da settimane contro la legge di austerità decisa dal governo, stanno bloccando la Grecia fino in uno dei suoi simboli più famosi, l’Acropoli di Atene. Oggi, nel tardo pomeriggio, i due principali sindacati del Paese (Gsee e Adedy) hanno annunciato che lo sciopero generale previsto per il 19 ottobre verrà esteso a 48 ore. Si prolungherà, dunque, fino al momento in cui il Parlamento sarà chiamato a votare un nuovo piano di austerità, che prevede ulteriori tagli nel settore pubblico e che coinvolgerà 30mila dipendenti.

I rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea e della commissione di Bruxelles hanno sbloccato martedì 11 ottobre, la sesta tranche del prestito per la Grecia decisa a maggio 2010. 
Il paese riceverà 8 miliardi all’inizio di novembre.

Il governo greco, come promesso ai creditori internazionali, deve però accelerare con le riforme già approvate a giugno in un programma di bilancio di medio termine e che prevedono tagli alla sanità, aumenti delle tasse sul gasolio da riscaldamento, privatizzazioni, congelamento di stipendi e pensioni nel pubblico impiego e licenziamenti. Si tratta di misure per un valore complessivo di 78 miliardi di euro.

Il sindacato Adedy, che rappresenta gli oltre 400 mila statali del Paese ha dichiarato che «I dipendenti e la società sono spinti alla disperazione». Oggi le proteste si sono intensificate. Trasporti, musei, siti archeologici, dipendenti di vari ministeri, giornalisti, avvocati, portuali hanno immobilizzato i servizi. Al loro secondo giorno di proteste, i dipendenti del ministero della Cultura hanno bloccato l’accesso dell’Acropoli vietando l’ingresso ai turisti. Fermi (e fino a domani) i trasporti di Atene, ad eccezione dei treni suburbani, e i lavoratori del settore hanno manifestato nel pomeriggio davanti al Parlamento. Da domani inizia lo sciopero dei taxi contro il disegno di legge sulla liberalizzazione.

Anche i medici hanno scioperato per quattro ore: alle 11 di stamattina hanno marciato dal ministero della Sanità fino a quello delle Finanze. I dipendenti di quest’ultimo hanno deciso di fermarsi per 10 giorni, dal 17 al 27 ottobre. E poi, per 5 giorni a partire da oggi, anche gli avvocati e i lavoratori dei mass media pubblici: la televisione Ert e le stazioni radio di Stato. I dipendenti della società greca per l’energia elettrica hanno occupato la tipografia che stampa le bollette dell’elettricità e gli impiegati delle dogane hanno annunciato che si fermeranno per 10 giorni.

Nel frattempo, il premier greco George Papandreou si trova a Bruxelles, per definire il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia in vista del vertice europeo del 23 ottobre.