«Il futuro che non ci meritiamo»

Dario Di Vico commenta l'Italia del crollo di Barletta

Dario di Vico commenta sul Corriere della Sera quanto accaduto a Barletta e spiega cosa racconta l’episodio sullo stato dell’economia e della sicurezza sul lavoro in Italia.

Siamo appesi da almeno otto settimane all’altalena dei mercati finanziari e stiamo dimenticando cosa avviene nel frattempo nel Paese reale? È questa la prima domanda che viene spontanea come reazione — anche autocritica — alla tragedia di Barletta.

Alla scoperta che, nell’Italia delle élite che si accapigliano un giorno per l’interpretazione dell’articolo 8 e quello dopo per l’articolo 18, esistono sacche di schiavitù contrabbandata per lavoro. Le quattro operaie morte in Puglia lavoravano senza contratto e in condizioni di sicurezza zero per 14 ore al giorno, pagate meno di 4 euro l’ora. Grosso modo la metà del minimo contrattuale. Ma dov’erano le autorità che avrebbero dovuto controllare? In Puglia non mi risulta che ci sia al potere un pugno di spietati thatcheriani! Che si possa lavorare in quelle condizioni nel nostro Paese è uno schiaffo per la tradizione sindacale e laburista, per i nostri Primo Maggio e per le centinaia di convegni, con buffet, sulla responsabilità-sociale-delle-imprese e/o il-futuro-delle-relazioni-industriali.

(Continua a leggere sul sito di Diritti Globali)