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Che cosa sono le isole Fær Øer

Foto e storia di un posto con molti tunnel, molti montoni, due giornali e uno stadio da seimila posti dove stasera gioca l'Italia

Questa sera la nazionale italiana di calcio andrà a giocare una partita valida per le qualificazioni agli Europei del prossimo anno a Tórshavn, capitale delle isole Fær Øer. Che non sono una nazione, però partecipano ai tornei calcistici internazionali. E di cui quasi tutti non sappiamo praticamente niente.

Nella lingua del posto si chiamano Føroyar, e in danese – sono isole danesi, ora ci arriviamo – Færøerne. Il nome viene tradizionalmente interpretato come “isole delle pecore”, ma è più probabile che significhi più semplicemente “isole lontane”.

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Dove sono e come sono
Il nome è azzeccato in entrambi i casi. Le isole Fær Øer sono un arcipelago formato da 18 isole principali e isolato nel nord dell’Oceano Atlantico, circa a metà strada tra la Norvegia e l’Islanda ed esattamente a nord della Scozia. Se ve lo chiedono, potete tranquillamente dire “sopra la Scozia”.

Data la posizione geografica, nelle isole Fær Øer fa decisamente freddo. Le temperature medie annuali oscillano tra i tre gradi di gennaio e gli undici di agosto. Il paesaggio è collinare e roccioso, praticamente senza superficie arabile, le coste sono molto frastagliate e quasi sempre a picco sul mare, con insenature e stretti canali tra un’isola e l’altra: costruire strade è sempre stato difficile, ma a partire dagli anni Sessanta si è rimediato con ben diciannove tunnel sotto gli stretti bracci di mare e attraverso le colline (altri tunnel sono in progetto).

I faroesi
Gli abitanti delle isole Fær Øer sono circa 49000, compresi un migliaio di cittadini stranieri provenienti dai paesi scandinavi e circa 200 da altri paesi. Dal punto di vista istituzionale le isole Fær Øer fanno parte del Regno di Danimarca, ma a partire dal 1948 sono autonome in quasi tutti gli aspetti della politica interna. Hanno un proprio parlamento, formato da 33 membri, e un primo ministro.

Attualmente il capo del governo è Kaj Leo Johannesen, 47 anni, eletto nel 2008 con il Partito Unionista. Il suo governo è formato da otto ministri, tra cui un ministro per la Pesca, la principale attività economica delle isole. Johannesen ha una storia personale tipica di molti abitanti delle Fær Øer: a 14 anni, finite le scuole, iniziò a lavorare come pescatore, e quasi tutta la sua vita professionale, come racconta la sua biografia, si è svolta nel campo della pesca.

La principale questione politica locale riguarda, come è facile aspettarsi, l’indipendenza. Le isole Fær Øer sono abitate dall’Alto Medioevo: i primi ad arrivarci furono forse monaci irlandesi o scozzesi, ma la prima immigrazione significativa fu dalla Norvegia e dagli altri arcipelaghi vicini alla costa norvegese. Quando la Norvegia si unì alla Danimarca (unione di Kalmar), alla fine del XIV secolo, le Fær Øer seguirono lo stesso destino, ma l’influenza danese crebbe fino a diventare predominante. I regni di Norvegia e Danimarca rimasero uniti fino al 1814, e allora si stabilì che le Fær Øer dovessero restare alla Danimarca, che le amministrò a lungo come se fossero una qualsiasi provincia.

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