• Italia
  • Mercoledì 6 aprile 2011

Oggi è il 6 aprile, e allora?

Gli sviluppi importanti sul processo Ruby sono due e non hanno a che fare con l'udienza di stamattina

Carabinieri guard in front of Milan's justice court during a legal hearing of Italian Prime Minister Silvio Berlusconi over allegations of fiscal fraud and breach of trust in his business interests on March 28, 2011. Berlusconi attends a legal hearing for first time in 8 years. The hearing in Milan is part of a process to decide whether Berlusconi, a billionaire tycoon-turned-politician with a vast media empire, should stand trial for the case involving his company Mediatrade. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Carabinieri guard in front of Milan's justice court during a legal hearing of Italian Prime Minister Silvio Berlusconi over allegations of fiscal fraud and breach of trust in his business interests on March 28, 2011. Berlusconi attends a legal hearing for first time in 8 years. The hearing in Milan is part of a process to decide whether Berlusconi, a billionaire tycoon-turned-politician with a vast media empire, should stand trial for the case involving his company Mediatrade. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

Aggiornamento. Come previsto, l’udienza è durata cinque minuti ed è stata aggiornata al 31 maggio. Karima El Mahroug non si costituirà parte civile. I suoi avvocati hanno detto che la ragazza ritiene «di non aver subito alcun danno dalle sue frequentazioni ad Arcore» e «afferma di non aver avuto rapporti sessuali col premier».

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Alle 9,30 di oggi, al Tribunale di Milano, comincerà il processo per concussione e prostituzione minorile ai danni di Silvio Berlusconi. Come sintetizza bene Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, però, “con tutto pronto per il processo, l’unico problema è che oggi mancherà proprio solo il processo”. Lo avevamo spiegato già lo scorso 29 marzo: oggi non succederà niente.

Nonostante le imponenti misure di sicurezza, la presenza di oltre cento giornalisti da tutto il mondo, le pareti del Tribunale ritinteggiate, quella di oggi è una semplice udienza interlocutoria: non sarà presente Berlusconi, non sarà presente Karima El Mahroug. Si tratta semplicemente di un’udienza di smistamento volta a fissare un primo calendario delle prossime udienze, alla presenza dell’avvocato Giorgio Perroni per conto del PresdelCons, dell’avvocato Paola Boccardi per Karima El Mahroug e dei pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Il prossimo appuntamento dovrebbe tenersi tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Le questioni aperte riguardo il processo Ruby sono due e non hanno a che fare con quanto accadrà questa mattina in tribunale.

Il primo punto è la sorte del processo alla luce del conflitto di attribuzione votato ieri dalla Camera dei Deputati. Tra qualche mese la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità del conflitto e, dovesse dare parere positivo, soltanto una successiva sentenza chiarirà se spetta alla procura o alla Camera stabilire la ministerialità del reato di cui è accusato Berlusconi. Come ricorda Ferrarella, “la prima vera partita” è la sospensione o meno del processo per opportunità. Ci sono dei precedenti, infatti, di processi sospesi in attesa del verdetto della Corte Costituzionale, una volta che questa ha definito ammissibile il conflitto. In altri casi, invece, i giudici hanno deciso per non sospendere il processo.

Il secondo punto, ne avevamo parlato ieri, è la presenza negli atti del processo Ruby di intercettazioni che riguardano Silvio Berlusconi. Sono intercettazioni che sono finite agli atti “probabilmente per errore”, dice il Corriere, ma rappresentano comunque una notevole arma nella mani della difesa: Berlusconi è deputato e quindi le sue intercettazioni – anche quelle “incidentali” – non possono essere trascritte e inserite negli atti a meno che la Camera non dia una specifica autorizzazione (che non è mai stata chiesta dalla procura). Ieri il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati – descritto come “scuro in volto” – si è limitato a dire di avere «disposto accertamenti».

foto: GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images