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  • Domenica 13 marzo 2011

Il governo dell’Oman annuncia concessioni ai manifestanti

Il sultano fa un altro piccolo passo in avanti nel tentativo di fermare le proteste antigovernative

A few hundreds of activists camp outside the Oman Gulf state's consultative council as they continue a series of anti-corruption protests on March 3, 2011, in Muscat. AFP PHOTO / MOHAMMED MAHJOUB (Photo credit should read MOHAMMED MAHJOUB/AFP/Getty Images)
A few hundreds of activists camp outside the Oman Gulf state's consultative council as they continue a series of anti-corruption protests on March 3, 2011, in Muscat. AFP PHOTO / MOHAMMED MAHJOUB (Photo credit should read MOHAMMED MAHJOUB/AFP/Getty Images)

Oggi il governo dell’Oman ha annunciato che l’accesso al potere legislativo verrà esteso anche ai funzionari che non appartengono alla famiglia reale. Per quanto minima rispetto alle richieste democratiche dei manifestanti, si tratta della più incisiva riforma politica promessa dall’inizio delle proteste nel paese, volte a ottenere maggiori diritti e migliori condizioni di vita. Nei prossimi trenta giorni una commissione speciale deciderà quali modifiche apportare allo statuto del paese. Le nuove funzioni verranno estese ai membri dei due consigli consultivi, uno eletto democraticamente e uno nominato dal sultano. Non è ancora chiaro se il sultano manterrà il diritto assoluto di veto, come adesso. Il governo ha anche deciso di aumentare le pensioni e i sussidi alle famiglie bisognose.

Nel tentativo di placare le proteste, iniziate a fine febbraio, il governo aveva promesso 50mila nuovi posti di lavoro e sussidi di disoccupazione fino a 390 dollari al mese. La scorsa settimana il sultano aveva realizzato un rimpasto di governo in cui aveva sostituito 12 membri del governo su 29. La misura però non è stata sufficiente a placare le proteste: i manifestanti non hanno messo fine al sit-in iniziato il 27 febbraio nella città di Sohar, dove una persona è rimasta uccisa negli scontri tra i manifestanti e la polizia. Nella capitale, Muscat, i manifestanti stazionano da giorni davanti alla sede del Consiglio per protestare contro la corruzione diffusa nel paese. Oggi un edificio governativo e la casa di un importante capo clan hanno preso fuoco. Le autorità sospettano che si tratti di un incendio doloso è hanno aumentato la sicurezza nella zona.

L’Oman è un sultanato di quasi tre milioni di abitanti situato nella parte sudorientale della penisola arabica. Il governo è retto dal sultano, che detiene il potere assoluto dal 1970 e non permette l’esistenza di partiti politici. E’ uno dei paese arabi più ricchi di petrolio, con i suoi circa 850mila barili prodotti al giorno.

foto: MOHAMMED MAHJOUB/AFP/Getty Images