Il milleproroghe abolisce il decreto Pisanu

Da gennaio l'accesso alle reti WiFi sarà meno complicato, ma alcuni paletti rimangono ugualmente

Dopo gli annunci, vaghi, del ministro dell’interno Maroni di inizio novembre, finalmente in Gazzetta Ufficiale si legge qualcosa di certo sull’abolizione delle norme introdotte dall’ex ministro Pisanu per monitorare e identificare gli accessi al Web, anche in mobilità tramite WiFi, come spiega Alessandro Longo oggi sul sito di Repubblica.

WI-FI libero dal primo gennaio: dopo anni di battaglie e ripetuti annunci, la Gazzetta Ufficiale mette nero su bianco la svolta, contenuta nel decreto Milleproroghe 1: aboliti quasi tutti gli obblighi che gravavano sugli hotspot wi-fi pubblici dal 2005 per via del decreto Pisanu. Gli esercenti non dovranno più quindi identificare gli utenti, registrarne il traffico. Sopravvive solo, fino al 31 dicembre 2011, un obbligo, esclusivamente per gli internet point: di richiedere licenza al Questore per qualsiasi punto di accesso internet pubblico (wi-fi e non; il tipo di tecnologia non importa).

Per “internet point” il decreto intende “gli esercizi pubblici che forniscono l’accesso ad Internet in via principale”. Altri esercenti, cioè quelli che “lo forniscono in via accessoria” non saranno tenuti nemmeno a quest’obbligo: tabula rasa quindi per bar, ristoranti, hotel, tra gli altri. Potranno offrire wi-fi gratis (o altre forme di accesso internet, ma il wireless è il modo più consueto) senza più preoccuparsi di sottostare alle norme del Pisanu.

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