• Mondo
  • Domenica 21 novembre 2010

“Operazione emorragia”

La rivista di Al Qaida racconta la nuova strategia del gruppo terroristico: tanti piccoli attentati

MSNBC riporta che il gruppo Al Qaida nella penisola araba promette nuovi attentati su scala ridotta, a basso costo, e lo fa attraverso un articolo sulla rivista yemenita vicina ai terroristi islamici, Inspire. Questi attacchi, che prevedono un utilizzo minimo di risorse e denaro, vengono raggruppati sotto il nome “Operazione Emorragia”, una strategia volta a “dissanguare” in modo lento e graduale gli Stati Uniti e l’Occidente.

“Per noi è ottimo diffondere paura nel nemico e tenerlo all’amo con soli pochi mesi di lavoro e poco denaro», dice l’articolo pubblicato sul sito dei militanti. […] “Per abbattere l’America non abbiamo bisogno del grande colpo”, scrive il giornale. Con “la paranoia della sicurezza che c’è in America è più fattibile mettere in piedi piccoli attacchi che coinvolgono meno membri e hanno bisogno di meno tempo per essere progettati”.

L’articolo fa riferimento al tentato attentato di settembre su un cargo UPS proveniente da Dubai e a quelli del 29 ottobre su aerei FedEx e UPS diretti negli Stati Uniti, tutti rivendicati da Al Qaida. Le autorità americane hanno più volte dichiarato che l’incidente di settembre a Dubai sarebbe stato causato da un incendio e non da azioni terroristiche. Gli attentati della settimana del 29 sono stati tutti sventati ma, come scrive il giornale, questo non sarebbe un problema per i terroristi.

“Sapevamo che gli aerei cargo avevano a bordo solo un pilota e un copilota. Il nostro obiettivo non era causare il maggior numero di vittime, ma il maggior danno economico per l’economia americana” colpendo un’industria multimiliardaria. “Stiamo esponendo al nemico il nostro piano perché, come abbiamo detto, il nostro obiettivo non è massimizzare le vittime ma causare danni all’industria aeronautica, un’industria vitale per il commercio e i trasporti tra gli Stati Uniti e l’Europa. […] Due cellulari Nokia, 150 dollari l’uno, due stampanti HP, 300 dollari l’uno, più la spedizione, il trasporto e altre spese portano il conto a 4.200 dollari. Continueremo con operazioni simili e non ci interessa minimamente se dovessero venire intercettate o meno.”

Inspire è una rivista per militanti islamici in lingua inglese. Qualcuno, come Max Fisher dell’Atlantic, ne ha messo in dubbio l’autenticità, confermata però dal governo degli Stati Uniti.