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Milano, Stefano Boeri si spiega

Il Post ha parlato con l'architetto candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco

«Nel campo della politica pura sono abbastanza un dilettante»

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Mezzi di trasporto
«Bisogna dissuadere le persone dall’uso dell’automobile, lavorando sui mezzi pubblici. È assurdo che la metropolitana di notte non ci sia, e le linee sono ridotte. […] Si potrebbe lavorare intensificando i mezzi di superficie e regolando e incentivando l’uso della bicicletta. Io sono per l’idea di fare tante isole pedonali e legarle al sistema delle piste ciclabili»

Partiti
«Un sindaco che non viene dal sistema dei partiti è avvantaggiato»

I tagli
«Ti faccio un esempio: il comune di Milano è proprietario dell’80% della società SEA [la società degli aeroporti]. Ma cosa ce ne frega? Che senso ha? Perché mai il Comune deve essere proprietario della SEA? Solamente vendere quella quota porterebbe nelle casse del Comune una cifra con cui risaneremmo il bilancio, interverremmo sull’edilizia scolastica (che fa schifo), sul diritto allo studio e sulla facilitazione dello sfitto»

G8
«È un evento ormai inutile»

Come è finita la storia della Maddalena
«Abbiamo finito il lavoro e non ci hanno pagati. Ho un buco di qualche centinaia… insomma, ho avuto un problema enorme in studio e l’inverno scorso ho dovuto dimezzarlo, stiamo aspettando di essere pagati e abbiamo fatto causa»

Valerio Onida
«Valerio Onida per me è una persona straordinaria, sono cresciuto leggendo le sue cose, è un personaggio che potrebbe essere un ottimo presidente della Repubblica, quindi immaginiamoci come potrebbe essere come presidente del Consiglio Comunale»

La nuova sinistra di Milano
«Milano è all’avanguardia nella sinistra politica intellettuale italiana. Una città dove ogni giorno ci sono dieci, quindici incontri, dibattiti, confronti, e già solo questa è una cosa fantastica. […] Sono molto contento di lavorare con i Verdi, il PD, di avere contatti con i Radicali, con Rifondazione. Quello che sta succedendo a Milano è eccezionale»

Letizia Moratti
«È una candidatura debole, fragile, che oggi ha una delegittimazione fortissima anche nell’elettorato di centrodestra»

Il rischio delle primarie
«Il rischio delle primarie è che ti muovi in un mondo chiuso. La mia perplessità sulle primarie è proprio questa, non so se sono l’elemento giusto per produrre innovazione nella politica. Sono certamente l’elemento giusto per fare un’operazione di trasparenza, per mobilitare un pezzo della sinistra, ma stando in questo meccanismo hai comunque una visione limitata della città»

La paura maggiore
«La paura maggiore è di non reggere sotto il piano psicologico, oltre che quello fisico»

E in caso di sconfitta?
«La mia decisione è una presa di posizione politica forte, e la professione dell’architetto in Italia ti porta a lavorare con schieramenti politici molto diversi. Io ho lavorato sia con giunte di centrosinistre che di centrodestra. Sono certo che non accadrà più. Do per scontato che se non ce la faccio non sarà poi semplice tornare ad avere lo stesso grado di apprezzamento che avevo prima»

Un dilettante
«Nel campo della politica pura sono abbastanza un dilettante, anche se non voglio fare il finto ingenuo, ci son dei meccanismi che non sono semplicissimi, soprattutto per quel che riguarda la politica nazionale»

Le alleanze
«Dobbiamo cercare di fare una campagna elettorale che parli anche a un pezzo di centrodestra. […] Bisogna cercare di trovare degli obiettivi condivisi, anche a rischio di essere meno radicali su alcuni punti»

Per che squadra tiene
«Per l’Inter»

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