Il sindaco di Adro “è un caso umano”

Secondo La Stampa Lancini sarebbe stato scaricato anche dalla Lega, ma la questione non si risolve

Mentre oggi Repubblica sostiene con un articolo in prima pagina che il caso dei simboli leghisti nella scuola di Adro non sarebbe isolato, e vicende simili riguarderebbero molti luoghi del Nord, sulla Stampa c’è un ritratto spietato del sindaco di Adro Danilo Oscar Lancini, firmato da Michele Brambilla.

Quello di Adro ormai non è più un caso politico: è un caso umano. Il caso di Danilo Oscar Lancini, nato a Rovato 45 anni fa, titolo di studio licenza media inferiore, ex imprenditore specializzato negli spurghi, sindaco di Adro dal 2004, rieletto nel 2009 con un quasi plebiscito: 62 per cento.
Oscar Lancini ha da tempo vinto (scusate il penoso gioco di parole) l’oscar di ultrà all’interno di un partito, la Lega, dove gli ultrà non solo abbondano ma non fanno neppure nulla per nascondersi. Prima ha istituito la taglia di 500 euro per i vigili urbani che stanano i clandestini. Poi ha mandato a mangiare a casa i bambini figli di genitori (quasi tutti immigrati) morosi nel pagare la retta della mensa scolastica. Quindi, da settembre, ha preso direttamente in carico – come Comune – la gestione della stessa mensa scolastica e ha deciso che possono sì mangiare tutti, ma solo un menù padano, il che ha fatto infuriare gli immigrati, che ieri si sono rivolti al presidente della Repubblica Napolitano, costretti a scegliere se mangiare maiale o digiunare.
Infine il capolavoro: ha decorato il nuovo polo scolastico del paese (intitolato a Gianfranco Miglio, tanto per essere super partes) con settecento Soli delle Alpi, quelli che stanno al centro del simbolo elettorale della Lega.

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