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  • Giovedì 9 settembre 2010

Seychelles, lo sceicco ha fatto un guaio

Il presidente degli Emirati Arabi si sta facendo costruire un palazzo da sette piani nell'isola di Mahe

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Khalifa, si sta facendo costruire un immenso palazzo di sette piani con vista a trecentosessanta gradi sull’Oceano Indiano nella più grande isola delle Seychelles, Mahe. I lavori sono già iniziati da un anno, ma la notizia ha fatto il giro del mondo solo nelle ultime settimane a causa delle proteste degli abitanti che denunciano gli enormi danni ambientali prodotti durante la costruzione, a cui hanno preso parte più di duemila lavoratori stranieri.

Gli abitanti chiedono un risarcimento di oltre dieci milioni di dollari per l’inquinamento causato alla falda acquifera dalle perdite di carburante finite nei terreni durante i lavori di costruzione. Sostengono che si tratti del peggior disastro ambientale che si sia mai verificato sull’isola e accusano il governo di avere permesso allo sceicco di aggirare la legge. «Il nostro paradiso è perduto» ha detto al Wall Street Journal Eddie Westergreen, proprietario di una casa in un terreno vicino a quello in cui sorge il palazzo dello sceicco «il nostro governo e lo sceicco sono entrambi responsabili per questo disastro». Una volta finito, il palazzo sarà l’edificio più alto dell’intera isola.

Lo scandalo sta avendo molte ripercussioni anche a livello politico. L’opposizione ora pensa di poter far leva sulla rabbia dell’opinione pubblica per cacciare dal governo un partito che è al potere dal 1976, l’anno in cui l’isola ottenne l’indipendenza dall’Inghilterra. Il presidente delle Seychelles, James Michel, ha sempre detto di essere un grande amico dello sceicco Khalifa e l’opposizione lo accusa di essersi lasciato corrompere dai suoi generosi finanziamenti. Negli ultimi quindici anni lo sceicco ha speso due milioni di dollari per comprare sessantasei acri di terreno sull’isola. Durante lo stesso periodo il governo delle Seychelles ha ricevuto finanziamenti da Abu Dhabi per più di 130 milioni di dollari in servizi sociali e militari e per 30 milioni di dollari per risanare il debito pubblico.

Alcuni portavoce dello sceicco hanno fatto sapere che Khalifa è dispiaciuto e che cercherà di risolvere il problema. Il presidente Michel lo ha difeso gettando tutta la responsabilità sull’azienda degli Emirati che si occupa della costruzione, la Ascon, e ha bloccato i lavori. Anche se secondo quanto riporta il Wall Street Journal, recentemente gli operai avrebbero di nuovo ripreso. I lavori erano iniziati lo scorso settembre, ma già a partire da ottobre i terreni intorno avevano iniziato ad essere contaminati da alcune perdite di carburante. L’azienda ha sempre negato qualsiasi responsabilità e ha dato la colpa alle cattive condizioni meteo, che avrebbero rotto alcune delle tubature. La Ascon avrebbe offerto ottomila dollari a testa ai 360 proprietari terrieri che vivono nelle vicinanze del palazzo e che sono stati più colpiti dagli effetti dell’inquinamento.

Il panorama dalle finestre del palazzo dello sceicco