L’Arizona perde il primo round

La corte federale di Phoenix ha bloccato la legge sull'immigrazione a poche ore dalla sua entrata in vigore

La corte federale di Phoenix ha bloccato la legge sull’immigrazione dell’Arizona a poche ore dalla sua entrata in vigore. Il provvedimento temporaneo sospende alcune delle norme più severe che erano state approvate lo scorso 20 aprile. Il verdetto definitivo è atteso nelle prossime settimane.

Era stata l’amministrazione Obama, attraverso il suo dipartimento di giustizia, a presentare un ricorso contro lo stato dell’Arizona, accusato di avere approvato un provvedimento in violazione delle leggi federali dello stato americano. Negli Stati Uniti infatti i reati connessi all’immigrazione clandestina sono considerati reati federali, e sono quindi fuori dalla competenza diretta dei singoli stati. Con la nuova legge invece la polizia dell’Arizona avrebbe il diritto di fermare chiunque fosse “ragionevolmente sospettato” di essere un immigrato clandestino e arrestarlo qualora fosse sprovvisto di un valido documento d’identità. «Un provvedimento sbagliato» aveva subito commentato il presidente americano Barack Obama «che minaccia di minare i principi basilari del nostro paese».

Il giudice Susan Bolton ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati del Dipartimento di Giustizia e nel commentare la sua decisione ha aggiunto che molto probabilmente, dopo un’analisi più approfondita delle carte, si convincerà definitivamente del ricorso presentato dal governo. In attesa del verdetto definitivo, il giudice federale ha sospeso l’applicazione dei punti più controversi, tra cui il diritto della polizia di chiedere i documenti a un passante solo basandosi sul ragionevole sospetto che sia un clandestino e l’obbligo per gli immigrati di portare i documenti sempre con sé. «Appare molto probabile che la polizia finirebbe per arrestare anche cittadini in regola con il permesso di residenza», ha detto il giudice Bolton accogliendo l’obiezione pricipale dell’amministrazione Obama. «Con questa iniziativa l’Arizona finirebbe per imporre uno straordinario e raro onere agli immigrati legali, un onere che solo il governo federale ha facoltà di imporre».

La decisione del giudice federale segna un duro colpo per la governatrice dell’Arizona Jan Brewer, che si ricandiderà per un altro mandato a novembre. La sua popolarità era molto aumentata tra le fila dei conservatori proprio in seguito all’approvazione della legge. L’Arizona, principale punto di passaggio del traffico illegale di clandestini e di droga proveniente dal Messico, da anni chiede a Washington una riforma organica dell’immigrazione e l’assistenza del governo per pattugliare il confine.