Altri consigli a Berlusconi

Il Foglio chiede a chiunque idee per "risollevare il Cav", ma prevale la rassegnazione alla fine

Italian Premier Silvio Berlusconi, right, and Russian President Dmitry Medvedev meet in Milan, Italy, Friday, July 23, 2010. (AP Photo/RIA-Novosti, Mikhail Klimentyev, Presidential Press Service)
Italian Premier Silvio Berlusconi, right, and Russian President Dmitry Medvedev meet in Milan, Italy, Friday, July 23, 2010. (AP Photo/RIA-Novosti, Mikhail Klimentyev, Presidential Press Service)

Il Foglio pubblica oggi una seconda serie di risposte alla domanda “Come può risollevarsi il Cav?”, raccolte tra opinionisti e commentatori sul tema della possibile sopravvivenza politica di Silvio Berlusconi. L’idea è ispirata a una simile iniziativa del New York Times dedicata a Barack Obama. Qui una sintesi del primo giro, ecco i pareri di oggi.

Elezioni anticipate
Berlusconi ha due buone ragioni per andare alle elezioni anticipate. La prima è che le campagne elettorali sono le cose che gli vengono meglio. La seconda è che la maggioranza uscita dalle ultime elezioni non esiste più, con la rottura dei finiani e lo sgretolamento di altre parti dell’appoggio al governo.
Piero Sansonetti, appena nominato direttore del quotidiano Calabria Ora

Riduzione della spesa pubblica e delle tasse
«Tutto questo produrrebbe sviluppo economico del paese, maggiori libertà e minori sprechi. E, in definitiva, più consenso per il premier. Ma sono quasi vent’anni che dovrebbe farle e non credo si concretizzeranno nemmeno stavolta».
Piero Ostellino, editorialista del Corriere della Sera.

Elezioni e cambiare la Costituzione
Fini è diventato un impiccio, Berlusconi vada da solo a nuove elezioni, vinca di nuovo e poi cambi la Costituzione e si faccia eleggere Presidente della Repubblica
Adolfo Scotto di Luzio, insegna Storia della scuola all’Università di Bergamo

Basta gaffe sulle donne
Smetta di raccontare barzellette oscene, di attaccare Rosy Bindi, di dire sciocchezze con i capi di stato e ministri esteri: senza cambiare carattere, ma contenendosi: «Ci eviti il tormento di doverci destreggiare fra squallore del suo comportamento e il moralismo di tanti suoi avversari. Mi creda, anche questo è politica».
Ritanna Armeni, giornalista

Investire sull’Expo
«L’Expo è la cosa che più sa di futuro per l’Italia e per gli italiani. O almeno che più sapeva di futuro, prima delle battute d’arresto, dei litigi, dei dubbi dell’ultimo anno». Berlusconi la prenda in mano, ci metta dentro i migliori giovani che ci sono in Italia, ne faccia il laboratorio del futuro del Paese. Compri la Torre Velasca e ne faccia la sede simbolo di questo progetto. Annunci che passerà il testimone dopo l’Expo.
Daniele Bellasio, responsabile del sito del Sole24Ore

Lasciar perdere
«Non vedo altre possibilità se non quella di cambiare sesso o di mettersi a fare il nonno. Trascinare il conflitto d’interessi è stato un errore, così come scegliere le proprie amicizie per il colbacco di Putin o la tenda di Gheddafi non gli ha giovato. Berlusconi ha poi un’età in cui è possibile fare un passo indietro. Tutti quei nipoti sono una cosa bellissima, dovrebbe approfittarne».
Letizia Paolozzi, giornalista

Aiutare i giornali
Non c’è più niente che Berlusconi possa o abbia la forza di fare. Prima di chiudere prenda un generoso impegno con la libertà editoriale e metta mano a una riforma che aiuti i giornali e la libertà di espressione.
Camillo Langone, giornalista e scrittore

Lasci a Tremonti
Berlusconi è troppo vecchio e malandato, «si è accentuata la sua tendenza a sbroccare, ossia a straparlare di se stesso e delle donne, penso alle dodici fidanzate brasiliane». Lasci il potere a Tremonti, o vada alle elezioni da solo, come Forza Italia: ma rischia di perdere.
Gianpaolo Pansa, giornalista

Fare la pace con Fini e aiutarlo
«Berlusconi non dovrebbe parlare di probiviri. Non dovrebbe processare ma ascoltare chi lo contraddice. Dovrebbe imparare a diffidare dei tanti gnomi che lo applaudono sempre. Se nel confronto aperto, leale, liberale con Fini si arrivasse a fare del Pdl un partito meno anomalo e meno dipendente dal suo Cesare, sarebbe un vantaggio per tutti».
Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista

Trovarsi un successore e ritirarsi
È l’unica soluzione possibile: l’altra, prendere in mano tutto, rivendicare che il capo è lui e gli altri tacciano, non è praticabile. E allora impari dai vecchi democristiani e tenga duro senza clamori: «non deve andare alle elezioni anticipate, ma resistere, resistere, resistere, per arrivare alla scadenza della legislatura e alla fine, magari, ottenere le garanzie che ebbe Nixon da Ford. Prima, però, dovrebbe produrre qualche riforma (condivisa). Che non sia un santo, la gente lo può anche accettare. Ma non può accettare che non sia riuscito a combinare niente».
Giuliano Zincone, giornalista