Chi è Antonio Oliverio?

Assessore di centrosinistra con Penati, passò col PdL poco prima delle elezioni provinciali

Dal 2008 al maggio del 2009, Antonio Oliverio è stato un membro della giunta di centrosinistra che governava la provincia di Milano, presieduta da Filippo Penati. Nominato in quota Udeur, aveva la delega al turismo e alla moda. A maggio del 2009 rivolge sulla stampa parole molto critiche nei confronti di Penati e del suo operato: lascia la giunta e dichiara che alle imminenti elezioni avrebbe sostenuto Guido Podestà, candidato del PdL. Un caso di scuola del salto della quaglia, insomma: una storia vista decine di volte. “Nessuna commercializzazione di incarichi”, disse Oliverio. “Non gli manca il coraggio”, scrisse sventatamente il Giornale.

Il nome di Oliverio è tornato a spuntare nei quotidiani di questi giorni – e non solo nella cronaca milanese, stavolta – a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta: quella che qualche giorno fa ha portato a trecento arresti e all’emersione di una vastità di affari della criminalità organizzata calabrese in Lombardia. Oliverio risulta indagato con l’accusa di corruzione e bancarotta: in sostanza, avrebbe fatto da tramite tra la politica e la ‘ndrangheta. I verbali delle intercettazioni mostrano i suoi colloqui con Ivano Perego, imprenditore che gli inquirenti considerano riconducibile alla cosca della ‘ndrangheta degli Strangio.

“Devo organizzarti una cena elettorale … Io ti presento le persone … dopodiché sei tu che mi dici: allora a questo qui diamogli spazio, a quest’altro non glielo diamo”

L’ordinanza della procura racconta di come la cosca tentasse spesso di avvicinare esponenti politici milanesi proprio attraverso delle cene, allo scopo di ottenere appalti per la società amministrata da Perego. Oliviero ha ben chiara la separazione del suo ruolo da quello di Perego, stando a quel che gli diceva al telefono.

“Tu non devi mica fare politica, tu sei un imprenditore e devi fare il mestiere d’imprenditore. [Mestiere che] consente a me di stare lì a rompermi i coglioni in giro con Podestà [Guido, attuale presidente della Provincia], con la politica, con le cose e a pagarmi lo stipendio a fine mese ci pensi tu”

È quasi una confessione: Oliverio dice a Perego che è lui a pagargli lo stipendio. In un’altra intercettazione Oliverio spiega a Perego che devono andare a salutare Domenico Zambetti, assessore regionale all’artigianato e ai servizi. In un’altra ancora prende contatti col presidente della provincia di Cremona, e lo stesso giorno “propone invece una cena elettorale con Podestà Guido, al ‘Plaza’ di San Donato milanese”. Cena durante la quale si sarebbe discusso del discusso progetto della cava di Caravaggio, alla quale l’azienda di Perego era molto interessata. Antonio Oliverio ha ammesso di aver avuto rapporti professionali con Perego ma si è dichiarato estraneo alle accuse e disponibile a collaborare con la magistratura.